Capitolo 3

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21 settembre 2014

Caro diario,

ieri era il compleanno di Josh. La sera come avevo già deciso sono andata a bere, da sola. Avevo bisogno di dimenticare ancora una volta. Ma ieri però è stato diverso. Ero seduta sullo sgabello che dà sul bancone buttando giù bicchiere dopo bicchiere della vodka. Mi si avvicinò un signore sulla cinquantina, alto, magro, ma ubriaco anche lui. Sarà andato lì per dimenticare come me, chi lo sa. Si sedette accanto a me e iniziò a guardarmi, per poi osservarmi ancora meglio ogni parte del corpo. Mi stavo iniziando ad agitare, ero ancora cosciente perché non avevo bevuto molto, così decisi di pagare e andare da un'altra parte più tranquilla. Nel mentre pagavo lui mi prese per un braccio e mi tirò a sé. Cominciò a dirmi frasi insensate che non riuscivo neanche a capire e cercai di mollare la sua presa ma con nessun risultato. Avevo paura, avevo paura che mi facesse del male e credo fosse proprio nelle sue intenzioni. Sono sicura che se ci fosse stato qui Josh lo avrebbe già preso a pugni, portandomi in salvo. Ma la vita non è una fiaba. Dovevo sbrigarmela da sola questa volta, come d'altronde le future. Per una volta in tutta la mia vita dovevo sembrare forte, e non debole come ero invece. Non potevo permettere che rovinasse ancora di più la mia vita, non potevo. Per una volta in tutta la mia vita ero decisa a combattere, a non sopportare e basta, senza neanche provare a reagire. Provai nuovamente a fare in modo che la sua mano non stringesse più il mio polso, solo che ottenni l'effetto contrario. Strinse ancora di più la presa che aveva su di me. Volevo riprovare ma anche se ci avessi messo tutta la mia forza, non sarei mai stata in grado di liberarmi, era troppo forte, e con troppe cattive intenzioni.

Ci provò con me varie volte e io ovviamente rifiutai sempre, deridendolo pure, ma non era la mossa giusta da fare. Volevo solo andare a casa in quel momento, ma avevo la sensazione che il mio desiderio non potesse essere esaudito. 'Perché sono venuta qua? Perché? Perché mi devo sempre mettere nei guai?'. Questo era tutto ciò a cui riscrivo a pensare. Mi trascinò fuori dal locale, e la paura iniziò a prendere il sopravvento ancora di più su di me. Eravamo arrivati nel parcheggio, immagino volesse prendere la sua auto, ma da quanto ubriaco era non la riconosceva neanche. Di scatto si girò e cominciò ad avvicinarsi, e ancora e ancora. Ero praticamente paralizzata, non sapevo cosa fare. Facile. Non c'era nulla che potessi fare in quel momento. Stava iniziando a prendere una brutta piega la faccenda ma poi arrivò la mia salvezza. Un ragazzo, riuscivo a vedere solo i suoi capelli ricci o perlomeno quasi ricci perché era troppo buio. Prese un bastone e lo tirò in testa al signore che non voleva assolutamente lasciarmi così cadde a terra dolorante trascinandomi con lui. Il ragazzo mi aiutò ad alzare e prese la mia mano incoraggiandomi a correre ma io ero troppo paralizzata per capire ciò che stava dicendo. Ad un certo punto cominciai a sentire caldo e a vedere buio.

Eleanor x

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Ciao gente! Come state tutti? Ecco qua il nuovo capitolo, che ne pensate? Il vostro parere è fondamentale per me, ricordatelo sempre. Con questo vorrei anche aggiungere che tornerò a postare una volta alla settimana, il giovedì, o se non quello non tanto più tardi.

Mi auguro che la storia continui ad interessarvi, anche perché il bello deve ancora arrivare. Non dico più nulla ahah, vi auguro solo buona lettura e ringranziandovi, come sempre, per sostenermi in ciò che scrivo, è meraviglioso, perciò grazie, grazie di cuore.

Un bacio,

Alice.

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