"No." Disse Annabeth scuotendo la testa in rifiuto. "No, non può essere vero. Percy non è il semidio che rappresenta l'oscurità."
"Non stiamo dicendo che lo sia, ma lo sarà se non agiamo in fretta." Avvertì Hazel.
"Nel frattempo dovremmo cercare di capire che sia il semidio che rappresenta la luce." Suggerì Jason.
Annabeth gli lanciò un'occhiata che avrebbe fatto correre i mostri nella direzione opposta.
Lui alzò le mani in resa. "Solo per dire, nel caso."
Annabeth continuò a camminare per la stanza, la sua mente al lavoro.
"Hazel, non hai detto che il sangue nero è evidente sotto la pelle di un semidio?"
"Sì, ma quando ho letto più avanti nel libro ho scoperto che può essere nascosto se il semidio decide di farlo. Sono costretti a mostrarlo solo se sono al massimo della loro oscurità." Spiegò Hazel.
"Quindi? Chi ha il coraggio di fare arrabbiare Percy fino a che non raggiunge il suo limite?" Chiese Leo.
"Non consiglio a nessuno di noi di farlo, fidatevi." Disse Frank.
"Allora non lo sapremo mai. Percy potrebbe nasconderlo e nessuno di noi vuole vederlo entrare in modalità oscura con nessuno." Disse Jason.
"Allora cosa consigli di fare? Tutto quello che fai è lamentarti e dichiarare l'ovvio!" Urlò Annabeth, la sua voce esplose nella cabina.
"Forse dovevate seguire il mio consiglio fin dall'inizio ed andare via da questa maledetta isola quando ne avevamo l'occasione." Rispose Jason.
Piper roteò gli occhi. "Ti prego vai, Jason. Faresti un favore a tutti."
Jason decise di ignorarle e tornò a discutere con Annabeth. "Annabeth, ti stai ascoltando? Percy è probabilmente andato, per sempre. Tu sei così ossessionata dal farlo tornare buono di nuovo che stai portando tutti noi a fondo con te!"
"Per l'ultima volta, chiunque desiderasse andare via, vi prego fatelo. Io so con chi ho a che fare." Andò via, prendendo la sua giacca prima di lasciare la cabina.
Si fermò sulla porta e guardò di nuovo verso Jason un'ultima volta. "Possiamo non sapere ancora se Percy è completamente andato, ma tutto ciò che so è che, alla fine, tu sarai il semidio che rappresenta la luce."
~~~
Annabeth si fermò, esitando per bussare alla porta. Era un po' in anticipo per la riunione, probabilmente non c'era nessuno. Sperava fosse così, aveva bisogno di un po' di tempo da sola con lui.
Bussò, aspettò un paio di minuti prima che la porta si aprisse da sola di nuovo. Entrò, un sussulto le uscì dalla bocca.
Percy aveva le braccia avvolte intorno alla vita di Ottavia, le sue mani seppellite fra i capelli, le loro labbra non si separavano. Il forte suono di Annabeth li fece separare.
Percy si girò verso di lei, Ottavia continuò a sorridere nella sua direzione. Percy incrociò le braccia contro il petto.
"Tu sei sempre o in anticipo o in ritardo? Nessuna via di mezzo?" Chiese chiaramente irritato.
Annabeth si riprese dalla sorpresa, il dolore le stava consumando il corpo.
"Chiedo scusa, sire." Mormorò mentre prendeva posto intorno al tavolo rotondo.
Percy non disse niente mentre si sedeva, Ottavia seduta vicino a lui e Annabeth dall'altro lato.
"Porta Atlanta qui, mi serve che partecipi a questa riunione." Disse Percy a Ottavia, che non sembrava felice di doverla lasciare sola con lui.
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Ricercato [Traduzione di Wanted (Percy Jackson Fanfiction)]
FanfictionNon importa chi sei, cosa sei; sei hai commesso un crimine, devi essere punito. E questo è qualcosa che Zeus prende seriamente. Vi state chiedendo chi abbia commesso il crimine? Percy, Percy Jackson. Dice di non averlo fatto, ma le prove contro di l...