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La mattina in quel di Milano mi piace sempre di più.

È l'unico momento della giornata in cui ancora la città è immersa nel silenzio, le macchine sono accuratamente poste nel garage e le persone rilassano le loro menti comodamente sdraiati nel letto, alcuni da soli altri con la persona che amano.

Ecco stamattina io faccio parte della seconda categoria, Alberto è rimasto qui e dorme con un angioletto, io invece sono scesa in cucina per preparare i pancakes.

Da quando sono andata a vivere da sola ho dovuto necessariamente imparare a cucinare, seppur le cose che rientrano nelle mie capacità sono poche.

Eugenio e Boris la prima volta che ho provato a preparare qualcosa di decente per pranzo stavano per chiamare i pompieri, in realtà era tutto buonissimo.

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05.03.2022

«Tish ti chiedo pietà potresti evitare di mandare a fuoco la mia povera casa? Sai dovrei viverci»

«Boris non manderò a fuoco niente sta tranquillo»

Tish aveva preso la decisione di andare a vivere da sola e sotto consiglio di Eugenio avrebbe dovuto imparare a cucinare almeno le cose basilari, per la giovane cantante la casa di suo fratello era il laboratorio migliore per i suoi esperimenti.

Il menù del giorno, deciso ovviamente da Eugenio il più mangione tra tutti, era carbonara e un bel bicchiere di vino bianco.

I fornelli c'erano, la pasta anche, il guanciale e le uova erano già stati rispettivamente tagliati e sbattuti, non restava che sistemare tutto nei piatti.

«Ragazzi il pranzo è pronto»

I due ragazzi si siedono a tavola e iniziano ad assaggiare la pietanza mentre Tish aspetta impaziente , al bordo del tavolo, un loro responso.

«Piccoletta è buonissimo»

Suo fratello annuì all'affermazione di Eugenio e così tutti e tre si sedettero a tavola a gustare il pranzo.

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Una voce alle mie spalle mi fece sobbalzare dalla paura.

«Mhh ma questo buon profumino?»

Era Alberto.

Mi giro di scatto e resto a bocca aperta, indossa solamente i pantaloni della tuta e un paio di calzini, il suo petto nudo e scolpito si presenta difronte a me, certo si è allenato bene.

Lo sento ridacchiare, così sposto subito lo sguardo e ritorno alla mia azione primaria, cucinare.

Mentre giro l'ennesimo pancakes, due forti braccia si posano sui miei fianchi e il suo viso trova spazio nel mio collo iniziando a lasciare piccoli baci.

«Buongiorno testa»

«Buongiorno Albe»

Mi scollo dalla sua presa e gli dico di sedersi e posiziono il piatto fumante al centro del tavolo.

«Non ricordavo cucinassi così bene»

Sorrido sorniona e lo ringrazio.

«Ci sono tante cose che non sai più di me»

Annuisce triste ma è la verità; la metà della mia nuova vita gli è sconosciuta esattamente come la sua a me, non sappiamo più nulla l'uno dell'altro.

Il suo telefono squilla.

"Nichi scusami ho dormito da un amico.
Torno subito. A tra poco. Anche io"

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