Si erano presi per mano. La brezza soffiava impercettibile e impertinente, i visi rossi e gli occhi lucidi. Il padre di Ranmaru li guardava sorridente da dietro le tende, rideva con sua moglie.
'Da Lunedì cambierà tutto' si erano detti 'Da lunedì cambierà tutto' e lo speravano. Non erano andati a dormire, era troppo tardi ormai, e la stanchezza aveva lasciato spazio alle chiacchiere. Verso le otto, la madre di Kirino aveva preparato la colazione in tutta calma, servendogliela direttamente sulla veranda. Avevano mangiato tutto abbastanza lentamente e si erano spostati sul divano, poi erano caduti addormentati come sacchi di patate. Si erano svegliati con l'odore del pranzo che tamburellava sulle loro narici -il polpettone di carne della mamma di Ranmaru gli stava sverginando i sensi olfattivi- e lo stomaco che brontolava. Quale domenica mattina del Mulino Bianco iniziava meglio di così? Kariya guardò il suo ragazzo negli occhi prima di augurargli il buongiorno, l'altro imbarazzatissimo aveva distolto lo sguardo ed era arrossito violentemente mentre veniva baciato."Mi dispiace interrompervi" disse la voce profonda del padre di Kirino dietro di loro "ma io avrei una certa fame, non so se mi spiego".
I due filarono a lavarsi le mani, l'uomo avrebbe potuto giurare di aver visto Kariya cambiare più di cinquanta sfumature di rosso sul viso e suo figlio anche di più.
Si erano seduti a tavola con le mani ancora umide e avevano recitato insieme la preghiera di ringraziamento, poi il povero polpettone venne squartato e finito il qualche minuto. La frutta gli stava apertamente dichiarando guerra, non avevano spazio neppure per il dolce, il che era davvero preoccupante, specie per Masaki, che solitamente a tavola "faceva stragi", o almeno così diceva Ryuuji. Erano saliti in camera di Kirino dopo essersi lavati e avevano preso a parlare, tenersi per mano, guardarsi, tenersi per mano, accarezzarsi, tenersi per mano. A Ranmaru era venuta l'idea di passare alla sala giochi nel primo pomeriggio, ma siccome qualcuno dallo sguardo generalmente feroce era diventato un koala, dovettero rimandare l'appuntamento a dopo le cinque. Faceva un caldo assassino, nemmeno il gelato poteva rendere migliore la situazione. Il poveretto si era sciolto quasi subito, maledetta afa! Avevano quindi deciso di andare a fare un salto in un parchetto poco distante, sedersi all'ombra degli alberi e magari fare qualche tiro con un pallone comprato al supermercato. Erano appena arrivati, l'ombra e il vento li accolsero benevoli, una panchina libera li aspettava al centro del parchetto, unica non occupata da bambini o adulti. Ranmaru aveva chiuso gli occhi sospirando, poi aveva sentito la mano di Masaki sulla sua. Era calda, morbida, liscia. Si protese leggermente nella sua direzione, gli occhi chiusi. Stava per toccare le sue labbra con le sue, in pubblico. E lo aveva fatto. Lo aveva fatto anche sembrare un un'incidente, ma lo aveva fatto e ciò importava. Sentì il volto bruciare, le labbra formicolavano. Improvvisamente sembrò che le sue mani fossero tremendamente d'intralcio. Schiuse le labbra appena, il giusto spazio che serviva a Masaki per baciarlo meglio.
Era terribilmente imbarazzante dover trattenersi dall'emettere rumori di sorta in pieno giorno e in pubblico. C'era anche da ricordare che entrambi fossero due adolescenti in perfetta salute.
"Ecco. Non passa che una settimana e guarda! Mi ha già sostituito."
Il sangue di Kirino si gelò all'istante. Kariya assunse uno sguardo omicida.
Takuto Shindou a braccia conserte li fissava dall'alto in basso, una ragazza accanto a lui."Eh no. Che cazzo vuoi?" La voce di Masaki sapeva di cicuta.
"Che razza di zotico."aveva sputato Shindou "a che livelli sei sceso, caro il mio amore..."
"Sarebbe davvero utile se ti levassi da quelle cose tondeggianti e mollicce che di solito si trovano attaccate all'organo riproduttivo di genere maschile, caro Takuto. Stavamo godendoci il canto degli uccelli ed ecco la cornacchia. Ti sembro meno zotico così, maestadestopardecojoni?"
Kirino aveva la bocca sigillata, gli occhi di vetro e gli arti di porcellana.
"Uccelli eh? Giusto. Ve ne intendete particolarmente voi."
"Perchè tu e la tua amica no? Ma se vivete dentro una voliera..."
La ragazza arrossì, visibilmente imbarazzata dalle parole del giovane.
Ranmaru aveva gli arti di marmo. Non capiva perché Shindou si trovasse in quel posto e per di più con quella ragazza! La giovane in questione, era una sua junior al conservatorio, la conoscevano entrambi molto bene. Proveniva da una famiglia benestante, ma non riusciva mai a ricordarne il nome. Aveva sviluppato la fama di essere una ricercata signorina d'alta classe, ma non era mai stata vista uscire con nessuno, se non con ragazzi più grandi di lei, dalla dubbia intelligenza morale (e non solo).
Una pick-me, in parole povere.
"Non permetterti di chiamarmi amore"
Un sussurro che diventava una lancia. Gli ci era voluta tutta la propria forza di volontà e tutta l'aria di cui disponeva nei polmoni per riuscire a dire quelle parole. Gli tremavano le gambe come se gli si stessero per spezzare, non era sicuro che i suoi piedi lo avrebbero portato nella giusta direzione. Ranmari si alzò di scatto dalla staccionata su cui si erano appoggiati in precedenza, e prese Masaki per il polso.Lo trascinò via con una mano e con l'altra alzò il medio. Un gesto liberatorio per rispondere ai curiosi e lasciare il suo ex alle spalle che lo guardava a bocca aperta e con una morsa nel petto che qualche giorno dopo sarebbe diventato qualcosa di molto, molto più soffocante. Questo però Takuto Shindou non lo sapeva, non poteva saperlo.
Non sono morto, giuro.
Sappiatelo, non passare subito alla parte bella mi sta logorando.
Fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto con un commento. Alla prossima con uno speciale pellohYurioRussianFairy
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Fallen onto your net || Kariya Masaki x Kirino Ranmaru||
FanfictionErano passati due anni dal loro giorno del diploma. Due anni in cui erano successe tante cose per tutti. Chi si era allontanato, degli intimi, ogni tanto proponeva una videochiamata su Skype, chi era rimasto, organizzava spesso uscite con il resto...