Capitolo 3

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Sei e quaranta del mattino.
La mia sveglià cominció a suonare.
Mi spaventai quando partì, ero immedesimata in un sogno bellissimo nel sonno più profondo, forse per questo presi un semi infarto.
Mi piombai a vestirmi: camicia, maglione stralargo, jeans aderenti e Globe.
Andai a fare colazione e corsi giù a prendere il pullman.
Stranamente quella mattina c'era molta più gente del solito, infatti feci fatica a salire.
Tra la folla nel pullman intravidi una ragazza che stava leggendo un libro: 'Bianca come il latte, rossa come il sangue', il mio libro preferito.
Volevo sapere chi fosse, così cercai di vedere il suo viso, ma c'era troppa gente, e lei stava con la testa rivolta verso il basso perchè appunto stava leggendo.
Al capolinea scendemmo tutti quanti dal pullman.
Io mi fermai davanti all'uscita aspettando che quella ragazza misteriosa uscisse, perchè aveva qualcosa di familiare.
Lei era l'unica rimasta dentro, forse non si era accorta che quella era l'ultima fermata che il pullman avrebbe fatto.
Così decisi di andare da lei a dirglielo.
"Ciao.. Scusa il disturbo ma questa è l'ultima fermata della 34, questo è il capolinea."
Lei alzó lo sguardo e cominció a guardarmi insistentemente negli occhi, mi fulminai all'istante. Era Vanessa.
Non la riconobbi subito perchè aveva il cappuccio che le copriva i capelli e metà viso.
Era bellissima.
Dopo qualche secondo mi sorrise, dicendomi: "Oddio, grazie mille! Non me n'ero proprio accorta.".
Non riuscivo a toglierle lo sguardo da dosso.
"Hai dei bellissimi occhi." affermó.
Arrossii.
"Oh, g-grazie mille, a-anche i tuoi."
Mi sentii un'emerita cogliona.

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