ꪶꪖ 𝘴𝓽ꪮ𝘳𝓲ꪖ ᦔ𝓲 Sᴀsᴄʜᴀ

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Mi rilassai, per la prima volta da quando avevo varcato quel portone di legno.
Mi piaceva, non ne sapevo bene il motivo, ma mi piaceva quella pressione.
Si staccò dopo qualche secondo, lento.

Sascha: Vai giù.

La temperatura si rialzò, ciò significava che Sascha se ne era appena andato.

«Io ho baciato un...oddio—»

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Pov's Stefano
Rimasi letteralmente sconvolto.
Non ci potevo credere, NON CI POTEVO ASSOLUTAMENTE CREDERE.
Mi diedi un leggero schiaffo sulla guancia per capire se stessi sognando o se fosse tutto reale.
Mi fece male...NON È STATO UN SOGNO.
Sentivo ancora la pressione delle sue labbra sulle mie e il mio cuore prese a battere molto più forte del normale e non smetteva.

«Stefano, torna in te.» mi dissi da solo.

Dovevo proseguire e sapevo pure dove.
Giù, ai piani inferiori, ma un piccolo problema rimaneva leggermente irrisolto.
Il "dottore" era rimasto incastrato nel 2 piano 
e dovevo trovare un modo per toglierlo da lì.
Seduto a terra, alzai le gambe fino ad arrivare alle spalle di Sbuci e lo disincastrai con una spinta sola, l'ascensore si sbloccò e di colpo rincominciò a salire.

«Finalmente è ripartito!!»

Salì al quarto, quinto e sesto piano.

«Sì, ci siamo!!»

Le portine si aprirono, poco alla volta, potevo scorgere la via di fuga, davanti a me, grande e imponente che mi richiamava, ma ad un tratto esse smisero di aprirsi.

«Cosa?»

Un rumore metallico e fastidioso si insediò nelle mie orecchie, un rumore di cavi che si scollegavano...UN RUMORE DI CA-

«AAAAAAH!!»

Sentii il vuoto sotto i miei piedi, l'ascensore stava MERDA PRECIPITANDO!!
Un tonfo potentissimo riecheggiò per tutto il manicomio e del fumo si alzò nell'aria.

«Cough cough—»

E adesso dov ero finito?!
Quel posto brillava di una luce forte, all'inizio pensavo fosse il sole, ma solo dopo mi accorsi delle innumerevoli lampade appese al soffitto e del fatto che io fossi finito sottoterra.

«Ah, la gamba...»

Mi ero completamente dimenticato della ferita e questo non fece altro che peggiorare.
Stanco di tutto e tutti, mi rialzai per l'ennesima volta e zoppicai per il corridoio dinanzi a me.

«Ci mancava anche questa.» sbuffai.

Solo pareti bianche.
Pareti bianche.
Pareti bianche.
Pareti bianche.
Pareti insanguinate.
Pareti bianche.
...SANGUE?

«Oh no....»

A interrompere le mie imprecazioni furono degli strani rumori da dietro una porta.

«Scordatelo che ti apro.» le dissi.

Eppure mi toccava per il semplice fatto che il corridoio era finito e quella l'unica porta.
Presi coraggio e la aprii ma, dietro essa, non c'era un bel niente, il nulla cosmico.

«Molto strano...»

Delle pareti di vetro spesso presero il posto di quelle bianche e si intravedevano, man mano che avanzavo, delle stanze ricoperte da teli di tessuto con strani marchingegni all'interno.
Ai miei occhi sembravano dei laboratori.
Tutte, tranne una, perché era diversa e non aveva i teli, ma bensì delle vetrate.
Nel tragitto il sangue ha fatto capolino, quindi che siano morte pure qui delle persone?

??: Ben arrivato, Stefano. Ti stavo aspettando.

Scrutai dentro la stanza singolare e vidi una persona seduta su una carrozzina con vari tubi attaccati alle braccia.

«Chi sei? E come sai il mio nome?»
??: Me l'ha detto Sascha.
«Sascha?»
??: Sì, io sono Salvatore.
«Salvatore?»
Salvatore: Sì.
«Ok, tu sei un pazi—»
Salvatore: No, io ci lavoravo qui.
«Ci lavoravi? Quindi sei uno scienziato?»
Salvatore: Sì.
«Perché hai detto che mi stavi aspettando?»
Salvatore: Perché al manicomio serve il tuo aiuto al più presto, prestissimo.
«Il mio aiuto?!»
Salvatore: Esattamente.
«In che senso?»
Salvatore: Tu devi staccare la spina a Sascha.
«Staccare la spina a Sascha?! Non riesco a seguirti!! Spiegati meglio, per favore!!»
Salvatore: Io sono il creatore di quello spirito.
«Il creatore? Aspetta, non dirmi che...TU SEI IL FONDATORE DELLA CINQUEGRANA'S COMPANY?!» urlai, sbarrando gli occhi.
Salvatore : Già, sono proprio io.
«TU SEI LA CAUSA DEGLI ESPERIMENTI ORRIBILI FATTI A QUI DENTRO.»
Salvatore: Lo so, non c'è bisogno di gridare.
Io sono il fondatore della compagnia e della struttura sotterranea. Qui ho eseguito, di persona, vari esperimenti su delle persone innocenti che non si meritavano di certo una fine del genere. Ho sbagliato e me ne rendo conto, infatti non dovrei essere ancora vivo.
Sascha, però, ha deciso il contrario.
«Sascha ha deciso...cosa?»
Salvatore: Di farmi vivere. Lui è stato il mio primissimo esperimento. Era un gran ragazz0 normalissimo, alto, con i capelli corvini, gli occhi scuri e molto bello. Lo feci trascinare in questo sudiciume, facendolo credere malato.
Mi serviva urgentemente una cavia per provare i miei anni e anni di ricerca su una cura contro la pazzia. Dovevo dimostrare a quegli stupidi scienziati di primo livello che sarei stato in grado di ricavare qualcosa di buono da quel progetto. I miei piani, per mia sfortuna, non andarono come speravo. Qualcosa andò storto con Sascha e finì per morire sotto i mie occhi.
Non volevo arrendermi così facilmente e decisi di rinchiuderlo all'interno di una bolla di vetro. Attaccai vari tubi ai suoi organi vitale, facendo così che vivesse l'intera vita in stato vegetale.
Ma non avrei mai e poi mai immaginato che le cose sarebbero andate a peggiorare. Un giorno durante uno degli esperimenti, le attrezzature andarono in corto circuito e qualcosa di oscuro e malefico uscì dalla bolla di vetro.
Tutti gli scienziati, compreso me, andarono nel panico più totale. Improvvise morti presero possesso dei vari laboratori. Nessuno sapeva il perché, ma io straordinariamente fui illeso. Solo dopo capii che ad aver ucciso tutte quelle persone, era stato Sascha. La sua anima aveva preso a vagabondare per tutto il manicomio.
Voleva sorvegliarlo. Mi pentii amaramente di essere ancora vita e mi maledii. Infatti, dopo qualche mese, il cancro si fece spazio tra i miei polmoni e quando fui in fin di vita, Sascha mi salvò. Ed ecco come sono finito in carrozzina con dei tubi infilati nelle braccia. Quel piccolo ingenuo mi ha sempre considerato come un fratello e credo che provi questo tutt'ora.
«...» rimasi senza parole.

ᥴꪮꪀ𝓽𝓲ꪀꪊꪖ...

Spazio Mochi~💙
Ed eccoci al penultimo capitolo, eh già ✨
Dubito di saper scrivere poi così tanto bene.
Alcuni mi dicono il contrario e questo mi rende tanto felice, quanto carica di continuare 🧚🏻‍♀️
Sì, quella è una fatina e sono un botto in fissa.
Con le fatine si intende, o forse non solo... 😏
La devo piantare, ne sono consapevole, lmao
Alla prossima~💙

Ꭺd un passo dalla libertà - Ꮪaschefano Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora