Echo [Larry Stylison AU] -Capitolo Uno.
Harry si chiuse la porta dietro le spalle e sospirò per la stanchezza; nel frattempo si tolse la vecchia giacca marrone scuro per appenderla all'attaccapanni, posto accanto all'uscio della porta. Trascinò le gambe verso la cucina per prepararsi un caffè, alla ricerca di quella sensazione di pace che provava bevendone. Una volta riempita la tazza andò a sedersi sul divano, solo, avvolto in una coperta e con il suo caffè nero fumante tra le mani, che gli forniva almeno in parte il calore che sarebbe riuscito a dargli un abbraccio; un abbraccio che, in fin dei conti, non era poi così sicuro di volere. Harry non aveva idea se gli piaceva stare da solo, com'era abituato sin da piccolino, oppure in compagnia di tante persone. Tuttavia era certo che adorava tornare a casa, dopo il lavoro, e avere quell'attimo di privacy che riteneva assolutamente essenziale nella vita di chiunque; concedersi quei cinque o dieci minuti di silenzio, di tranquillità, cui poteva facilmente trovare nei 60mq del suo appartamento; non era grande ma neanche troppo piccolo come spazio, a lui bastava. Inoltre, non possedeva abbastanza denaro per permettersi una villa o un casale; e chiedere prestiti alla banca non se ne parlava, sarebbe stato inutile. A che gli serviva tanto spazio, se poi non sapeva come riempirlo?
Harry sospirò ancora, stavolta più pesantemente, concentrato a pensare a quanto fosse monotona la sua vita. Scrollò le spalle, e dopo aver terminato di bere il caffè, si alzò dalla poltrona dirigendosi verso il lavello. Doveva lavare tutti i piatti arretrati, inclusa la tazzina. Aprì l'acqua e riempì un bicchiere, ci aggiunse del sapone e lo posò sul piano di legno. Dopo aver bagnato la spugnetta iniziò ad insaponare il primo piatto, allorché si sentiva osservato, nuovamente, come accadeva ormai da qualche tempo. Pur di calmarsi optava per l'autoconvinzione, continuando a ripetersi che era solo una sua impressione, e che nessuno avrebbe mai sprecato del tempo prezioso per rimanere a guardarlo. Non c'era molto da guardare, dopo tutto, se non come viveva in modo annoiato e stanco la sua vita. Fatto sta che, però, più cercava di convincersene, più quel qualcuno gli faceva sembrare il contrario... e quel qualcuno avrebbe fatto meglio ad accorgersi di quel che stava per accadere, perché Harry non avrebbe retto a lungo.
Scosse la testa mentre riponeva le stoviglie su un tovagliolo di stoffa disteso sull'apposito spazio libero accanto al lavello, si asciugò le mani e dopo un lungo sospiro di sollievo prese posto su una delle sedie. Lasciò scorrere le mani tra la sua massa di capelli ricci tenendo gli occhi fissi sul cumulo di lettere all'angolo del tavolo, allungò un braccio e svogliatamente cominciò a controllarle. Ne aprì una dopo l'altra, leggendone attentamente il contenuto, fino ad arrivare all'ultima che gli era stata inviata dalla madre. Le righe scorrevano veloci sotto il suo sguardo, la rilesse più volte, pensando di essere vittima di uno scherzo.
Caro Harry,
Perdonami se posso scriverti solo adesso, ma ho avuto molto da fare e mi è decisamente stato impossibile scriverti una delle mie lettere settimanali. Anche ora, ad esser sincera, sono molto occupata, e forse l'avrai capito dal tratto della penna passato sul foglio in modo frettoloso, che probabilmente rende le mie parole difficilmente comprensibili. Vedi, figlio mio, non voglio prolungarmi nello scrivere cose inutili; hai ormai vent'anni e non sei ancora sposato. Dovresti sentire cosa dicono di te, qui! Oh, non hai idea! Le mie povere orecchie devono sentire le più assurde delle cose!
Per questo, devo pregarti di prendere delle ferie e di venire qui in paese, caro, così che tu mi permetta di presentarti a qualche bella fanciulla che cerca marito, sarebbe l'ideale trovare qualcuna che sia disposta a sposarti. Ce ne sono di belle ragazze e inoltre con quel bel faccino che hai non sarà molto difficile portare a termine questo compito! Non pensar male di me, tesoro mio, te ne prego! Ma tuo padre, oh, tuo padre non hai idea delle cose che blatera ogni qual volta sente discorsi riguardanti questo argomento. Gli duole il fatto che tu non sia ancora sposato, ma vedrai che presto cambierà tutto, Harry. Hai bisogno di una donna che si prenda cura di te.
Ora sarà meglio che vada, devo preparare la cena.
Con affetto,
Norah Styles.
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Echo. [Larry Stylison AU]
Fanfiction"Ed era probabile che Harry sarebbe morto tra quelle bianche pareti rovinate, cui l'unica decorazione che avevano erano graffi incisi nelle mura, e Louis mai avrebbe saputo ch'egli lo amava più della sua stessa misera vita."