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Durante il tragitto fino a casa di Micaela nessuno ha fiatato.
"Grazie del passaggio ragazzi,
AJ per qualsiasi cosa io ci sono." Mi da un bacio e scende.

Emmett è silenzioso, per come lo conosco tra un'attimo esploderà...
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"Io lo ammazzo, torno indietro e lo ammazzo" dice sbattendo le mani sul volante.

"Se non fossi incazzata riderei come una scema. Lascia stare, non ne vale la pena." Gli rispondo poggiando la mano sul suo ginocchio.

"Sta con quella?" Chiede.

"Si frequentano, non credevo fosse una cosa seria. Emmett veramente,  non mi interessa, voglio solo andare a dormire e concentrarmi sulla gara. Mancano pochi giorni alla partenza, dopo me ne andrò in vacanza per in po' " dico guardando fuori dal finestrino, cerco di avere in tono neutro ma vorrei piangere fino a domani.

"Potresti venire da me" mi chiede sorridendo.

"Non sarebbe male come idea, non sono mai  stata a New York" rispondo con un sorriso.
Stiamo poco insieme e l'idea mi piace veramente.

Parcheggiamo e entriamo in casa.
Jack dorme.
"Ti va una birra?" Mi chiede.

Senza rispondere ne prendo due e andiamo in giardino.
"Aj dimmi la verità,  quanto ti piace Cam?" Chiede diretto Emmett.

"Domanda di riserva?-sorrido- "

"Vuoi che ci parli? Lo devo uccidere? Gli spacco solo la faccia? Dimmi sorellina" mi dice allargando le braccia.

"Non serve, non ne vale la pena. Gli corro dietro da una vita, non mi ha mai voluta, sicuramente quel bacio è stato un un'errore, ho sbagliato io a illudermi "  appoggio la testa sulla sua spalla.
Finiamo le nostre birre in silenzio seduti sul gradino, poi mi alzo.

"Buona notte fratellino" gli do un bacio in testa.

"Notte Jennifer " mi dice sospirando.

Vado in camera e mi spoglio,mi lavo i denti, infilo il pigiama e mi metto a letto.
Crollo in due secondi, la serata è stata decisamente intensa.

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La sveglia suona inclemente, la spengo, mi stropicciato gli occhi, poi resto a fissare il soffitto.
Chissà se Cam è tornato, chissà dove è stato, chissà cosa ha fatto...ma mentre mi faccio del male con questi pensieri bussano alla porta.

"Avanti " dico assonnata e sovrappensiero, maledicendo mi subito perché potrebbe essere colui che non voglio vedere.

Appunto.

"Ciao AJ, posso parlarti?" Mi chiede con gli occhi da cucciolo.

Uno due tre inspiro e sorrido
"certo Cam, dimmi" sfoggio il mio sorriso migliore mentre mi metto seduta sul letto a gambe incrociate.

"Ecco, volevo scusarmi per ieri, Katy mi ha fermato  e..."

Lo interrompo "tranquillo,  capisco, era solo un bacio, ci siamo fatti prendere dall'euforia della vittoria. Anche secondo me è stato un errore. Spero che con la tua ragazza sia tutto ok." Dico con il groppo in gola ma sempre con il sorriso.
"Ora scusami ma devo andare in officina, domani si parte e dobbiamo sistemare le ultime cose. " e scendo dal letto per andare in bagno.
Chiudo la porta a chiave, apro l'acqua e inizio a piangere.

CAMERON

Resto seduto sul suo letto, anche se non è con me sento ancora il suo profumo.
Per lei in mio bacio è stato uno sbaglio, un errore.
Per me è stata la cosa che più desideravo da sempre ed è stato bellissimo. Stringerla tra le mie braccia desiderando di baciare tutto il suo corpo e farla mia.
Sono stato uno stupido a credere che anche lei ricambiasse i miei sentimenti.
Mi alzo e vado in cucina per la colazione.
Jack mi saluta con un'alzata di testa
"Tutto ok?" Chiedo.

"Non lo so dimmelo tu " risponde freddo, poi continua "Cameron,  tu per me sei come un figlio, non voglio sapere i fatti vostri ma non voglio neanche vedere mia figlia soffrire" dice serio.

Abbasso gli occhi perché non so cosa dire.
Sono sicuro dei miei sentimenti per AJ ma, dopo quello che mi ha detto,  capisco che non sono contraccambiati.

"Non puoi costringere una persona ad amarti se non vuole" rispondo.
Jack sta per rispondere ma arriva AJ.

"Buongiorno a tutti " dice sorridendo e preparandosi una tazza di caffè.

"Io vado, non fate tardi" dice Jack.
Noi annuiamo e poi cala un  silenzio imbarazzante.
Finiamo la colazione e andiamo insieme in officina.
Ma più  la guardo e più sono consapevole di aver sbagliato tutto e che avrei dovuto dirle prima quello che provo per lei.
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Giovedì AJ

Siamo arrivati ieri, abbiamo sistemato il nostro box, non c'è ancora quasi nessuno e fortunatamente questa mattina sono riuscita a fare la conoscenza della pista.
I giornalisti sanno che il pilota Andrea arriverà domani, poi sabato avremo come ospite ai box il signor Christian mc Rose.
Siamo tutti nervosi, io e Cam non ci rivolgiamo più di tanto la parola ma dobbiamo per forza collaborare per la buona riuscita della gara.
Ho salutato Lucas martedì sera, poi ci siamo sentiti durante il viaggio.
Non sono attratta da lui fisicamente e abbiamo parlato di questo perché non merita di essere preso in giro.
Lui è convinto che Cam provi qualcosa per me ma gli ho detto che si sbaglia di grosso.

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Sabato

Sono in camera e mi sto preparando. Devo essere ai box alle dieci ma sono sveglia dalle sei. Mi vesto, indosso le solite precauzioni, sotto tuta, sotto casco e guanti ignifughi. Prendo il casco e lo infilo, poi esco.
Sotto c'è Cameron ad aspettarmi.
Con il fatto che non posso rivolgere la parola a nessuno ho bisogno di qualcuno che parli per me.
È pieno di giornalisti, di fotografi e di fan soprattutto donne. Alcune guardano me, cioè Andrea, altre, troppe, guardano Cameron che sorride beato.
Non diamo retta a nessuno e tentiamo, invano, fi raggiungere la macchina.
"È necessario sorridere a tutte? Non potresti, per una volta in vita tua, ignorare il genere femminile?" Dico seccata, sono molto nervosa e vorrei picchiare tutte quelle galline che gli fanno gli occhi da pesce lesso.

"Gelosa?" Dice divertito.
Non gli rispondo neanche.
I giornalisti fanno domande, mi fermo e chiedo a Cameron di organizzare una conferenza a porte chiuse per domenica pomeriggio, dopo la gara.
Mi guarda stranito "sarà il caso di parlarne con gli altri?"

"Ho lo chiedi tu o mi tolgo il casco e lo faccio io. Mi sono rotta il cazzo Cam" lo dico a denti stretti e con il groppo in gola che non mi molla da giorni.

Mi guarda con gli occhi sgranati e alza le mani solo quando vede le mie mettersi ai lati del casco.

"Signori, buongiorno a tutti. Volevo darvi appuntamento domenica pomeriggio alle ore diciotto presso la hall di questo albergo. Sarà una conferenza a porte chiuse, quindi solo alcuni di voi saranno ammessi. Lasciate cortesemente il vostro cognome e il vostro numero o una mail alla receptionist, più tardi selezioneremo alcuni di voi e sarete ricontattati in serata.
Ora siate gentili e fateci passare."
Mi mette una mano alla base della schiena e mi accompagna alla macchina che ci aspetta fuori.
Come ci avviamo mi urla in faccia "che cazzo ti è preso? Cos'è questa storia? Gli altri lo sanno o sono sempre l'ultimo a sapere le cose?" E' arrabbiato ma la cosa non mi importa non hai idea cosa ho passato tutti questi anni, vederti baciare ragazze diverse ogni sera e sperare che prima o poi ti accorgessi di me, ma ora sono stufa.

"Tranquillo,  nessuno sa nulla." Dico questo e poi non apro piu bocca.

Al box ci sono tutti, c'è anche il signor Mc Rose.
Mi guarda sorridendo e io allungo la mano per stringere la sua.
Non posso parlargli  ancora ma lui rompe l'imbarazzo "buongiorno Andrea, so che non può parlare ancora con me, spero però di risolvere l'inconveniente domani sera a cena, dopo la risoluzione del contratto."

Il suo sorriso è intrigante e i suoi occhi ipnotici. Ha quasi trent'anni è  un uomo decisamente affascinante.
Resto con la mano stretta alla sua fino a che Cam non mi chiama "Andrea è ora, la macchina è pronta".

Faccio un cenno con la mano e mi avvio.
"Avevi intenzione di tenertela?" Chiede.

"Cosa?" Rispondo.

"La sua mano" sputa acido.

"Sei geloso?" Domando divertita.

"Si è anche molto" dice.
Poi se ne va dentro al box, lasciandomi difronte alla macchina a bocca aperta.

Dove e Quando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora