Epilogo

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Era passato un mese da quel giorno, quando Derek aveva bussato alla porta.
Né Stiles né JJ lo aspettavano. Così Stiles aveva aperto e <<Der, che ci fai qui?>> aveva detto perplesso. Non che non fosse capitato altre volte che arrivasse da loro senza un motivo apparente, ma solo per trascorrere tempo con JJ, il fatto era che il minore sentiva che qualcosa era diverso quella volta.

<<Io...>> aveva iniziato Derek tentennando per poi riprendere <<Vi ho portato una cosa>> Aveva in mano due regali. 

Stiles era perplesso ancora di più. Non c'era nessuna ricorrenza, perché i regali? <<Uno è per te>> Aveva detto passando una scatola a JJ <<e uno è per te>> Quella di Stiles era una busta con su un fiocchetto rosso.  

<<Ci siamo dimenticati qualcosa?>> aveva chiesto Stiles.  

<<Voi no, ma io sì. Per troppo tempo e voglio rimediare a tutti gli effetti. Fino in fondo>> Stiles, dopo quelle parole, non aveva resistito. Aveva aperto la busta e quello che c'era dentro l'aveva spiazzato.
Significava che Derek aveva preso una decisione.
Sì, perché quelli che c'erano nella busta, erano i documenti per riconoscere JJ già firmati da Derek, mancava solo il consenso di Stiles e di JJ per mandarli avanti. 

Derek si era abbassato all'altezza di JJ prima di iniziare a parlare.  

<<Vorrei riconoscerti legalmente come mio figlio, se tu lo vorrai>> aveva detto.

JJ l'aveva guardato confuso <<Che significa?>>

<<Significa che voglio renderlo ufficiale. Che potrai portare il mio cognome e che, così, nessuno potrà dividerci. Perché sei mio figlio e non ti abbandonerò mai più>> JJ non aveva parlato ma aveva aperto la scatola guardando cosa c'era dentro. 

Un braccialetto con tutte le loro iniziali. 

SS. JJ. DH. 

L'aveva indossato continuando a non dire nulla. Derek l'aveva guardato attentamente prima di dire <<Che ne pensi?>>

<<Penso che mi piace. E se mi garantisce che resterai allora va bene>>

<<Resterei anche senza riconoscerti. Resterei comunque>> aveva sussurrato.

Stiles, che era rimasto in silenzio per tutto il tempo, ora si ritrovava con gli occhi lucidi senza saper cosa dire. 

Solo nel momento in cui erano rimasti soli aveva detto qualcosa. 

<<Penso che tu stia facendo un ottimo lavoro con lui. Se sei convinto, a me fa piacere che tu lo riconosca>>

<<Ci sto provando. Ho sbattuto la testa parecchie volte in questi sei mesi, ma ogni volta ci ho riprovato e voglio essere parte della sua vita>>

Stiles non sapeva cosa lo avesse spinto a fare quello che aveva fatto. L'aveva fatto d'istinto per tutte le volte in cui si era trattenuto. Era come se ogni volta che erano vicini si sentisse completo e non capiva come fosse possibile visto quanto l'aveva fatto soffrire. Sentiva un senso di protezione che non aveva mai sentito con nessun altro.  

Così l'aveva baciato.  

Senza pensarci.  

Odiava quelle cose da Alpha e Omega. Quelle sensazioni che ti spingevano verso l'altro senza riuscire ad opporti. 

<<Anche... n-nella tua, se vorrai>> L'aveva detto sotto voce e Stiles lo aveva baciato di nuovo in segno di risposta affermativa. 

La cosa migliore era arrivata quado JJ li aveva chiamati. <<Papà, venite?>>

E Stiles sapeva che quel papà era rivolto ad entrambi e che era stato il primo rivolto a Derek. Così aveva sorriso, prendendo la mano di Derek e avviandosi da JJ.

Quando l'avevano raggiunto, l'avevano trovato seduto al piano con lo spartito già aperto su una canzone. La loro.
Quella che cantavano sempre. 

Si erano seduti tutti e due accanto a JJ mentre lo ascoltavano suonare. Quello, quasi sicuramente, sarebbe stato un nuovo inizio. 

L'inizio della loro vita insieme.















Note:
Eccoci giunti alla fine. All'inizio ero titubante sul pubblicarla, una cosa di due anni fa, non sapevo nemmeno se era leggibile o se qualcuno l'avesse fatto.
Anyway, vi ringrazio tantissimo per averla letta, commentata e votata. Grazie, davvero.

Love of the not common peopleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora