Capitolo 7.

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Pov Charles
Non sapevo cosa fare, vidi mille scenari davanti a me che mi fecero bloccare sul posto, Seb che teneva Roberta ferma, Roberta che voleva picchiare Charlotte e quest'ultima che pretendeva di essere difesa da me. Ma non l'ascoltavo, mi ripresi giusto in tempo per puntare i miei occhi su quelli di Emily, era impassibile, spiazzata dalle orrende parole di Charlotte,vidi una lacrima scendere nella sua guancia, prima che lei potesse scappare via. Volevo seguirla,spiegarle che tutto ciò non era vero, che Charlotte era solo maligna e si comportava cosi con chiunque lei ritenesse inferiore a essa,anche non conoscendola. Volevo spiegarle che io non la penso cosi, che si la stuzzico, la prendo in giro a volte e lei si arrabbia tantissimo per i miei stupidi attegiamenti, ma io non sono cosi e voglio che lei lo sappia, non so perchè ma sento il bisogno di proteggerla. Iniziai a camminare, quando una voce fin troppo stridula per le mie orecchie mi richiamò " dove diavolo credi di andare eh! Sono io qui la vittima non lei" mi rigirai di scatto come se mi avessero scottato " cosa saresti tu! Ti rendi conto di quello che hai detto. Charlotte quando imparerai che al mondo non esisti solo tu eh! Pensi di essere superiore a chiunque, ma non sei nessuno ricordalo. Quindi prima di giudicare gli altri guardati allo specchio e soprattutto lei non è uno scarto, si sarà una ragazza di paese, non sarà sfacciata come te, ed è tremendamente timida, ma almeno rispetto a te ha cervello, è talentuosa e merita 1000 e 1000 volte un posto cosi, al contrario tuo" sentii qualcuno applaudire, mentre la faccia di Charlotte era contratta dalla rabbia, mi venne davanti mollandomi un bel ceffone e dicendo " Charles questa divevi risparmiartela. Da oggi non mi vedrai più. Tra noi è finita" volarono dei uhooo e io risi " in realtà non è mai iniziata Charlotte. Sei tu che ti sei fatta un'idea sbagliata di ciò che siamo stati " stava per piangere lo vidi, e ok sono stato abbastanza crudele, ma lei non è di certo da meno.
Appena se ne andò corsi nella direzione presa da Emily, e vidi Seb e Roberta davanti la sua porta a bussare come dei matti, ma lei non rispondeva, sentivamo solo i suoi singhiozzi provenire da fuori. Provai a parlare a dirle qualcosa,ma lei a un certo punto sbattè le mani sulla porta e urlò " Vattene via. Non ti è bastata la scenata alla mensa. Non ti voglio vedere. Vattene" non sapevo cosa dire, mi aveva spiazzato, ma io cosa c'entro in fin dei conti e esternai i miei pensieri ai compagni accanto a me " cosa ho fatto io" non riuscivo nemmeno a parlare,volevo fare qualcosa, ma per la prima volta mi sentii disarmato, Robi si girò e disse " niente Charles, ecco cosa hai fatto un bel niente " era arrabbiata glielo leggevo negli occhi e aveva ragione, Emily aveva ragione, non avevo fatto niente per difenderla niente, me ne sono stato li impalato come uno scemo a far si che quella vipera esternasse tanta cattiveria,quando avrei potuto fermarla. Me ne andai diatrutto dalla situazione, vidi solo Seb mandarmi uno sguardo comprensivo. Decisi di andare fuori alla pista a riflettere e a maledirmi.
Pov Emily
Piansi come non mai. Erano 5 minuti buoni che Robi con Seb cercavano di farmi ragionare e farmi uscire fuori,ma non ne avevo la benchè minima intenzione. Quando sentii a un certo punto la voce di Charles e li mi salì il veleno al cervello, sbattei le mani sulla porta e gli urlai di andarsene e non farsi vedere più. Lo sentii parlare con loro ma non capii cosa disse, per poi andarsene, le lacrime tornarono a scendere e ripensai a tutta la mia vita prima di arrivare qui. Tante volte mi chiedo perchè io sia al mondo, ho sempre dato problemi, la mia famiglia ha sempre avuto pazienza con me e con il mio caratteraccio, sono debole, una stupida fragile ragazza,un peso per tutti e ora lo sono diventata anche per tutti loro, non credevo accadesse mai una cosa del genere, ma a quanto pare è cosi e ora tutti hanno visto ciò che è successo, tutti hanno visto quanto sono codarda e quanto io non sappia nemmeno mandare a quel paese nessuno. Una persona cosi, come me non merita un posto di lavoro tanto bello. Mi alzai con fatica, asciugai le lacrime e decisi di aprire la porta finalmente; Robi mi stritolò in un abbraccio e chiese " come stai? " non risposi e le mi abbracciò di nuovo, e stavolta si aggiunse anche Seb, appena ci staccammo dissi " Charlotte ha ragione. Una persona come me non merita di lavorare in un posto come questo. Sono solo un peso per voi e dopo oggi ne ho avuto la conferma. Che razza di persona può lavorare qui se neanche riesce a difendersi da una calunnia simile" ero arrabbiata con me stessa, ma l'occhiataccia che mi riservò Seb mi fece trasalire " non dire mai più una cosa simile. Tu meriti come chiunque altro questo posto,te lo sei guadagnato e non comprato mi hai capito! Se quella li non riesce ad accettare il fatto che tu sei più brava di lei,bè problemi suoi,non doveva permettersi di umiliarti in quel modo e poi c'è una cosa che devi ancora capire bene che primo non sei un peso per nessuno, questo tuo atteggiamento ritroso, timido e sopraffatto dalle paure purtroppo si fa parte di te,ma è anche quello che ti rende forte, forse ora non lo capisci, ma dopo te ne renderai conto. Secondo come ti abbiamo già detto qui siamo una famiglia e nella famiglia ci si protegge a vicenda,ci si aiuta e ci si confronta spronando gli altri a tirar fuori il meglio di se stessi. Ora tu sei qui, sei stata scelta e hai dimostrato con rispetto di meritare questo posto, quindi non sei uno scarto come dice lei, sei una bellissima ragazza di Paese che ha dimostrato a tutti di avere del potenziale e noi siamo fieri e contenti di avere qui. Ora dimostra a te stessa e a chi pensa di poterti giudicare che hai del potenziale anche qui dentro, e degli attributi che presto tirerai fuori" ridemmo alla sua ultima frase " grazie Seb davvero. Non capisco se sei un pilota o uno psicologo. Riesci a capire tutti e tirargli su il morale " rise "io sono cosi e non serve uno psicologo, ti serve solo qualcuno che ti sproni e ti rafforzi. Tutto qua e credimi che appena inizierai a venire con noi ai Gran Premi ne metterai su quanta ne vuoi di forza, perchè ce n'è bisogno. Ah un'altra cosa, so che non vuoi vederlo, ma Charles era davvero pentito di non aver fatto niente nel momento della scenata, ma sappi che dopo l'ha cacciata via umiliandola davanti a tutti" mi sorrise e io ero confusa da ciò che Seb mi ha appena rivelato. Charles l'aveva cacciata e rimproverata, non riesco a crederci, in due giorni che ci conosciamo non facciamo altro che punzecchiarci e discutere. Non so forse dovrei parlarci, ma non è il momento,non ce la faccio. Mi diedi una sistemata e accompagnammo Seb alla pista dove si sarebbero tenuti gli ultimi test prima della stagione. Mi sedetti sul muretto e notai lo sguardo di Charles rivolto verso di me,era un misto tra il dispiaciuto e il ferito. Forse avevo esagerato troppo, ma in quel momento la rabbia aveva preso il sopravvento.

Ed eccoci con un nuovo capitolo. Sembra che la tensione nata tra i due nei primi due giorni si stia trasformando in tregua, ma non sara cosi. Uno dei due deciderà di non porre le armi. Se siete curiosi ci vediamo alla prossima

~ Oltre ogni apparenza || Charles LeClerc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora