Echo [Larry Stylison AU]-Capitolo Cinque.
Harry si girò quando sentì dei passi dietro di lui, vide Louis che si stringeva nel suo cappotto guardandosi intorno con i capelli perfettamente tirati indietro. Indossava dei jeans neri con il risvoltino su entrambe le caviglie, dalla giacca aperta riusciva a vedere le bretelle. Un risolino gli uscì leggero dalle labbra.
"Niall non potrà venire." Gli disse appena fu piu' vicino.
"Va bene" tirò un sospiro di sollievo, e poi aggiunse "quindi non andiamo da nessuna parte?"
Harry si ccigliò. "Sì, andiamo comunque a mangiare la pizza." Mise le mani in tasca prendendo le chiavi della macchina, poi aprì quest'ultima. "Su, sali in macchina."
Lo sentì borbottare, ma fece finta di nulla e una volta che fu entrato uscì dal parcheggio e accese la radio.
"Dobbiamo andare per forza?" Piagnucolò abbassando il volume. Harry lo rialzò e annuì convinto.
Sapeva che fosse contrario a venire, ma se doveva prendersi cura di lui lo avrebbe fatto anche contro la sua volontà. Stava solo provando ad allontanarlo, come faceva con tutti, lo aveva capito fin troppo bene. Pensava che fosse come gli altri, ma non era così, poteva insistere o spingerlo quanto voleva ed Harry comunque sarebbe rimasto.
O almeno, questo era quello che pensava Harry. Perché in realtà, nessuno, neanche lui, avrebbe mai scoperto come stavano le cose. Louis voleva Harry, Dio se lo voleva! Ma tutto sarebbe finito nel peggiore dei modi se fossero usciti quella sera. Per questo durante il tragitto cercò di trovare una soluzione. Aveva valutato varie opzioni, come quella di fingere un mal di testa, o un mal di stomaco, ma ne scartava una dietro l'altra.
"Potresti cambiare stazione? Non mi piace questa roba," sbuffò Louis girandosi verso il finestrino, ancora perso tra quei pensieri.
Harry allungò il braccio per poi rigirarsi verso di lui e chiamandolo più volte, ma non si voltava. Era incantato dalle stelle, come se fosse la prima volta che le vedeva. Sembrava un bambino il giorno di Natale, con gli occhi che brillavano mentre scartava il suo regalo tanto attesto, che già sapeva di cosa si trattava ma che comunque necessitava di avere tra le mani.
"Non ne ho mai viste così tante," mormorò Louis, ormai troppo preso da quel cielo illuminato.
"Questa è la parte migliore della città per vedere le stelle, prima siamo anche passati davanti ad un parcheggio in cui tutti, specialmente in agosto, si fermano a guardare." Harry fermò per pochi minuti la macchina su una parte di strada sferrata, intuendo che voleva restare a guardare. "Possibile che tu non ci sia mai venuto?"
"No, m- Louis si bloccò di colpo, saltando sul sedile e alzando di colpo Il volume della radio. "Oh mio Dio!" Urlò. "Ti prego dimmi che la canti con me!" Si coprì la bocca con le mani guardando Harry con gli occhi spalancati.
Quest'ultimo ridacchiò e fece cenno di sì con la testa. Pur di continuare a vederlo così felice avrebbe cantanto qualsiasi canzone la radio avesse trasmesso.
Ripartì e accellerò come gli chiese di fare, aprì i finestrini e alzò ancora di più il volume. "I know you're somewhere out there... Somewhere far away."
Gli fece cenno di sbrigarsi a cantare, e dopo aver esitato un po' lo fece. "I want you bak, I want you back" gli sorrise, e questo lo fece esplodere.
Gli aveva sorriso. Louis William Tomlinson gli aveva sorriso, e non poteva essere più felice di così. Perché fu il primo vero sorriso che gli vide fare, e fosse stato l'ultimo o no, lui poteva dire di averlo visto. Il suo volto splendeva più delle stelle che prima era rimasto a guardare, solo che incanto questa volta era lui; guardava lui con lo stesso sguardo che aveva rivolto al cielo illuminato. Non pensava che era un'altra volta nella trappola, anche perché ci era finito fin dalla prima volta che l'aveva incontrato. Quella strana notte, che lo aveva portato a questo. Si era arreso a quello, sapeva che non ne sarebbe valsa la pena di uscire da quella spirale, e la sua curiosità cresceva a dismisura. E se l'avrebbe fermata, diceva, in futuro se ne sarebbe pentito, lo sapeva.
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Echo. [Larry Stylison AU]
Fiksi Penggemar"Ed era probabile che Harry sarebbe morto tra quelle bianche pareti rovinate, cui l'unica decorazione che avevano erano graffi incisi nelle mura, e Louis mai avrebbe saputo ch'egli lo amava più della sua stessa misera vita."