Capitolo 5-Sospetto (容疑者)

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Keith Kogane. Arrivato a scuola il 15 settembre 2015. Sembra essere tranquillo. Nel giro di poco si interessa all'individuo Lance McClain,oggetto dei miei ultimi casi. Che stia cercando di capire cosa ci sia sotto? Non ne ho idea. Passo e Chiudo.

Pidge spense il registratore.
-Qualcosa non va.-

(sigla!)

Pidge camminava per i corridoi della scuola, in quel pomeriggio, mentre scriveva su un taccuino. Passava all'ala est dell'edificio, verso il campo di atletica.
Improvvisamente, sentì,
-LEVALO!-
Si accucciò dietro un muretto. Non riusciva a capire cosa stesse accadendo.
Ma di una cosa fu certa. La persona che aveva visto alla finestra...

Era Keith.
Sgranò gli occhi.
-Ma che cazzo sta succedendo in questa scuola!?-mormorò.
-No, aspetta Pidge. Sei una ragazza intelligente, ragiona. Puoi star capendo male.-

Sentì come una persona che vomitava.
D'istinto scappò. A gambe levate, nel vialetto di scuola, verso il cancello, verso un luogo in cui si sentiva sicura. Doveva dirlo a a Takashi, o a Hunk.
Ogni passo che la portava più vicina all'uscita accelerava, e il respiro era sempre più affannato. Finalmente lo attraversò.
Si fermò e tirò un sospiro di sollievo. Si guardò alle spalle.
Nessuno.
-CIAO PIDGE!-
"DA SINISTRA!"
Keith aveva un sorriso stampato in faccia e occhi sbarrati.
-AAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!-
-Hahaha!-
-Ma che cazzo ci fai qui? Non eri in detenzione?-
-Mi ha mandato via prima. Ha detto che ero bravo, ma anche che cambierà scuola. Voleva che lo dicessi a tutti...-
Pidge collegò.
"Ma certo. Keith si era poggiato alla finestra per stare al fresco, e il professore aveva vomitato dall'ansia di dover cambiare. Logico."
-Allora Pidge, torniamo a casa insieme?-
-Sì, certo.-
Per un secondo Pidge giurò di aver visto i suoi occhi diventare rossi.

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[23:00, Casa Holt, camera di Katie]

"LOGICO UN CAZZO! NON QUADRA NULLA! Cosa mi ha fatto pensare che tutto avesse un senso??? Ma che cazzo?!"
Pidge si rigirò nel letto. Sentì un senso di paura pervaderla.
Prese il registratore.
-Ventitré e uno del 2 Ottobre. Keith Kogane, ha dimostrato di avere qualcosa che non quadra in sé. I recenti eventi dimostrano che nasconde un segreto...-

Povera Katie, povera anima sfortunata. Come poteva sapere. Come poteva sapere di quello che stava per arrivare. Della enorme quantità di merda che stava per arrivarle addosso, distruggendo il suo piccolo mondo di sicurezza.
Come poteva sapere che, avendo lasciato la finestra aperta, il soggetto in questione la stava ascoltando.
Si mise una mano fra i capelli.

Keith, al chiaro di luna, di soppiatto,  sgattaiolò in strada, correndo verso il suo appartamento

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Keith, al chiaro di luna, di soppiatto,  sgattaiolò in strada, correndo verso il suo appartamento. Le strade deserte. I suoi passi l'unico rumore.
-A quanto pare ho fatto un errore. Che fastidio. Dovrò decisamente risolvere questa situazione.
Si fermò a camminare. Non perché fosse stanco, solo perché gli andava.
Si fermò davanti ad un vicolo buio. Guardò la luna.
-Quindi devo ricominciare? Che rottura di scatole.-
Un uomo uscì dal vicolo buio. Era vestito stranamente e ridecchiava.
-Ragazzino... cosa ci fai qui a quest'ora?-
Dalla tasca stava tirando fuori qualcosa
-NON SAI CHE È PERICOLOSO??-
Stava per accoltellarlo.
Ma non fece in tempo.
Dopo 8 mesi, un'altra vita umana fu portata via a Comotosci.

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La mattina successiva, all'alba, la signora Pina della Marchesa si svegliò a causa del suo disturbo del sonno. Prese un pacchetto di sigarette e si mise alla finestra. La sua finestra dava su un palazzo, la cui marroncina facciata era lievemente illuminata dalla luce solare.  Lo spazio fra il suo e il palazzo opposto era ben poco.
Mentre si accendeva la sigaretta sentì un forte odore. Sembrava quasi quello della carne marcia. Non ci fece caso, c'erano cassonetti vicino al suo quartiere.
-Ah, gli occhiali.-
Tornò nel suo appartamento , lasciando la sigaretta mezza accesa sul bordo della finestra. Messi gli occhiali tornò alla sua postazione. Distrattamente, senza volerlo quasi, guardò in basso.
La sigaretta che teneva in bocca, cadde dalle sue labbra, facendo un volo di 3 piani e atterrando in un lago di sangue, che la spense. Pina era sconvolta, a bocca aperta. Corse in casa, tanto velocemente come quando da giovane rubava le pannocchie nei campi, e chiamò la polizia.

[Poche ore dopo, casa Holt]
-Mamma, io vado. Matt, ci vediamo a scuola!-
-A dopo!-
Pidge, con i capelli sciolti iniziò a camminare per la strada di scuola. Mise la musica. Ogni suono improvvisamente sparì, insieme alle sue preoccupazioni. Tanto era tranquilla che quasi saltellava. Da lontano, scorse una piccola folla tutta vicina ad un vicolo buio vicino casa sua. Sentiva  voci:
-Era quello in televisione...-
-Ma chi, l'assassino?-
A queste parole Katie iniziò a distrarsi dalla musica e risvegliarsi nel mondo reale.
-Che fine ha fatto... se lo meritava però.-
Finalmente arrivò sulla scena del delitto. Scostò le persone. Insieme alla polizia, che aveva circondato la zona, c'era quella cosa.
L'uomo aveva... perso la testa.
I poliziotti mormoravano fra loro:
-Non ci sono tracce di spari. Sembra quasi che sia stata una spada. Comunque era fuggito dal braccio della morte... se l'avessimo trovato l'avremmo ucciso comunque.-
Pidge se ne andò sconvolta tanto quanto la signora Pina.
Indovinate a chi pensò per prima, in quella fredda giornata di ottobre.

Dangerous Sugar Life-Una Storia KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora