Levi non ha dimenticato un solo istante dell'incontro singolare di quel martedì sul suo posto di lavoro.
Erwin... una persona davvero memorabile, non solamente per il suo aspetto fisico decisamente attraente, ma per la sua personalità originale, al tempo stesso molto avveduta. Gli è sembrato di percepire un'attrazione nei suoi occhi azzurri, invece, escludendo quel saluto finale, quella notte si è conclusa per lui con grande amarezza.
Se solo avesse modo di rivederlo. Invece, in quella città caotica e fottutamente nuvolosa, non conoscendo tantomeno il cognome, avrebbe faticato in qualsiasi modo a cercarlo. E poi, quando mettersi alla ricerca di un insegnante di nome Erwin, se le sue giornate prevedono il riposo dalle tre fino alle otto del mattino, pulizie di casa per tutto l'arco della mattinata, tollerare Paloma, sempre più in procinto di dover affrontare il trauma della separazione dei suoi genitori, trovare il modo di aprire la sua amata bottega di tè?
Levi ha affrontato il resto della settimana con grande disappunto e sconforto, ancora più percepibili quando si recava a lavoro.
Furlan e Isabel, ovviamente, non hanno tardato a notare il suo profondo malessere, e il primo ne conosce senz'altro la causa. Eppure, sanno benissimo che, in quei casi, non vale la pena affrontare l'argomento. Dovrà aspettare almeno l'inizio del weekend per cercare di confortare l'amico parlandone.
Lo scoraggiamento di Levi raggiunge il livello più alto il venerdì sera: costretto a chiudere il locale alle due, in assenza di altri dipendenti - Isabel è stata riaccompagnata da Furlan - si è ritrovato a camminare sotto la pioggia verso la fermata della metropolitana.
Una volta giunto davanti a quest'ultima, rimane amaramente scioccato: oltre ogni imprevisto, il servizio della Tube londinese rimarrà in disuso per tutta la notte.
Levi impreca furioso, gettando a terra la giacca di pelle con cui si è coperto il capo per arrivare fino alla fermata. Con altrettanta frustrazione, la raccoglie da terra per cercare il cellulare nel tentativo di rintracciare Furlan, per chiedergli il favore di riaccompagnarlo a casa in auto.
Mentre è intento a smanettare sul cellulare dopo essersi riparato sotto ad un porticato, un'autovettura accosta accanto al marciapiede, strombazzando.
Levi, con uno sguardo profondamente frustrato, alza gli occhi, puntandoli sull'elegante e costosa automobile azzurra, dal cui finestrino compare il volto del caro insegnante venuto qualche giorno prima nel suo locale.
-Levi, vero? - parla Erwin. -Ha bisogno di una mano?
Levi è completamente sconvolto, ancora dubita della reale presenza di Erwin davanti a lui. -Il professore? - guarda il cellulare nella sua mano, il messaggio digitato e non ancora inviato a Furlan.
-Sì, sono proprio io. Erwin Smith - risponde, dopo un sospiro. -Volevo ritornare al suo bar, sfortunatamente sono troppo in ritardo. Sono tornato tardi dalla visita a casa del mio amico. Abita fuori città, a Twickenham.
-Sono desolato. Sfortunatamente, il proprietario vuole che l'orario lungo sia solo quello del sabato sera - risponde Levi, fingendosi rammaricato e infastidito per come dover comportarsi. -Ah già, oggi è venerdì. Domani non ha lezione.
-E' così. Perciò, se ha bisogno di aiuto a tornare, potrei offrirle volentieri un passaggio. La vedo estremamente in difficoltà.
Il corvino si sente impotente; il suo orgoglio e il suo autocontrollo non gli permetterebbero di accettare la proposta. Ma il suo cuore ha iniziato a pompare molto più sangue a seguito dell'apparizione dell'uomo ed è consapevole che averlo incontrato così casualmente sia un episodio unico nel suo genere.
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~ ERURI'S HEADCANONS (Modern AU edition) ~
FanfictionImmaginate Erwin Smith e Levi Ackerman condurre una vita pressoché ordinaria nella nostra realtà, una ben lontana dalle Mura di Paradis e da quella dominata dai giganti. Immaginateli innamorarsi l'uno dell'altro e tutto ciò che ne comporta... (Ques...