1.Il buon giorno si vede dal mattino

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< attenzione a tutti! Chi volesse candidarsi a re e reginetta per il ballo d'inverno è pregato di recarsi alla bacheca che si trova davanti alla segreteria e segnare il proprio nome. Questo è tutto, buona giornata dal preside Howard> l'altoparlante della classe, appeso appena sopra la porta, emette un suono stridulo per poi spegnersi.
Dovrebbero cambiarli una volta per tutte, avranno la stessa età della professoressa Prescott che sta entrando ora in classe ciondolando di qua e di là cercando di non cadere reggendosi al bastone.
< dovrebbe andare in pensione> mi sussurra Joey il mio vicino di banco nonché migliore amico mentre tira su la testa dal tavolo sul quale si stava appisolando fino a qualche secondo fa.
< a me piace> ridacchio scompigliandogli i capelli. <buongiorno> esclama rauca la professoressa con un sorriso sghembo. Si, a me piace da matti. Ha quell'aria da donna vissuta, che ha così tante storie da raccontare sulle sue avventure vissute da giovane, o almeno così penso io.
<buongiorno!> sono l'unica a rispondere oltre a un altro ragazzo a qualche banco dal nostro. Lei ci sorride ancora più sgargiante. È un peccato che le generazioni di oggi siano così poco interessate a ciò che ci circonda e ossessionate dai social. Non che io non li usi, fino a due anni fa anche io non facevo altro che stare attaccata al cellulare, ma dopo che mia nonna se n'è andata ho capito che la vita è troppo breve per essere vissuta sullo schermo di uno smartphone cosi cerco di ridurne l'uso, anche se non è sempre facile.
<come fai ad essere cosi vivace già alle 8 del mattino?> mi domanda Joey prendendo la mia sciarpa e portandola sotto la sua testa per usarla come cuscino.
< bisogna essere allegri già dal mattino per affrontare bene la giornata> sbuffa e torna a sonnecchiare mentre io apro il libro di letteratura.

Purtroppo però, nonostante la mia grande forza di volontà, a metà dell'ora mi ritrovo a fare disegni stupidi accanto ai versi di una poesia. La Prescott non è molto brava a tenere la classe viva infatti le uniche persone sveglie o giocano al cellulare o fanno qualsiasi altra cosa piuttosto che seguire la lezione, ma è impossibile rimanere attenti se la voce della prof è uguale a un sonnifero. Joey dorme profondamente sulla mia sciarpa, quanto lo invidio a volte, riesce ad addormentarsi praticamente ovunque e con qualsiasi tipo di rumore, mentre io non riesco a dormire da nessun'altra parte se non su un letto al buio più profondo e in un totale silenzio, purtroppo ho il sonno così leggero da svegliarmi per qualsiasi rumore.

Continuo ad osservare l'orologio sul mio polso finchè finalmente non suona la campanella e prendendo le mie cose mi fiondo fuori dalla porta.< la sciarpa!> mi urla Joey, ma non mi giro continuando a correre verso le scale antincendio, il mio posto preferito in tutta la scuola. Ad ogni cambio dell'ora mi dirigo lì per prendermi un bel respiro di aria fresca e per darmi una bella svegliata ed affrontare meglio quello che mi aspetta, anche perchè alla seconda ora ho algebra e il prof Frederick mi odia, letteralmente. Di certo non ha tutti i torti, infondo non riesco a stare attenta, non capisco niente della sua materia e inizio a fantasticare guardando fuori dalla finestra.

Non m'importa se ci sono meno di zero gradi fuori, dicembre è il mese più bello dell'anno e non è giusto passarlo in queste quattro mura.Ho circa 5 minuti prima di dover tornare dentro, chiudo gli occhi respirando l'aria gelida portata dalla neve. Amo stare all'aperto, se fosse per me farei lezioni in giardino anche a costo di congelarmi le chiappe.

Dopo un po' il cellulare mi vibra in tasca: è un messaggio della mia amica Bonnie.

" dove sei?! Il prof è furioso!" oddio! Guardo l'orologio, sono già le 9.15. Non ci credo che mi sono persa via con i pensieri e ho fatto passare dieci minuti senza accorgermene..ora sono davvero nei guai.

Corro più veloce che posso e bussando alla porta dell'aula mi mordo il labbro inferiore. Stupida, stupida, stupida! <avanti> risponde il prof con voce dura e io entro fissando il pavimento.

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