𝓲ꪶ Dᴏᴛᴛᴏʀ Sʙᴜᴄɪ

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Un dolore lancinante prese possesso della mia povera schiena, avevo piegato la gamba sinistra al contrario e la testa mi faceva un male.

??: Povero ragazzo, ti sei fatto male? Non ti disperare, Sbuci è qui per aiutarti!! Fuggirai presto da questa misera topaia.

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Pov's Stefano
Mi risvegliai da quelle che sembrano ore su una superficie piana e fredda.

«Ah, la mia testa...»

Sentivo le tempie pulsare, ma dopo un po' lo stato di "trans", scomparve insieme alla vista offuscata, quasi completamente.
Il posto in cui mi trovavo era illuminato da una luce flebile che permetteva di vedere poco.
Chissà da quanto sono dentro 'sto postaccio.
Beh, per il momento non mi importa granché.
Tentai di alzarmi, ma un dolore lancinante mi impossibilitò di farlo, facendomi piegare.

«LA GAMBA—»

Avevo una ferita non molto profonda al di sopra del polpaccio e insanguinata.
Qualcosa mi diceva che la caduta fatta, girando la gamba al contrario, era tutto fuorché sana.
Ad un tratto, un pensiero mi attanagliò e prese possesso della mia mente: la videocamera?

«Oh, no no no—»

La vidi sopra a delle assi di legno non molto lontane, sospirai e mi trascinai con il corpo per raggiungerla, prendendola poi in mano.

«Merda, si è rotto metà vetrino.»

Ero su tutte le furie, non solo quel ciccione aveva deciso di giocare ad acchiapparella con me, ma adesso mi aveva rotto pure una delle cose più preziose che possedevo.
Con fatica, mi rimisi in piedi, riaccendendo la camera per controllare se dentro fosse ok.

«Sei perfetta nel sistema!!» dico, sollevato.

Adesso restava capire il posto del frangente.
Il mio obbiettivo era lo studio di controllo, ma cominciai a dubitare delle mie capacità.
Con cautela, notai una porta poco più infondo e decisi di entrarci pianissimo, come un ninja, sì.
Sembrava una palestra o qualcosa del genere. Non ero solo, quando mai, tre pazienti stavano giocando a...basket con teste umane...?

«Ok, o la va, o la spacca.»

Non mi feci sentire da quei tipi, ma l'ansia e la voglia di maledirmi cresceva sempre di più.
A passi lenti, entrai dentro la palestra e quei robi, perché erano robi, non mi notarono.
Almeno, in un primissimo momento.

Paziente: Cosa ci fai qui?

Uno di loro parlò a tono basso.
Non mi girai e lo ignorai, andando avanti per la mia strada verso il cesso, ne avevo bisogno.

Paziente: Ci stai rovinando il gioco!!
Paziente two: Esatto, vattene via!!

Continuai a camminare, o meglio a zoppicare per tutta la stanza, raggiungendo delle scale.

Paziente three: CI ROVINI IL GIOCO!!
Paziente: ORA USIAMO LA TUA TESTA!!
Paziente two: MI STO ARRABBIANDO!!

E così feci, salii le scale senza voltarmi indietro.
Non ci credevo manco io del gesto coraggioso che avessi appena fatto, ma ci era mancato ben dal farmi decapitare la testa da quei cosi.

Ꭺd un passo dalla libertà - Ꮪaschefano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora