Parte terza.

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Harry continuò a camminare, calpestando l'acqua ai suoi piedi, nonostante intorno a sé non ci fosse niente che gli facesse capire dove si trovasse o che ore fossero. Proseguì ancora nell'obiettivo di trovare un indizio che lo aiutasse ad orientarsi o a capire dove andare. Dopo quelle che parvero ore, in lontananza scorse il corpo di una persona sdraiata in mezzo a tutta quell'acqua così corse in quella direzione con lo scopo di raggiungerla e di chiederle se almeno lei sapesse qualcosa di quello strano posto buio.

"Hey?"

Si accovacciò quindi poggiando una mano sulla spalla della ragazza voltandola verso di sé ma presto si allontanò terrorizzato vedendo le condizioni delle sue ferite. La ragazza del bosco era lì inerme e senza vita, Harry non resistette a lungo sotto quello sguardo si tirò su velocemente cominciando a correre nella direzione opposta. Non riuscì a far a meno di scoppiare in un pianto isterico non trovando alcuna via d'uscita spaventato di essere rimasto intrappolato lì. Portò le mani a coprirsi il viso udendo un ululato poco distante da sé, deciso a seguire quel suono proseguì nuovamente fino ad imbattersi in un enorme lupo nero. La bestia se ne stava lì ad osservarlo serio e fiero seduto poco distante dal ragazzo senza scomporsi, Harry si avvicinò incerto volendo capire le intenzioni dell'animale ma in uno scatto quest'ultimo lo attaccò stringendo la carne del suo polpaccio tra i denti. Per quanto Harry cercasse di liberarsi la bestia non volle mollare la presa, il ragazzo percepì una gran voglia di vomitare per l'ansia e per la paura e ben presto il suo cervello fu inondato da immagini di quella ragazza nel bosco. Il volto della ragazza venne presto sostituito dal viso di Harry, era lui adesso quello assassinato nel bosco.

"Per favore, basta!"

"Harry?"

"Harry!"

Il riccio aprì gli occhi di scatto trovandosi di fronte il volto di Niall che lo fissava preoccupato e non ci pensò due volte ad abbracciarlo mentre delle lacrime silenziose gli rigavano le guance pallide.

"Harry, era solo un incubo. E' tutto okay, ci sono io." sussurrò dolcemente il biondino stringendo l'amico tremante tra le braccia, "Mi hai fatto prendere uno spavento! E' da mezz'ora che cerco di svegliarti." passò le dita tra i suoi capelli sistemandosi sul letto accanto a lui.

Harry tirò su con il naso lasciandosi completamente andare alle attenzioni dell'altro, "Non smetteva più, c'era sangue dappertutto ..io-" balbettò tra le lacrime prima di sentirsi afferrare il viso dalle dita di Niall.

"Louis mi ha detto cos'è successo oggi pomeriggio." 

"E' colpa mia." singhiozzò Harry stringendo i polsi del suo migliore amico come in cerca di un appiglio che Niall era pronto a dargli in qualunque momento. 

"No, tesoro. Niente di quello che è successo è colpa tua, capito?" mormorò cercando di tranquillizzarlo, rimase stretto ad Harry finché non lo sentì calmarsi visibilmente a causa delle sue carezze. Niall avrebbe voluto essere molto più utile, avrebbe voluto fare di più per il suo migliore amico e cancellare il suo dolore come se non fosse mai esistito. Il biondo però poteva solo stargli accanto cercando di alleviarlo infondo Harry sapeva di essere solo nelle sue scelte, nessuno poteva aiutarlo e inoltre non avrebbe mai messo il suo migliore amico in pericolo a causa delle sue azioni sbagliate.

Harry era solo.

Poco dopo il telefono di Niall prese a vibrare nella tasca della felpa e lo afferrò rispondendo subito quando vide il nome di Louis sullo schermo, Harry lo ascoltò in modo distratto troppo stanco anche per domandarsi il motivo per il quale Louis chiamasse Niall. L'amico riattaccò riponendo il telefono nella tasca spostando lo sguardo su Harry.

"Louis vuole vederci." 

Harry sospirò passandosi le mani sul viso, "Vai tu Niall, non me la sento adesso." bisbigliò asciugandosi gli occhi.

I became your flower. | Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora