Capitolo 60 - Recupereremo

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Dormo per la maggior parte del tempo e quando mi sveglio è tarda serata. Mi stropiccio gli occhi, accendo la luce e mi rendo conto di aver dormito un sacco e che Clara non la vedo da un bel po'. Neanche a farlo apposta sento la porta della camera aprirsi e due tacchi sul pavimento.

<<Hai un aspetto orribile, stai male?>> esclama appena mi vede.

<<Uhm grazie, sei gentilissima. A volte potresti pure mentire eh.>> rispondo, tirandole un cuscino addosso.

<<Non oggi.>> ridacchia, venendomi incontro.

È bellissima. Il vestito azzurro che ha addosso le sta un incanto, la pelle abbronzata e i capelli neri in contrasto la rendono una visione. Ha le guance colorite e il rossetto sbavato in più punti, il mio stomaco si ribalta. Dovrei parlarle, dirle la verità.
Se non lo faccio lo farà lui tra pochi giorni e se mai dovesse scoprire che lo sapevo e che sono stata zitta...

<<Che hai Eu? Sei pallida, smagrita e hai due occhi che fanno paura.>> dice, sedendosi sul bordo del letto.

<<Niente di importante.>> svio, non troppo propensa a parlare dei miei drammi amorosi.

<<Di nuovo il calciatore? Ma non eravate andati a pranzo fuori? Sembrava che fosse tutto apposto tra di voi.>>

La guardo e scuoto la testa. È stato il pranzo più bello della mia vita, me lo ricorderò probabilmente per sempre eppure...al ricordo del sorriso e del viso rilassato di Paulo mi si stringe il cuore. Perché non possiamo essere così? Rilassati e felici insieme.

<<È complicato. Non sono dell'umore Clá.>> mormoro, un po' depressa.

<<Va bene, non preoccuparti. Allora mi cambio e ci mettiamo a dormire? Oppure ti sei appena svegliata?>> domanda, appena si rende conto che le coperte sono parecchio sfatte.

<<In realtà vorrei parlarti di una cosa.>> prendo coraggio, agitandomi sul posto. Ora o mai più.

Clara inclina la testa di lato, si tortura il labbro e annuisce. Si sfila il vestito, scalcia i sandali e si chiude in bagno. Nel frattempo mi alzo, mi do una sistemata e indosso un prendisole. Mi accomodo sul tavolino del balcone, e aspetto. Sono tesa, non so come la prenderà. Una cosa è certa: le farò veramente molto male. Ma ormai non ho più molto tempo, la vacanza è agli sgoccioli e non posso rischiare che lo venga a sapere da qualcun'altro.

<<Ora va meglio, ero in uno stato pietoso.>> dice Clara, sedendosi dall'altro lato del tavolo.
Stasera il mare è una tavola piatta, il riflesso della luna è brillante e non c'è l'ombra di una nuvola. Non riesco a guardarla, così mi concentro sulle stelle.

<<Deve essere grave se nemmeno mi guardi. È successo qualcosa ai tuoi?>> esclama, preoccupata.

<<Oh, no no. Non riguarda loro, riguarda...te.>> rispondo, titubante. Porto le gambe al petto, come una bambina. Vorrei tanto risparmiarle questo dolore.

<<Me?!>> quasi lo grida, e la sento muoversi sulla sedia, a disagio.

<<Si, e c'entra anche la vacanza.>> continuo, racimolando tutto il coraggio che posso.

<<Aaaaah ho capito! Mi dispiace se abbiamo fatto poche esperienze insieme tesoro, Aaron mi ha completamente assorbita e sono stata pessima. Recupereremo!>> sorride, si sposta i capelli all'indietro e l'espressione sognante che ha sul viso mi dà la nausea.

Non so come dirglielo.
Non so come trovare le parole per spezzare il cuore in mille pezzi.
Non so come trovare le palle per confessare tutto.

<<Recupereremo...>> mormoro tra me e me, sentendo la rabbia crescere ed espandersi.

<<Andiamo E, non avercela con me! Lo sai che ti voglio bene no?>> esclama, allungandosi sul tavolo per scompigliarmi i capelli.

<<Non ce l'ho con te Cla! Ma mi stai rendendo tutto più difficile!>> mi mordo il labbro, ma neanche il sapore del sangue mi aiuta.

<<Andiamo...c'hai na faccia! Sono sicura che stai esagerando.>> insiste, come se stessi scherzando. Reprimo l'istinto di prenderla per le spalle e scuoterla forte, o di andare da quel coglione del "suo ragazzo" e usarlo come saccone da box.

<<Non sto esagerando, sono seria e dovresti esserlo anche tu.>> ribatto, perdendo la pazienza.

<<Hai ucciso qualcuno per sbaglio, è questo? Oppure...il calciatore sexy, chiunque dei due sia, ha scoperto chi sei davvero? Oppure...>> blatera, aggrottando le sopracciglia. Ora basta.

<<Aaron sta per sposarsi!>> grido, con il fiato corto.

La guardo seria, arrabbiata e dispiaciuta e lei...lei scoppia a ridere. Pensa che stia scherzando, e mi si stringe il cuore. Vorrei avere sotto mano un bicchiere di vino, anzi, probabilmente qualcosa di più forte.

<<È un po' presto per il matrimonio no? Abbiamo ancora tempo per conoscerci e tante cose da fare insieme E, non pensavo avessi fretta di accasarti o farmi accasare.>> dice, sorridendo.

<<Non con te! Clara non è uno scherzo, lascia che ti spieghi.>> e lo faccio, le dico che ho sentito Aaron parlare con la sua famiglia pensando che nessuno potesse sentirli o capirli.

<<Quindi mi stai dicendo che questo è il suo addio al celibato e che io non conto nulla? Che mi sta usando solo per divertirsi e che si sposa con un'altra tra due settimane?>>

La sta prendendo fin troppo bene, la cosa mi spaventa. Mi guarda con i suoi occhioni e annuisco, non posso fare altro, non riesco a dire nient'altro.

<<Non pensavo arrivassi a tanto.>> sibila, furiosa.

<<Aspetta...cosa?!>> grido, sorpresa.

<<Ti sei inventata tutto questo per cosa esattamente? Per farmi mollare Aaron e farmi stare con te, solo perché Dybala e Bernardeschi ti hanno scaricata? Sei davvero così cattiva?>> dice, spargendo veleno.

Resto a bocca aperta.
Tutto mi sarei aspettata tranne questo.
Non capisco, davvero.
Siamo migliore amiche da anni, non le mentirei mai e allora perché non mi crede? Come fa a fidarsi più di quel tipo che di me?
E le cattiverie gratuite che mi sta gettando addosso sono ingiustificate, fanno male.

<<Che stai dicendo?>> mormoro, troppo basita per urlarle contro.

<<Andiamo Europa, è sempre la stessa storia. Paolo è stato solo l'eccezione, ma in fondo lo sai anche tu, sei asociale e scacci le persone. Non mi sorprende che quei ragazzi abbiano perso interesse, così come Diego il bagnino. Dici sempre che il problema sono gli altri, ma hai mai pensato che invece potresti essere tu? Sono felice e tu no, quindi cerchi di sabotare la mia relazione.>> e lo dice con un sorriso così cattivo da farmi sanguinare il cuore.

Pensa di aver capito tutto, e la compatisco. Quando scoprirà la verità da sola si pentirà di aver detto tutto questo. Mi alzo di scatto, la fisso negli occhi e faccio per andarmene, ma prima devo dirle un ultima cosa.

<<L'unica cosa sabotata qui è la nostra amicizia.>>

Senza ascoltare la sua risposta prendo cellulare e chiavi e me ne vado. Meglio andare a sbollire altrove.

Spazio autrice: le cose si mettono sempre peggio, e questa poraccia non ha un attimo di respiro.
Cosa succederà adesso?
Ne saprete di più con il prossimo capitolo, ormai siamo veramente agli sgoccioli!
Fatemi sapere cosa ne pensate, alla prossima ⚡🌌

Colpita da una stella 🌌 /// Paulo Dybala (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora