AJ
Stiamo per uscire dalla città, il traguardo non è lontano.
Devo sorpassare questo coglione che ho davanti.
Non ha sbagliato una mossa, non c'è stato verso di sorpassarlo.
La mia unica possibilità è il rettilineo che, dopo un chilometro, ci porterà all'arrivo.
Vedo le luci, ci siamo quasi.
Non devo sbagliare se voglio vincere e io voglio la vittoria.Ci siamo...ci siamo...adesso!
Faccio una finta a destra, lui si butta su quella che crede sarà la mia traiettoria ma scatto a sinistra e in contemporanea schiaccio il bottone."O Cazzo! " ringrazio di non avere il collegamento radio con mio padre perché non riesco a immaginare che tipo di insulto mi avrebbe rivolto.
Giuro che se uscirò viva da questa corsa, non userò più il nos.
Giuro che, se non mi romperò nulla, parlerò con Cam.
Giuro che, se la mia macchina non subirà danni non penserò più a Cam sopra e sotto di me ma lo vedrò solo come mi vede lui cioè una sorella.
Giuro che...
Mentre giuro e spergiuro scalo le marce e freno.
La macchina, come per magia rallenta fino a fermarsi con un fantastico testacoda parecchi metri dopo il traguardo.Resto immobile cercando di tranquillizzare il respiro il cuore che batte a mille.
In lontananza sento delle grida e degli urli.
Scendo e mi incammino verso un gruppo di persone che mi corrono incontro."Cazzo AJ!!! Sei stata... non ho parole sei un fenomeno cazzo!" Raul mi abbraccia, il suo faccione con le guanciotte rosse ha un sorriso a trentadue denti.
Ci avviamo alla postazione dove sicuramente troverò mio padre incazzato nero. Non gli avevo detto nulla e mi farà due palle...Arriviamo nello spiazzo, ci sono anche gli altri piloti.
Ci stringiamo la mano e ci facciamo i complimenti.
Rassegnata vado dal mio gruppo, non posso scappare." hei papino, visto, sono tutta intera" cerco di fare una battuta.
"Dove ho sbagliato con te? Perché non esci con i ragazzi o con le amiche? Perché , dimmi?" Mi dice con gli occhi lucidi.
" Jack ma sei serio?" Gli dico, ci sono rimasta malissimo.
"Quando ti ho vista a quella velocità ho avuto paura" e mi abbraccia.
Wow, mio padre che si lascia andare così davanti a tutti è un un'evento!.
"Dai ragazzi, andiamoci ad ubriacare offro io " lo prendo per mano e ci incamminiamo.
"AJ, non farlo mai più " dice mio fratello tirandomi per la mano libera fino al suo petto, per poi stritolandomi tra le sue braccia.
Riprendiamo le macchine e ci avviamo da Burk.
"Emmett, guidi tu?" Gli chiedo.
"Che onore! Devi essere distrutta per permettermi di guidare la tua macchina" dice ridendo.
Mentre stiamo lentamente uscendo dalla cava si affianca la macchina di Cameron.
Ci fermiamo mentre la macchina di mio padre si avvia.
I finestrini dei guidatori sono vicini."Noi dobbiamo parlare" mi ringhia Cameron ignorando Emmett.
"Noi non abbiamo niente da dirci o meglio, quello che hai da dirmi non mi interessa" e mentre lo dico, faccio saettare lo sguardo tra lui e questa nuova ragazza.
"Andiamo Emmett, questa sera ho voglia di divertirmi, voglio festeggiare la vittoria"
Mi fratello è in imbarazzo, non sa che dire o che fare. Poi però mette la prima e parte "ci si vede Cam" e andiamo via.
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Dove e Quando
RomanceCharleston south Carolina Jack London ha cresciuto i suoi due figli Emmett e AJ da solo, da quando sua moglie Angela Rice è morta di cancro. Finiti gli studi , Emmett 25 anni, si è trasferito a New York per diventare avvocato, mentre AJ, 22 anni...