Capitolo 1.

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20 Dicembre 2018
Resto ferma davanti la finestra del salone ad osservare la neve che cade candida dal cielo, e in quel momento sembra che la realtà si sia fermata, ma non ci mise molto a tornare a camminare e tutto grazie a mia madre:
" Emily Lucinda Rossi, muoviti che la cena è pronta da 10 minuti" sbuffai alzandomi dal davanzale " arrivooooo mammaaa", ebbene si ho dimenticato di presentarmi, dovete perdonarmi, ma da come avrete capito la neve mi manda in completo trance. Comunque torniamo a noi ( facciamola breve prima che mia madre mi uccida 😨) il mio nome da come avrete capito è Emily Lucinda Rossi, ma potete chiamarmi semplicemente Emily. Sono italiana e abito in un paesino del Lazio, in provincia di Rieti; ho gli occhi marroni e capelli castani ondulati, non sono alta, ma nemmeno bassa, un' altezza giusta direi. Non sono magrissima, come i stecchini che fanno vedere in tv, ma nemmeno grassa, diciamo che le forme sono al punto giusto anche se io non mi reputo bella o una da far colpo come le ragazze della mia scuola. Tutto ciò però non mi dispiace, perchè preferisco essere me stessa, anche se con poca autostima, piuttosto che una super rifatta e dipendente dalle mode e dalla societá. Ho una sorella di 4 anni più grande di me, si chiama Roberta ed è un ingegnere meccanico; si è laureta da non molti mesi, ma grazie ai suoi voti perfetti è stata presa da una delle più importanti scuderie della Formula 1, la Ferrari. Ok so che ora state sclerando,non potete capire la nostra reazione quando l'abbiamo saputo, un delirio totale. Eravamo molto contenti per lei, sapevamo che la Ferrari era il suo futuro e l'abbiamo incoraggiata ad accettare in men che non si dica, anche se ciò l'ha portata lontana da noi. Sono mesi che non la vedo e mi manca da matti, ma ci sentiamo tutti i giorni al telefono.  Tornando a noi, vi dirò le ultime cose più importanti che mi caratterizzano, prima di tutto sono molto, ma moolto timida, e questo mi ha sempre un po penalizzato in tutto, a scuola ero considerata tra le secchione sfigate,ma alla fine non mi importava molto, anche se a volte gli insulti dei miei compagni facevano parecchio male, ma avevo imparato a conviverci e soprattutto grazie alla mia migliore e unica amica Ginevra, lei è il contrario di me, estroversa, coraggiosa e sempre pronta a difendermi da chiunque mi abbia sempre fatto del male. A volte la invidio tanto per questo suo bellissimo e forte carattere, ma sono cosi, e non so se riuscirò a cambiare, chissà forse un giorno riuscirò a migliorarlo o ad accettarlo e farne un punto di forza. Le mie passioni più grandi sono l'arte, la musica e la Formula 1 appunto. Ho finito il Liceo e ora sono in cerca della mia strada, e la scelta è molto ardua calcolando che ciò che voglio veramente fare, cioè disegnare non è tra le basi sicure per trovare un lavoro, perciò per il momento, nonostante la pressione dei miei, sono in "ferie". Forse un giorno risucirò a fare ciò che voglio, dovrò solo informarmi meglio.
Dunque questa sono io, ma imparerete a conoscermi meglio tranquilli. Mia madre mi richiama di nuovo, e stavolta penso che stia venendo con una cucchiarella tra le mani, forse è meglio che mi sbrighi ad andare a tavola.
" Eccomi mamma scusa, mi ero persa a guardare la neve" mia madre sbuffa " è sempre cosi con te signorinella. Una volta i libri,una volta i disegni, ora la neve..." arrosisco " mamma da come parli sembra che io abiti in un mondo tutto mio" mi guarda per sbilenco, come a intendere " ho forse torto?" la fermo prima che possa dire qualcosa " si ok,a volte mi perdo nei miei pensieri e potrò cascare tra le nuvole, ma non vuol dire che non sappia distinguere realtà e immaginazione. L'ho capito da quando avevo 8 anni e mia sorella è piombata in camera mia dicendo a una povera bambina che Babbo Natale non esiste, perciò fai 2 + 2" mi alzo per andare a prendere l'acqua e mia madre sospira convinta delle mie parole. Quando mi ci metto sono davvero convincente, forse è uno dei miei pregi quello di riuscire a calmare le persone e farle ragionare. Mia madre appena ci sediamo e aspettiamo papà che esce dal bagno riprende il solito discorso dello studio e del lavoro dandomi, però una secchiata di acqua gelata " so che è difficile poter scegliere un buon corso di studi, che ti possa piacere, ma devi pensare al tuo futuro e a un lavoro fisso. So che vorresti fare strada con l'arte, non fraintendermi, perchè il tuo è un vero dono, hai un talento fenomale. Si lo sei nei tuoi disegni, ma sai che purtroppo non ti porteranno molto lontano. Se ci fosse un modo per farti lavorare con quello che ti piace di più, sarei la prima ad appoggiarti,ma cosi non è, lo sai Emily e mi dispiace che la realtà sia così dura, ma non possiamo farci nulla. Dovrai trovare una facoltà all'Università e fartela piacere" rimasi in silenzio con la schiena poggiata sullo schienale della sedia e riflettevo sulle parole di mia madre. Aveva ragione, come sempre d'altronde, ma la verità è che ho paura, si paura di non riuscire a trovare nulla che mi possa piacere o che riesca a farmi sentire a mio agio con gli altri. A causa del mio carattere e della mia timidezza non riesco a relazionarmi con nessuno, figuriamoci ad andare all'Università o ad affrontare un colloquio, ma avrei dovuto farlo. Devo solo riuscire a tirare fuori il coraggio, che so, da qualche parte è nascosto.
Ceniamo in tranquillità, mentre mio padre racconta la giornata a lavoro, non ve l'ho detto lui è un operaio, mentre mia madre si dedica alla casa; non mangiai molto, quelle parole mi avevano colpita molto facendomi passare l'appetito. Aiutai mia madre a sparecchiare e pulire la cucina, dopodichè mi rintanai in camera mia. Feci una doccia veloce e misi il mio caldo pigiama di pail, ehm si ok sono molto freddolosa e quella sera i gradi dovevano essersi abbassati molto di più. Rimasi davanti alla finestra per guardare un altro po la neve che scendeva sempre di più, se continua cosi sarà un bel guaio per mia sorella raggiungerci per Natale, speriamo ci riesca. Ripensando a mia sorella le mandai un messaggio per chiederle se era pronta a tornare e le chiesi come fosse il tempo a Monaco, ok se ve lo state chiedendo si è comprata una casa a Monaco col suo fidanzato e collega Nick, anche lui ingegnere della rossa. Mi rispose dopo nemmeno due minuti dicendo che faceva freddo, ma era sereno, sorrisi pensando che sicuramente non vedrà l'ora di essere a casa e godersi la brezza del nostro caro paese e soprattutto la neve. A Monaco non capita spesso che nevichi perciò ne avrà nostalgia. Le mandai la buonanotte e mi addormentai subito,pensando che tra meno di due giorni l'avrei rivista.

Buonasera ragazze/i, che ne dite di questo primo capitolo. Vi avverto che non è ancora arrivato il momento dell'incontro con Charles, ma non vi farò attendere a lungo ❤

~ Oltre ogni apparenza || Charles LeClerc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora