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"Almeno a cenare vieni?" Mi chiede Jimin sedendosi sul mio letto mentre mi finisco di farmi una treccia. È da quando siamo tornati io e Jin che continua a chiedermi di cenare almeno e di ignorare i comportamenti del grigio. Io è da tutto il pomeriggio che continuo a dirgli di no, ma ha insistito così tanto che ho deciso di cedere.
"Come vuoi" sospiro
"Brava la mia Zoe" dice saltandomi letteralmente addosso.
"Jimin ti uccido! Levati subito altrimenti te la vedi con la Zoe ammazza uomini" il biondo si alza subito.
"Tu certe volte mi fai veramente paura"
"Lo so" rido, mi alzo e vado verso la porta seguita da Jimin.
Arriviamo in mensa e troviamo subito gli altri seduti al tavolo. Jimin si va a sedere vicino a Yoongi mentre io mi siedo accanto a Jin che sorride appena mi vede. Non c'è traccia di Taehyung.
Iniziamo a parlare tra di noi e dopo un po' il grigio si fa strada tra i tavoli e ci trova. Vede che accanto a me non c'è nessuno. Merda. Non posso prendere il volo e andarmene? No, vero? Nemmeno correre via?
Si siede accanto a me e ad un tratto il mio tramezzino al tonno sembra più interessante di qualsiasi cosa mi circonda in questo momento.
Continuo a mangiare senza spiccicare parola.
Sento il suo sguardo su di me ma continuo a ignorarlo. Ad un tratto cerco di spostare su di lui lo sguardo per capire se mi sta ancora fissando. Appena mi giro incontro i suoi occhi color nocciola e mi sposto subito. Zoe trattieniti. Sento di aver perso almeno tre battiti appena ho visto i suoi occhi.
Lo sento sospirare.
"Zoe" mi irrigidisco appena sento la sua voce chiamarmi. Non rispondere Zoe, non rispondere.
"Zoe ti prego ascoltami" continua.
Continuo a ignorarlo facendo finta di ascoltare l'animata conversazione tra Yugyeom e Carlos. Chissà di cosa stanno parlando, non riesco nemmeno a capire da quanto il mio cervello sta andando in tilt, sento di stare per esplodere.
"Dobbiamo parlare Zoe, ti prego"
"Io e te non abbiamo niente da dirci" finalmente mi giro verso di lui e gli rispondo con tono serio guardandolo dritto negli occhi.
"Perché ti comporti così con me?" Come osa chiedere una cosa del genere?! Non ci vedo più dalla rabbia.
"Stai scherzando spero. Sono cinque giorni che fai così, da quando siamo arrivati non mi consideri più, come se non esistessi, non mi parli nemmeno e hai il coraggio di chiedermi perché mi comporto così?! Sei serio?!" Alzo il tono della voce attirando l'attenzione del nostro tavolo. Tutti ci guardano scioccati, soprattutto dalla mia reazione.
"Zoe aspetta-" cerca di prendermi la mano ma la ritiro, se fosse riuscito a prenderla mi sarei addolcita, ma questo non sarebbe successo.
"No, Taehyung. Non ho più voglia di aspettare. Lasciami stare, sono stanca, stanca di tutto. Tu non riesci nemmeno a renderti conto di quello che hai fatto, ma io si. Forse dovevi lasciarmi morire quel giorno invece di tirarmi fuori da quella macchina" e per finire mi alzo di scatto e corro fuori dalla mensa. Sento i miei occhi pizzicare e le lacrime pronte a scendere. Riesco a malapena a respirare dato che vengo interrotta da dei singhiozzi. Guardo il cielo scuro, chiudo gli occhi e inizio a urlare imprecando. Abbasso lo sguardo e corro verso quel piccolo parco. Appena arrivo decido di sedermi sull'altalena. Quando mi siedo decido di lasciarmi andare e inizio a piangere. Cerco di tirare tutto quello che ho trattenuto in questi ultimi giorni. Non so se la mia reazione è stata esagerata o no ma non mi interessa, avevo bisogno di piangere e sfogarmi, infatti sono esplosa. Perché devo essere così fragile? Credevo di essere finalmente arrivata al mio obbiettivo, ero così contenta di essere arrivata qui, ma ora non so se è questo il posto giusto...
Cerco di regolare il mio respiro e chiudo gli occhi.
"Ti ho sentita urlare dalla mia tenda, dire che mi sono preso un infarto è poco" mi giro e vedo Jackson camminare verso di me. Osserva il mio viso e assume un espressione preoccupata.
"Cosa ti è successo? Perché piangi?"
"Fidati, non lo vuoi sapere" dico asciugandomi le lacrime e tirando su con il naso.
"E se invece volessi? E se forse sapessi anche chi fosse l'artefice di questo pianto?"
"Impossib-"
"Taehyung ti ha fatto piangere?" Mi blocco e rimango ferma a guardarlo negli occhi. Dopo un po' abbasso la testa e sospiro.
"È una storia lunga..."
"Dici così perché non mi vuoi parlare?"
"No"
"Allora racconta, secondo me ti farà bene. Prova ad ascoltarmi"
"Okay..." inizio a raccontargli di me e di Taehyung, di come abbiamo legato, di Katy, di quello che stava per succedere due volte e di come io provi dei sentimenti così forti nei suoi confronti.

Una volta che ho finito di raccontare mi fermo un attimo a riflettere.
"Ho avuto una reazione esagerata secondo te?" Chiedo grattandomi la nuca.
"Secondo me l'hai presa come era giusto secondo te, non c'è nè un modo giusto nè un modo sbagliato di prenderla. Lui ovviamente ha torto e potresti farglielo capire"
"O dovrei giocare la sua stessa carta e fargliela pagare"
"Beh, se ti vuoi divertire allora va bene, basta che poi la risolvete"
"Jackson..." alzo lo sguardo sorridendo. Ho un'idea.
"So che finirà male se ti dico di si visto che so a cosa stai pensando, ma va bene. E non riesco a dirti di no"
"Grazie grazie grazie!" Lo abbraccio saltandogli addosso e lo sento sospirare per poi ricambiare l'abbraccio.
"Ora andiamo e gli facciamo vedere cosa sai fare" si alza e mi porge la sua mano che non tardo ad afferrare.

Una volta tornati in mensa non vedo Taehyung. Jackson raggiunge gli altri e saluta tutti. Io lo raggiungo e mi siedo tra lui e Jin. Finiamo la nostra cena e intanto ridiamo e scherziamo. Gli altri non mi hanno fatto domande o guardata in modo strano, solo Jimin è un po' curioso, ma penso sia normale, li ringrazio per essere così comprensivi con me.
"Lo vedo, è in fondo alla mensa che ti sta cercando con lo sguardo, penso sia andato a cercarti" mi sussurra Jackson all'orecchio.
"C-che faccio?" Sussurro in ansia.
"Appoggia semplicemente la tua testa sulla mia spalla" mi sussurra e subito dopo faccio come mi ha detto sentendomi molto a disagio.
Quando Taehyung incontra il mio sguardo assume un'espressione interrogativa. Io abbasso lo sguardo, subito sento circondarmi da un braccio di Jackson.
Lo vedo scuotere la testa e andare via.

Tornata in casa passo davanti alla stanza sua e di Jungkook, è così silenziosa rispetto alle altre. Noto che è socchiusa, allora mi avvicino e cerco di guardare. La stanza è vuota. Decido di andarmene in camera mia e di Alex.
Abbasso la maniglia e faccio per entrare, non succede niente. La porta è chiusa a chiave. Faccio 2+2 e capisco.
"Jungkook ti odio" dico andando verso il salotto. Mi sdraio sul divano e chiudo gli occhi maledicendo quel coniglio e la bionda.

Apocalisse|| kthDove le storie prendono vita. Scoprilo ora