Capitolo 1-Il nuovo studente (新しい転校生)

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Voi non sapete il mio nome. Non sapete di cosa sto per parlarvi. Ma questa, ragazze e ragazzi, è la storia di due persone che hanno affrontato la vita fianco a fianco, contro ogni avversità.
Ricordate sempre queste parole: 𝖲𝖾 𝖺𝗏𝖾𝗍𝖾 𝖼𝗈𝗋𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈 𝖺𝖽 𝖺𝖿𝖿𝗋𝗈𝗇𝗍𝖺𝗋𝖾 𝗅𝖾 𝗏𝗈𝗌𝗍𝗋𝖾 𝗉𝖺𝗎𝗋𝖾, 𝗅𝖺 𝗏𝗂𝗍𝖺 𝗌𝗍𝖾𝗇𝖽𝖾𝗋𝖺' 𝗎𝗇 𝗍𝖺𝗉𝗉𝖾𝗍𝗈 𝗋𝗈𝗌𝗌𝗈 𝖺𝗅 𝗏𝗈𝗌𝗍𝗋𝗈 𝗉𝖺𝗌𝗌𝖺𝗀𝗀𝗂𝗈.
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Lui arrivò all'improvviso. Arrivò con lunghi capelli neri, un blazer rosso, lunghi jeans neri e delle Vans a scacchi. Arrivò con una valigia piena di vestiti e uno zaino con tutto il resto. Scese dall'autobus. Quel giorno pioveva. Era settembre, e nessuno si accorse quindi di lui. Entrò in città come un fantasma. Non parlò con nessuno. Camminò venti minuti fino all'edificio in cui alloggiava. Salì tutti i piani fino all'attico. Scese dall'ascensore. Camminò fino al numero 674. Aprì la porta.


Posò lo zaino in una delle 6 stanze dell'appartamento. Scostò le tende. Vide la città dall'alto.




-Quindi devo riniziare da qui? 𝑪𝒉𝒆 𝒏𝒐𝒊𝒂.-

[Ore 8:10, Haven High, Classe 2-A]

Era una mattina tiepida e piacevole. La brezza mattutina scostava dolcemente le tende, passando attraverso le finestre. Gli studenti erano seduti, mentre l'insegnante parlava loro del programma di matematica del nuovo anno.
-Bene ragazzi... inoltre ho una nuova eccitante notizia per voi. A partire da quest'anno scolastico conoscerete un nuovo coetaneo e compagno di classe. Entra pure!-
La porta si aprì, lentamente. Un ragazzo dai capelli scuri come il cielo notturno, e gli occhi dal colore violaceo entrò nella stanza. Era vestito con pantaloni jeans neri, un blazer rosso, converse rosse e mani avvolte in fasce nere.
Prima che l'insegnante aprisse bocca scrisse il suo nome sulla lavagna:

      
キース 黄金

-Oh scusatemi. Abitudine.-
Aveva una voce calda e rassicurante.
Cancellò il nome con il cancellino, e lo riscrisse.

𝐾𝑒𝑖𝑡ℎ 𝐾𝑜𝑔𝑎𝑛𝑒

-Mi chiamo Keith, Keith Kogane.
Spero di poter fare amicizia con tutti voi. Passiamo un fantastico anno insieme, ok?-

Tutte le ragazze arrossirono, a eccezione di una. Un ragazzo invece da lontano sorrise e salutò. Era di carnagione scura e in carne. La ragazza incerta aveva capelli arancioni e occhiali tondi  che riflettevano la luce.

-Allora Keith siediti in fondo, vicino a Hunk.-
-Ok.-

Keith iniziò a camminare verso il suo banco. Posò la sua valigetta, affianco al suo banco, diversa da tutti gli zaini nella classe. Tirò fuori astuccio e un quaderno, poi un'agenda.

-Iniziamo l'appello.-

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[Ore 10:45, Haven High, Classe 2-A]

𝐃𝐢𝐧𝐠 𝐃𝐨𝐧𝐠

-Piacere io sono Hunk! Tu sei Keith giusto...?-
-Sì, esatto.-
-Da dove vieni?-
-Dal Giappone. Sono bilingue.-
-Davvero??! Ma è una figata!-
-Hahaha, maddai, non è nulla di speciale. Impegnandosi chiunque può essere bilingue.-
-Si ma il giapponese non è proprio facile eh!-
-Questo lo dici tu!-
I due continuarono a chiacchierare.
Presto la campanella suonò e la ricreazione finì. Insieme ad essa un'ora dopo l'intera giornata scolastica.
Keith e Hunk camminarono insieme fino al cancello. Qui presero due strade diverse. Keith avanzò, fino a trovarsi in un vicolo stretto e buio. La città ne aveva molti.
-Mi sono perso...-
Una voce roca e profonda, colma di arroganza, profanò le sue orecchie dalle spalle.
-Ehi ragazzino!-
Keith si girò. Cinque uomini, ma comunque ragazzi delle superiori si trovavano di fronte a lui. Colui che aveva parlato era il più grosso. Aveva delle spalle grandi e imponenti, un corpo che sembrava corazzato.
-Hai dei soldi da prestarci? Tipo 50 euro?-
-Mi dispiace, non ho quella somma con me.-
-Ah davvero? Vediamo se questo ti fa cambiare idea, piccolo coglione.-
Il ragazzone sferrò un destro.

Stava per colpire la mandibola.

In un attimo, la mano di Keith teneva il suo pugno, stretto.

Nessuno si rese conto della velocità con cui accadde. Il delinquente più forte gridava addolorato.

-IL MIO POLSO! IL MIO CAZZO DI POLSO! PORCA PUTTANA! PICCOLO BASTARDO IO TI AMMAZZO!-

-Devo romperti anche il resto o porti via la tua gang di idioti?-
Gli altri lo circondarono.
-Ma che situazione sgradevole. Non volevo ricorrere a questo, ma mi vedo costretto.-
Mentre uno degli altri stava per prenderlo al collo, Dalla sua piccola valigia, il ragazzo tirò fuori un coltello militare.
-Credo siate abbastanza intelligenti da capire che morireste tutti se vi metteste contro di me. Guardate il vostro capo.-
In due passi si avvicinò al leader, che lo guardava con occhi iniettati di rabbia.
Quello che stava per attaccarlo non esitò.
Lo prese da dietro, per il collo, cercando di strozzarlo.
Ma come avete già capito, Keith non era un adolescente come gli altri.
Con il coltello, mentre veniva strozzato a morte, conficcò il coltello nella mano del tizio, il quale lasciò la presa, ovviamente.
-Siete noiosi.-
Raccolse la sua valigia.
-Dovreste chiamare un'ambulanza. Se non ti muovi dovranno amputarti quella mano. Sei destrorso... poi come ti faresti le seghe con il tuo minuscolo cazzo?-
Lo lasciarono andare. Prese un fazzoletto dalla tasca, e pulì l'arma.
-Ci vediamo.-
Il corvino uscì dal vicolo come nulla fosse successo, riponendo il coltello nella valigetta.
Aprì google maps.
-Allora, dove dovrò andare?-





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デンギエロウス シュガー ライフ: Capitolo Pilota- FINE
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Dangerous Sugar Life-Una Storia KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora