Capitolo 6.

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Mi svegliai di soprassalto, ma dove mi trovo? Ma piano piano ricordai tutto, Maranello, il lavoro, Seb, Charles, casa di mia sorella, contratto.. UN MOMENTO!!! Mi rigirai nel letto cercando il contratto, ieri sera devo essermici addormentata sopra, ma dove si trova ora!! Talemente che mi rigirai nel letto, a un certo punto rotolai per terra sbattendo il sedere "Ahii!" mi massaggiai e girandomi notai che il contratto si trovava proprio davanti ai miei piedi, deve essermi cascato durante la notte, e per fortuna non si era rovinato. Mi alzai posai il contratto sul letto e andai a darmi una sciacquata veloce e a cambiarmi. Tornata in camera ammirai la mia nuova divisa davanti allo specchio, non vi fate strane idee non è niente di che, una semplice polo e cappellino della Ferrari e in più mi avevano dato anche un mega felpone e giacca a vento, e i pantaloni della tuta sempre della Ferrari, quindi potete immaginare il mio stato di estasi. Quella mattina indossai jeans, e la polo della Ferrari, legai i capelli in una mezza treccia a lato e misi il cappello. Infine presi il mio cartellino personale, era più una specie di pass e sorrisi all'idea del nuovo lavoro. Scesi di sotto per fare colazione e non trovai nessuno, solo un biglietto sul tavolo, è la scrittura di Robi " Buongiorno Emi, scusa la nostra assenza ma ci hanno chiamato ieri sera anticipando il nostro orario lavorativo. Ci sono i test sulla nuova monoposto oggi. Ci vediamo a lavoro. Bacio" bene sarei dovuta andare da sola, fortuna che non era molto lontana Maranello. Feci una colazione veloce, lavai i denti, presi la borsa, chiavi e uscii di casa. Camminai lentamente, ero in largo anticipo e decisi di ridare una letta al contratto, visto che ieri sera ero in coma, c'erano tantissime cose che avrei dovuto fare, ma farò meglio a chiedere spiegazioni a Piero e Simone per esserne sicura. Arrivai all'ingresso di Casa Ferrari e mostrai il pass alla sicurezza, dopo una veloce perlustrazione mi fecero passare. Assaporai ogni minimo centimetro di quel posto magnifico, non ho avuto modo di farlo ieri per quanto ero agitata; ero persa nei miei pensieri e non mi accorsi di una presenza che correva verso la mia direzione, e risultato finale ci andai a sbattere contro, per poco non cascai, ma venni presa in tempo dalla persona davanti a me, alzai il viso per ringraziarla e mi ritrovai,indovintate... Charles LeClerc, bene proprio contro di lui dovevo andare a sbattere, cercai di dire qualcosa ma fu un momento, mi persi nei suoi occhi, sono troppo belli... no aspetta cosa! Emily riprenditi sai di chi stai parlando di Mr Strafottenza in persona, mi ripresi arrossendo e mi staccai delicatamente da lui " ehm grazie. Scusa se ti sono venuta addosso ero sovrappensiero" lui sorrise sghembo " si ho notato. Comunque di nulla non ti avrei lasciato cadere" e fece il suo solito occhiolino, ma non ci diedi peso e cercai di andarmene " ora è meglio che vada. Il Signor Ferrari mi sta aspettando" lui iniziò a camminare con me " vengo con te, tanto devo andare di qua anche io" ero confusa " scusa non per farmi gli affari tuoi, ma non stavi correndo dalla parte opposta " lui rise " esatto non sono affari tuoi, ma ti accontento se vuoi. Stavo cercando una mia amica d'infanzia. È venuta a vedere i test" cercai di non offendermi alla prima fase e esclamai " bè allora forse è meglio se vai a cercarla. Non vorrai che si perda" ok forse l'ho detto con troppo sarcasmo " ehii.. siamo gelose per caso" lo guardai di traverso " io... io gelosa.. di chi poi, di una ragazza che nemmeno conosco" lui fece il suo sorrisetto sghembo e si avvicinò leggermente " bè non ti biasimo, se sei gelosa di Charlotte, visto che passerà il resto della giornata qui con me" ok questo ragazzo vuole le botte! Basta che lo dice e lo accontento. Lo so, vi starete sicuramente chiedendo dove è finita la parte timida e paurosa che è in me, bè credetemi se vi dico che il soggetto qui davanti l'ha trasformata in un diavolo pronto a infilzarlo, risposi cercando di rimanere calma " primo ripeto, e che ti sia chiaro.. non sono gelosa di lei, nemmeno ti sogno LeClerc, secondo ci siamo appena conosciuti ieri e già pensi di poter fare il cascamorto con me o pensare di essere chissà chi che fa cascare tutte ai suoi piedi, bè mi dispiace pee il tuo ego, con me non attacca. E terzo.. preferisco mille volte che Piero mi dicesse di sfornargli disegni per tutta la giornata piuttosto che star a sopportare le tue battutine del cavolo e quarto.." mentre parlavo non me ne resi conto, ma stavo pericolosamente annullando le distanze tra noi, puntandogli un dito contro il petto e parlandogli a 5 cm di distanza dal suo viso, finchè " CHARLESSS FINALMENTEEE..." arrivò una ragazza mora, alta come me, occhi azzurri e sembrava una modella ok, che si buttò tra le braccia di Charles, dopo che io mi allontanai di scatto da lui, rendendomi conto della situazione, mentre lui rideva soddisfatto della mia reazione. Può pensare quello che gli pare,ma il mio nei suoi confronti è odio e non gelosia, anche se quel contatto che ci è stato qualcosa me lo ha provocato, ma non voglio dargli peso voglio solo accantonarlo. Dopo buoni 5 minuti la mora si staccò da lui e si girò verso di me con un'aria di superiorità " Oh scusami non ti avevo vista. Io sono Charlotte e tu saresti? " mi squadrò dalla testa ai piedi, bene ecco l'ennesima gallina che si crede una super vip " Io sono Emily piacere" risposi educatamente per non sembrare l'antipatica e quella di troppo del momento, lei sghignazzò poco " uh bel nome. E cosa ci fai qui?" stavo per rispondere, ma Charles mi precede " ci lavora. Ieri ha ricevuto un contratto da Piero" vidi lo sgomento nella sua faccia " ah sono contenta per te" quanta falsità, decisi di andarmene anche perchè ero in ritardo " bene io vado. Non voglio fare tardi al mio primo giorno" lei rise " si brava, non far aspettare Piero" salutai e me ne andai, ma fui abbastanza vicina da sentirle dire " non pensavo che il Signor Ferrari si abbassasse cosi tanto in basso. Ma l'ha vista bene! " e rise talmente forte che la sentirono anche fuori, Charles non le rispose chissà perchè. Cercai di non pensare alle sue parole,ormai dovrei essere abituata a essere presa in giro, ma sentirsi cosi anche in ambito lavorativo era molto molto peggio. Sospirai e appena raggiunsi l'ufficio di Piero bussai, mi disse di entrare " Buongiorno Signor Piero, scusi il ritardo, ma ho avuto un piccolo incidente mentre venivo da lei" mi guardò preoccupato " spero nulla di grave " lo tranquillizzai subito " oh no no! Non si preoccupi mi sono solo scontrata con uno dei suoi piloti" risi leggermente imbarazzata e anche lui " ah ok! Meglio cosi. Allora vogliamo parlare del contratto?" annuii e mi sedetti.
Dopo 2 ore....
Finalemente eravamo riusciti a discutere di tutto nei minimi dettagli. Il mio lavoro consisteva in più di ciò che credevo, prima di tutto avrei dovuto scattare io le foto da poi riportare su foglio e ciò significava che avevo il pieno accesso a tutti i Gran Premi. Avrei seguito la squadra per tutta la stagione insieme a mia sorella. Ero al settimo cielo per questo, anche se avrei dovuto lavorare molto, oltre a scattare le foto devo subito inziare a fare i primi disegni nel weekend per poi ultimarli al nostro ritorno a Maranello. Inoltre avrei dovuto creare una piccola collezione di gadjet cartacei, come segnalibri, cartoline ecc sulla Ferrari, e cosa più importante avrei dovuto realizzare anche delle magliette che verranno messe in vendita, insieme ai miei disegni. Esatto oltre ad essere esposti i disegni potranno essere anche venduti, e il cliente se voleva poteva fare richieste specifiche e tornare nel tempo stabilito da me, a ritirare il proprio quadro. Insomma un bel lavoro impegnativo, mettendoci anche che avrei dovuto aiutare anche Simone Resta con i progetti, bè questo è quello che mi spaventa di più.
Mentre camminavo per andare a sistemare il mio ufficio incontrai il mio capo, che mi disse che da domani avrei iniziato il lavoro vero e proprio, oggi oltre a stabilire i punti del contratto compreso lo stipendio avrei sistemato l'ufficio e poter assistere nel pomeriggio ai test. Entrai e mi misi all'opera c'erano tantissime cose da sistemare, fogli, album, matite, colori, penne di tutto e di più. Era quasi ora di pranzo e avevo finito, sono fiera di me, ora ha un aspetto migliore e sembra davvero alla portata della Rossa. A un certo punto entrò mia sorella con una scatola in mano " sorpresa" la guardai " ancora sorprese " poggiò la scatola sul tavolo " dovresti essere contenta di essere viziata e credimi qui siamo come una seconda famiglia e questa famiglia ti ha preso sotto la sua ala d'ora in poi e ha deciso di farti un regalo di benvenuto" sorrisi " non dovevate nessuno di voi" lo aprii ed era un computer portatile di ultima generazione, seguito da una scatolina, la aprii e c'era una collana in argento con il ciondolo del cavallino " è stupenda! "  guardai mia sorella sorridendo " lo so. L'ha scelta Seb come l'ha vista dice che ha pensato subito a te e l'ha presa" pensai a quanto fosse dolce quel ragazzo " oh che dolce!" la misi ed era veramente bella " come sto" mia sorella rise " stai benissimo" la abbracciai e andai a togliere il computer dalla scatola. È dell'apple ed era personalizzato, perchè l'esterno mostrava un disegno sulla Ferrari e i suoi colori più il mio nome scritto in grande. È bellissimo. Decisi che quel computer mi avrebbe accompagnato per tutti i gran premi, calcolando che anche la custodia è peroanalizzata in stile Ferrari. Dopo mezzoretta andammo a mangiare, la mensa era quasi piena e noi decidemmo di sederci in un angolo appartato a parlare " allora ho saputo del tuo scontro con Charles stamattina " la guardai per un attimo " come.." lei mi precede " come lo so? Nick. Charles glielo ha detto durante i test e gli ha detto anche dell'incontro con Charlotte" abbassai la testa " già. Quei due sono fatti uno per l'altra. Giuro che li avrei picchiati entrambi stamattina. Soprattutto quando.." mi morsi la lingua non completando la frase " soprattutto quando?" non risposi " Emi cosa?" fui cotretta a raccontarle tutto, non avrebbe ceduto mai, e la conoscevo molto bene. Si alzò di scatto andando davanti al tavolo dove era saduta Charlotte, Charles, Seb, Antonio e altri due ragazzi, la seguii cercando di fermarla, so che intenzioni aveva, e non lo avrei permesso. Basta farmi difendere da lei, le voglio un mondo di bene, ma deve capire che devo cercare di farcela da sola e se c'è sempre lei li pronta a difendermi, quando lo avrei fatto? Arrivate al loro tavolo mi misi davanti a lei " Robi non farlo. Posso pensarci da sola" ma lei non mi ascoltò era furente come non mai, Seb si alzò notando che qualcosa non andava " Ragazze che succede?" a quel punto si girarono tutti e Robi parlò " succede che quella li" e indicò Charlotte, che la guardò da finta vittima " non doveva permettersi di dire certe cose su mia sorella" Charls si alzò cercando di dire qualcosa,ma Robi lo zittì " tu non dire niente.. non hai fatto niente, quando ha detto certe cose e per di più dietro alle spalle di mia sorella. Che pensavate è che non vi avesse sentito. Almeno a avere la decenza di dirle in faccia certe cose, invece che ridere come una gallina dietro. Ma chi ti credi di essere eh!" Charlotte si alzò sentendosi toccata e disse " io non ho detto niente. Se tua sorella è solo una piagnucolona, che fa la vittima per ogni cosa, non è di certo colpa mia " e mi guardò con aria di sfida, non parlavo, non ci riuscivo. Bene mannaggia alla paura e ai suoi tempismi, quella situazione mi sembra surreale e non riesco a dire nulla,al contrario di mia sorella " che cosa hai detto? Se tu sei una codarda ad ammettere ciò che tu hai detto. Bè qua quella che fa la vittima per farsi vedere sei solo tu " vidi la faccia di Charlotte farsi rossa e subito Charles cercò di fermarla e sembrava si fosse calmata, quando sputò una cosa orribile guardandomi " ma cosa me lo fa fare litigare per una cosa del genere. E comunque non mi vergogno affatto e posso anche ripetere ciò che ho detto. Sei solo una sfigata e l'ho visto subito, appena entrata. Quando Charles mi ha detto del lavoro sono scoppiata a ridere e non credevo che la Ferrari si abbassasse ad assumere degli scarti di strada" detto ciò si risedette con un sorriso vittorioso sul viso. Mia sorella partì per darle un ceffone, ma Seb riusci a fermarla prima che lo facesse e la portò via, Charles mi guardò e cercò di dire qualcosa, ma non gli diedi il tempo che corsi subito via. Entrai nel mio ufficio chiudendolo a chiave e mi lasciai scivolare giù per la porta, le parole di Charlotte ripiombavano nella mia testa come un martello pneumatico " uni scarto di strada" è questo che vedeva in me,una sfigata senza un minimo di dignità e il brutto è che non ho avuto il coraggio di dirle nulla. Mi sembra di tornare a vivere in in incubo, mi sembra di rivivere il giorno in cui i bulli del liceo mi presero di mira picchiandomi e da li quel trauma mi ha fatto chiudere sempre di più in me stessa,facendo crescere in me le mie paure. Charlotte non mi ha picchiata, ma è come se lo avesse fatto. Piansi come non mai e mi maledissi di non essere abbastanza coraggiosa come mia sorella; rimasi li per non so quanto quando bussarono prepotentemente e insistentemente alla porta.

Eccoci all fine di questo capitolo. Sembra che i primi problemi stiano arrivando, ma cosa ha provato Charles in quel momento. Lo scoprirete presto

~ Oltre ogni apparenza || Charles LeClerc ~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora