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Il rumore di qualcuno che bussa alla porta mi risveglia da quello che è stato un pessimo sonno.
Appena apro gli occhi, quello che credevo fosse un sogno,  si rivela per essere la schifosa realtà.
Cameron e Katy si sposeranno.
Almeno ha avuto il buon gusto di non tornare a casa.

"Avanti" dico stropicciandomi gli occhi, cercando di rimandare indietro altre lacrime che non credevo di avere.

"Hey, lascia che te lo dica ma hai un aspetto orribile!" Mi dice Emmett, sedendosi sul letto.

"Grazie fratellino, quando sei arrivato?" Chiedo.

"Papà mi ha mandato un messaggio ieri sera.
Ho preso il primo volo disponibile.
Come stai?" Mi chiede prendendomi la mano.

"Cos'ho di sbagliato Em? Perché preferisce lei a me? Cosa mi manca?" Chiedo con le lacrime che non riesco a controllare.

Mi abbraccia e mi accarezza la schiena "è un coglione, non c'è dubbio ma avete provato a parlare?"

Mi stringo a lui "è inutile, ha già scelto ma io non ho avuto neanche una possibilità.
Ho chiesto a Jack e agli zii di venire a New York per qualche settimana.
Hanno deciso di chiudere l'officina e restare con me fino alla prossima gara, a settembre. Precisamente il dieci."

"Ok tesoro, partiremo domani. Ma prima vado a spaccargli la faccia." Sta per alzarsi, quando il suo cellulare inizia a suonare.
"Parli del diavolo...pronto...sei uno stronzo, no no  non ascolto un cazzo...ci hai parlato?
No, ti ringrazio, non  sarò complice della tua cazzata. Stammi bene." Sbuffa e attacca.
"Voleva che gli facessi da testimone lo stronzo. Che si fotta."

☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆☆

"Ben venuti a New York!" Dico alla mia famiglia mentre li faccio accomodare nel mio attico.

"Wow AJ, complimenti, ti sei sistemata bene!" Dice JJ

"Grazie, ma casa mia è e sarà solo una." Dico sorridendo.

Dopo aver sistemato i bagagli  li porto con me a fare un giro per la città.
Decido poi di portarli alla scuderia di Mc Rose, per fargli vedere dove lavoro.
Inutile dire che restano tutti a bocca aperta. Sia per le macchine private del signor Mc Rose ma anche per l'officina stessa.

"Anche la nostra è ben fornita ma questa è decisamente spaziale!" Urla Jack entusiasta.
Sembrano tre bambini al parco giochi!

Due settimane sono volate.
Ke prove sono ricominciate e non ho avuto nessun problema a portare con me la mia famiglia.
Anzi, il signor Mc Rose sembrava molto più contento perché,  secondo lui, loro migliorano il mio umore.

La sera prima della gara, e prima del matrimonio di Cameron, decidiamo di cenare a casa, una specie di nostro rito che avevamo anche prima.
Ordiniamo pizza per  tutti e tra una risata e l'altra la serata scorre tranquilla.
Sarà strano domani avere lì la mia famiglia come semplici spettatori.
Ad un certo punto,  il telefono di Em si illumina.
Restiamo a guardarci negli occhi quando vediamo il nome di chi lo  sta chiamando con tanta insistenza.

Cameron

"Rispondi" gli dico seria.

"Non mi frega un cazzo di quello che vuole dirmi."

"Rispondi" è quasi una preghiera.

Si alza, prende il telefono e si dirige in cucina.
"Dimmi velocemente, non ho tempo da perdere."

Poi si chiude la porta alle spalle e non sentiamo più nulla.

Mentre siamo seduti sul divano,  cercando di far finta di nulla, con la televisione accesa e il volume al minimo, Emmett torna da noi.

Dove e Quando Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora