Capitolo 20

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Camminando nervosamente sotto al porticato, Jungkook si domandò per l'ennesima volta perché diavolo avesse invitato Yoongi da lui, quella sera. Durante quella manciata di giorni ci aveva pensato, aveva attribuito forse troppo peso alle parole del vicedirettore, giungendo alla conclusione che avrebbe dovuto allontanarlo, evitare che fosse messo in mezzo a quella guerra quasi infantile che i due combattevano da fin troppo tempo, guerra che per il giovane studente avrebbe comportato un prezzo troppo alto da pagare, se quell'uomo avesse scoperto davvero la sua identità.

Eppure lo aveva chiamato, lo aveva invitato da lui anche quella volta, e, nonostante la cosa più saggia fosse chiamarlo di nuovo e dirgli di non venire, non ce la faceva, necessitando di quel ragazzo come dell'aria che contaminava con la sigaretta accesa. Lo voleva ancora lì, con lui, soprattutto a causa della paura innescata in lui dall'intervista che avrebbe avuto il giorno seguente, paura che sapeva che solo il castano era in grado di allontanare.

Per questo sorrise, spegnendo il mozzicone della sigaretta così come i suoi pensieri, non appena lo vide arrivare, domandandosi solo quanto tempo ci avrebbe messo per farlo sentire a proprio agio. Provocava uno strano dolore l'idea che ogni volta il pianista avesse paura di lui, un dolore in parte derivante dall'idea che fosse così difficile per chiunque credere che Jeon Jungkook potesse essere anche solo Jungkook, e derivante anche, e forse soprattutto, dal fatto che un ragazzo tanto prezioso non dovesse avere così tanta paura, non dovesse temere ogni minimo avvenimento.

E fu del tutto inaspettato, inaspettato ma stupendo, l'abbraccio che gli diede Yoongi, il modo in cui gli si gettò addosso, anche lui alla ricerca di quello stesso affetto di cui Jungkook aveva un dannato bisogno. «Ehi, Yoon.» gli sussurrò all'orecchio, stringendo un po' la presa. «Come stai?»

Cercò le sue labbra, prima dei suoi occhi, un bacio al gusto nascosto di disperazione, e cercò in ogni modo di tranquillizzare il pianista, di tranquillizzare se stesso, facendo scendere le mani verso i suoi fianchi, rispondendo con calma alla sua foga, poggiando poi un dito su quelle labbra che non voleva ancora mordere, ce ne sarebbe stato tempo dopo, bensì solo accarezzare.

«Abbiamo fretta, vedo.» lo prese in giro, rubandogli un bacio veloce. «Andiamo dentro, abbiamo tutto il tempo, okay?»

Trovò la sua mano, fece intrecciare le dita. Sorrise, quando Yoongi ricambiò la stretta, riponendo forse troppa fiducia in quel contatto, nell'accordo che esso siglava, come se quel gesto in qualche modo avesse potuto proteggere entrambi, dare loro forza.

Non parlarono, non l'avevano ancora mai fatto, parlare con semplicità delle loro vite così diverse, condividerne i piccoli momenti più o meno tranquilli, e sapevano che non sarebbe stato facile, entrambi consapevoli di quanto distrutto, quanto fragile fosse l'altro. Jungkook agì soltanto, sbottonandogli la giacca, come al solito, avvicinando con più possessione il corpo del castano al suo, le labbra di nuovo a sfiorarsi.

«Non dici la tua solita frase, Kook?» era la prima volta che Yoongi lo prendeva in giro, scherzava con lui usando quel tono che, per un attimo, gli fece perdere il controllo, l'unico suo impulso era di buttare il castano sul divano e farlo suo lì, ma decise di aspettare, decise di giocare un po'. Quando gli sarebbe capitato di nuovo, quando il ragazzo sarebbe di nuovo stato tanto a proprio agio?

«Perché, credi che senza le cose siano tanto diverse, piccolo?» modulò la voce, rendendola più bassa e sensuale, e spostò le labbra sul suo collo, lasciò un primo bacio dietro l'orecchio, lento, umido, pieno di desiderio. «E, dimmi, vorresti forse pensarci tu?»

Era una domanda stupida. Yoongi non avrebbe mai detto di sì e, anche se lo avesse fatto, alla fine sarebbe comunque stato Jungkook ad imporsi, avrebbe pensato lui a tutto. «Cosa c'è, non rispondi più?» ridacchiò, allontanandosi dopo avergli dato un bacio sulla guancia, chiedendosi quanto adorabile potesse essere, con il volto rosso dall'imbarazzo.

Gold - {Yoonkook}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora