Capitolo 7

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Noemi pov's
-Secondo te si sarà calmata? - chiesi mangiandomi un'unghia. Mi sentivo davvero in colpa. L'avevo aggredita e accusata senza darle neanche il tempo di spiegare. Non avevamo capito che l quantità di merda che aveva addosso, stava aumentando. Ci aveva raccontato di quel bullo, ma diceva che la insultava e basta, a quanto pare aveva capito che oralmente non poteva ferirla e allora era passato alle mani e...... al coltello.
Sentivo la rabbia ribollire dentro di me.... Se solo avessi potuto avere quella testa di cazzo davanti..... Calma...
-Andiamo a controllar.... - stava dicendo Alessia quando fu interrotta dalla suoneria del cellulare di Sofia.
Le note di Heart Attack degli One direction invadevano l'aria, in un modo, per la prima volta, inquietante.
-Pronto? - rispose lei. Non riuscivamo a capire la conversazione e in un istante il suo viso sbianco'.
Che cazzo era successo?
Sofia si mordicchiava il labbro senza ritegno, quasi volesse far uscire il sangue.
Alessia mi guardava frustrata e sbatteva il piede sul pavimento seguendo una musica immaginaria che solo lei sentiva.
-Si.... Si.... Certo..... No, la madre non c'è.... No, non so quando torna.... Capisco.... Arriviamo subito. - chiuse la chiamata e si girò verso di noi con gli occhi lucidi e la faccia preoccupata.
-Sof! Cazzo parlaci! Che è successo? - la aggredi' Ale che era tesa come una corda di un violino.
-Ali...... È in ospedale.... - pronunciò quelle parole sussurrando.
Eccole che arrivano.
Calde lacrime che percorrevano le lprp facce.
Ed io ero rimasta così..... Impassibile.... Bloccata.
Sentivo il senso di colpa accrescere in me e volevo sapere qual era la gravità della situazione.
-Andiamo! - e uscimmo fuori dalla stanza correndo.
~~~~~~~~~
Correvo tra i corridoi bianchi cercando il piano indicatomi dall'infermiera.
Odiavo gli ospedali. Era posti in cui nascevano nuove vite, ma ne morivano molte di più.
Vidi dei volti familiari....li avevo visti nelle foto che ci mandava Ali..... Probabilmente erano la sua istruttrice e un amico di equitazione.
-Siete amici di Alice? - chiesi con il fiatone.
Loro annuirono e mi spiegarono che grazie al suo cellulare erano riusciti a chiamarci. Li ringraziai e presi il telefono.
Solo allora mi accorsi che c'era un finestrone enorme che dava su una stanza. Dentro c'era una persona stesa su un letto bianco.
Era lei.
Riconoscevo i suoi lunghi capelli rossicci sparsi sul cuscino. Mi avvicinai per osservarla meglio. Aveva una flebo accanto e nella camera c'erano due medici che discutevano.
Scrissi un attimo alle ragazze:

L'ho trovata. Ci vediamo tra un ora al bar nella Hall.

Uno di essi uscì e io mi precipitai subito contro di lui.
-Che è successo? Come sta? - chiesi impaziente;lui mi osservava con circospezione, come se non volesse dirmi niente.
-Veramente io posso parlare solamente con i suoi famigliari, e non vedo la madre... - spiegò lui.
-Sono sua sorella-mentii- ora posso sapere come sta e cosa le è successo? O le serve il mio identikit? - ero piuttosto credibile. Dovevo ammettere a me stessa che sapevo mentire bene. Ok, non era una buona qualità, ma in situazione come queste era davvero utile.
-Si.. Si mi scusi. Comunque la paziente ha riportato una frattura al braccio destro e una slogatura alla cavaglia dell'arto sinistro e queste sono dovute alla caduta. Si deve ritenere molto fortunata perché, con una cosa tale, avrebbe potuto riscontrare danni peggiori. Quello che ci lascia perplesso è che lei sia caduta per uno svenimento causato da un infezione al braccio destro. Quello che per giunta si è rotto. Le abbiamo trovato un taglio di circa 10 cm profondo 3....diciamo un taglio importante che non essendo stato disinfettanto e a cui non si è fatto fermare il sangue ha portato alla perdita di conoscenza della paziente.
Inoltre, non per essere pignolo, ma abbiamo riscontrato anche diversi lividi e traumi interni sul suo corpo che ci lasciano perplessi. Qualsiasi cosa le sia successa non deve ricapitare perché il suo corpo potrebbe reagire in un modo addirittura peggiore. Ora se mi vuole scusare, la terremo in osservazione per almeno 2 giorni, poi se vorrà potrà tornare a casa. - e se ne andò.
Ci misi un attimo a metabolizzare il tutto. Se solo avessi avuto davanti quello stronzo, lo avrei picchiato a sangue.
La rabbia ribolliva in me e non sapevo Coen trattenermi.
Fu un bip a distrarmi. Proveniva dal suo cellulare che era aperto su una chat.
Quella con Harry Styles.
Ero scioccata..... Lei gli aveva scritto e lui le aveva risposto. Lessi le loro chat e scorsi per vedere gli ultimi messaggi ricevuti.

HarryStyles: non è vero che non mi interessa.... Che cosa succede?
Io voglio sapere i tuoi problemi ed aiutarti!

HarryStyles:Alice please rispondimi mi sto preoccupando....

HarryStyles: ti prego non fare cose che io non farei..... Ok pessimo esempio....

HarryStyles:non fare cose di cui potresti pentirti.

HarryStyles : OK, mi sento uno stupido..... E se mi avessi preso in giro solo per ottenere una risposta e poi pubblicarla su Instagram?

HarryStyles:probabilmente è così.
Grazie per avermi usato.

No no aspetta..... Non potevo permettere che lui tagliasse subito i ponti con lei... Non dopo che avevo passato 4 settimane della mia vita a scrivergli 20 volte al giorno di seguirla.
Risposi a quel messaggio:

IWishHarry: sono una sua amica, Noemi.
Alice è in ospedale...è caduta da cavallo e ci sono state complicazioni per cose che ti ha già raccontato.
Non giudicarla, lei non è così. È forte e il suo ultimo pensiero in questo momento è usarti.

Spensi io cellulare..... E lasciai che le lacrime bagnassero il mio viso.
Volevo che stesse bene..... Era....
Too Much to Ask?

Angolo me
Hello gente! Spero che il capitolo vi piaccia e finalmente iniziamo a vedere il nostro Harry interagire con la protagonista....mi scuso per non aver pubblicato per 3 giorni ma mi farò perdonare pubblicando anche domani.
Anyway Goodnight a tutti❤️
All the love. Xx

~READY TO RUN~ H. S. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora