Capitolo 7-Luce nel buio(暗闇の中で光)

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[Ieri, Davanti al negozio di Ami, sera]

-Allora Pidge, non vuoi sapere?-
-K-Keith, i-io non so cosa dir—
-Va bene allora ti spiego.

Io mi chiamo Keith Kogane, e ero parte della Yakuza in Giappone. Due anni fa mi sono reso conto che quello che facevo mi aveva reso un pazzo omicida. Quindi decisi di ritirarmi in una baita in Italia con il permesso del mio boss, ma questo solo dopo averlo ingannato e truffato. In quella baita allogiava il mio maestro, che mi ha insegnato ad usare il mio potere. Purtroppo, mi ha mandato via, perché era sicuro fossi pronto, e mi ha mandato qui. Due mesi fa, mi sono innamorato di Lance McClain, e da allora ho deciso di disseppellire il mio passato a costo di proteggerlo, e tornare a essere un guerriero, come mi chiamavano i miei nemici in Giappone, Chinmoku no Kenshi, ovvero Lo spadaccino del Silenzio.-

Dire che Pidge fosse interdetta era un eufemismo. Tuttavia non si lasciò prendere dalla paura. Eppure tremava, sudava, sentiva un vuoto nello stomaco che la divorava da dentro.
Ma si fece coraggio.

-Perché mi stai dicendo questo? Hai ucciso tu quel criminale?-
-Beh, sì ma era legittima difesa. Mi stava per accoltellare. E poi ho fatto in modo che non soffrisse mentre la mia lama trapassava il suo collo. Comunque, ti sto dicendo tutto questo perché... vorrei collaborassi con me Pidge. Se ti sto dicendo questo è perché secondo me la tua mente e il mio corpo insieme potrebbero fare squadra e salvare Lance dall'inferno in cui si trova. Sappi che ho intenzione di introdurmi in casa sua domani. Ho studiato tutto.
Allora, lo salviamo insieme, ti va?-

Pidge non credeva alle sue orecchie. Un ragazzo che si era appena rivelato essere un guerriero yakuza, appena trasferitosi nella sua classe, si offriva per lavorare con lei al suo caso. Solo che credeva fosse un sogno lucido. Quindi sorrise.

-Accetto.-
-D'accordo, ma allora stipuliamo un contratto.-
-Come?-

Keith ghignò.

Chiuse gli occhi .
Mise le mani avanti tendendo le braccia, aperte, come se qualcuno stesse per poggiare una lunga asta che andava da un palmo all'altro

- Kono fujun de fuhai shita sekai de, watashi wa anata no ha ni sa sete, Yuuyake no Hikari!-

Improvvisamente i suoi palmi iniziarono a brillare di una luce soffusa, sfumata dal rosso al giallo,  comprendendo anche il rosa e il violetto in quella scala cromatica. Improvvisamente una luce intensa fu sprigionata dalle mani di Keith, tanto che Pidge rimase accecata. Quando riaprì gli occhi, uno tsuka sulla mano destra e la saya dalla fine dela destra verso la sinistra estrema, erano sulle mani del ragazzo. La fodera della spada era completamente nera, buia come la notte.
Keith prese la spada, e la estrasse, in una sola botta. Mentre toglieva il fodero, questo lentamente scompariva andando in pezzi che si alzavano nell'aria. Ciò che rimase era una spada che emanava una fortissima luce dalla lama. Ma non era un'illuminazione elettrica. Era una piccola luce, quella del tramonto. Una luce piacevole. All'interno della lama, Pidge riusciva a vedere anche il piccolo sole, fermo a metà del confine dell'orizzonte. Vedeva le nuvole, un'intero panorama racchiuso in quella lama.

-Katie Holt, ti presento Hikari, la spada del tramonto, formalmente Yuuyake no Hikari.-

Pidge non lo ascoltava. La meraviglia di quella katana l'aveva completamente presa.
D'un tratto tutto quel bagliore scomparì, e la spada divenne una semplice lama che rifletteva la luce lunare. Dalla lama, il tramonto si era spostato negli occhi di Keith. Brillavano di quella flebile ma forte luce. Ora Katie era attenta.

-Ascolta, Pidge. Questa spada, come avrai intuito è speciale. Ottenerla non è stato facile. Ho dovuto sacrificare tutto. Sacrificare tutto al tramonto. Ha molti poteri. Innanzitutto, può essere oscurata. Tuttavia la luce allora si trasferisce nei miei occhi. Il che risulta essere comodo. Mi permette di non fare alcun rumore quando corro o cammino. Non che io non lo sappia fare già di mio, ma raggiungere lo Zen non è sempre facile. Inoltre, aumenta ogni mia capacità fisica il solo evocarla. Se io lo voglio, non fa provare dolore alla vittima quando la taglio. Per finire, posso vedere il tempo avanti di dieci secondi quando la impugno in modalità di combattimento.-

-Credo sia un'arma peggiore di qualunque altra.-
-Decisamente.-
-Ok, la situazione è molto chiara. Ma il patto?-
-Dammi la mano.-
Pidge gliela porse.
Keith, con la lama fece un taglio, molto profondo, ma che si sarebbe rimarginato.
Pidge non sentì nulla. Alcun dolore. Aveva azzerato la soglia. Keith si passò la lama sotto l'avambraccio.
Avvicinò il suo taglio a quello di Katie, sempre tenendo la spada in mano.
I loro sangui si andarono a scontrare, fondere, mischiare.
Kogane recitò.
-Kuwakarimasu.-

Un marchiò a forma di sole spuntò sul punto dove era la ferita di Pidge, e quella si rimarginò. Lo stesso accadde a Keith.
-Ora siamo uniti. Da lontano saprò sempre dove sei, se sarai agitata o tranquilla, se sarai in pericolo. Sarò come una guardia del corpo. Quando avremo terminato, allora rifaremo questo rito e ti libererò.

-È tutto chiaro.-
-Allora, vuoi volare fino a casa?-
-Sì grazie.-
-Saltami in spalla allora.-

Dangerous Sugar Life-Una Storia KlanceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora