Agatha's pov
Non poteva credere ai suoi occhi. Quella ragazza che Nives aveva portato a casa era identica a Sophie. Tranne per metà testa: la faccia era coperta da una maschera e la testa era pelata. Quando era uscita perché aveva sentito il cane abbaiare non avrebbe mai immaginato di vedere... la figlia di Sophie e Rafal. Al solo pensiero le si spezzava il cuore che Tedros la aveva aiutata a tenere compatto, non parlandone e andando avanti con la vita, prendendosi cura della loro figlia mentre Yuba le faceva da insegnante e cercando una vita normale senza tutti quei brutti pensieri. Anche se a volte le mancava un sacco la sua migliore amica, quella che aveva scoperto essere sua sorella grazie a Tristus che quando stavano per andare in battaglia le aveva lasciato ( non aveva la minima idea di come ) il libro della storia di Callis dicendo che ci sarebbero stati dei feriti, di non combattere e che loro erano sorelle, che così sarebbe andata meglio per tutti. Agatha all'inizio non ci aveva creduto, ma Merlino si fidava ciecamente di lui, quindi avevano fatto marcia indietro e non si era svolta alcuna battaglia.
E poi era arrivata Nives. Forse la cosa più bella nella loro vita in quel momento.
E nello stesso anno era nata anche la figlia di Sophie, che ironia. Ma nemmeno nell'antro più oscuro della sua mente avrebbe pensato che sua figlia e sua nipote sarebbero diventate... Migliori amiche.Comunque Agatha decise di non parlarne e di non fare finta di niente a meno che Scarlett, almeno il nome che le aveva detto Nives, non avesse chiesto. Non capiva lo stesso però perché era svenuta. Allora aprì la sacca e lo vide. Il libro della sua favola. Il libro scritto del narrastorie. Si chiese come diamine fosse riuscito a uscire dalla torre del Gran Maestro. Di Rafal. Lo odiava ancora per averle preso la sua migliore amica, le ribolliva il sangue nelle vene al solo pensiero, ma in fondo anche Sophie aveva scelto quella strada.
Andò in camera e lo sfogliò pagina per pagina fino a vedere l'ultima in cui Sophie e Rafal arrivavano preparati con il loro esercito e lei e Tedros battevano in ritirata con loro. Ma era molto strano perché la didascalia diceva: "Il male aveva vinto, ma il tranello di qualcuno del bene li aveva fatti battere in ritirata per quanto dicesse un briciolo di verità. Agatha e Sophie avevano un legame più profondo dell'amicizia: un legame di sangue" e sotto in inchiostro rosso come il sangue la parola Fine.
Ad Agatha l'avevano assalita un sacco di dubbi irrisolti e uno risolto: perché qualcuno non aveva voluto che si svolgesse la battaglia finale? Ma perché le aveva raccontato che erano sorelle? Ma la cosa più importante era che la distruzione del sole era solo colpa sua. E anche la distruzione del Bene. Le vennero le lacrime agli occhi, ma non poteva piangere, non poteva pensare che quella storia non sarebbe tornata perché non era mai stata scritta la parola Fine. Comunque aveva trovato la sua risposta su come era uscito il libro dalla torre. La parola Fine era stata scritta per questo il narrastorie non aveva trattenuto il libro. infatti la parola Fine era forse la più importante di tutto il libro. Sentì bussare alla porta.
– Mamma! Scarlett si sta svegliando vieni presto! –
– Arrivo! – rispose Agatha e ficcò il libro sotto al letto.
Corse in salotto e vide Scarlett che apriva mano a mano gli occhi.
– Nives vai in cucina a preparare una tisana, almeno così starà un po' meglio, visto che quando ci si risveglia dopo essere svenuti ci si sente sempre un po' male –
– E tu come lo sai mamma? –
– L'ho letto in un libro – rispose Agatha frettolosamente mentre Scarlett era quasi completamente sveglia – ora vai e dì a papà quando torna di venire subito qua che gli devo parlare –
Scarlett aveva aperto gli occhi e Agatha aveva chiuso a chiave e in fretta la porta che collegava il salotto alla cucina.
– Ciao – le aveva detto Agatha nel modo più gentile che potesse. Ma Scarlett era ancora scioccata.
– Tu sei... tu sei... –
– Agatha la mamma di Nives, sei svenuta davanti a casa nostra. – Agatha non voleva dirle niente, ma solo aspettare che fosse lei a parlare.
– Tu sei... passami la mia borsa – formulò Scarlett – ho mal di testa –
– Lo so capita quando svieni, ma comunque quello che cerchi non è lì dentro– disse Agatha cercando di capire se aveva letto il libro.
– E tu come fai a saperlo? – Agatha abbassò lo sguardo – lo hai preso tu! – capì Scarlett.
– Sì, e mi dispiace ma dovevo sapere se tu sei... – disse Agatha aspettando una sua risposta che non arrivò.
– La figlia di Sophie – disse lei alla fine. Pronunciare quel nome le faceva male e le spezzava in due il cuore.
– Quindi tu sei, tu sei veramente... – Scarlett deglutì – Agatha, quell'Agatha, quella del libro, quella di mia madre e che ha distrutto il Bene. Agatha la sorella di mia madre.–
Agatha annuì con le lacrime agli occhi. Per quanto quelle parole fossero vere lei non era mai riuscite a pronunciarle. Ma forse ora aveva qualcuno che poteva aiutarla, qualcuno che aveva detto quelle parole per lei, qualcuno che le aveva detto la verità.
– Hai ragione. Ho distrutto il Bene. Ma in realtà mi hanno fermato ed ingannato e l'ho scoperto solo grazie al libro che avevi con te. Sennò avrei sempre pensato di aver fatto la cosa giusta, perché io credevo che una persona cara mi avesse detto che... Lasciamo stare. Non mi sono fermata perché lo volevo, ma è stata una scelta che ho dovuto prendere. E se ti fa stare meglio ho sempre con me il dubbio, o meglio, la consapevolezza di aver fatto la cosa sbagliata – fece una pausa – e di aver abbandonato la mia migliore amica, la cosa che mi dispiace di più – Agatha stava definitivamente piangendo, le lacrime le rigavano le guance e aveva abbassato la testa mettendosi le mani davanti al viso, parlando con la voce soffocata. Scarlett in compenso la squadrava e Agatha non avrebbe mai saputo dire se pensava che stesse mentendo o dicesse la verità.
– Ma se ti hanno ingannato, vuol dire che non è tutta colpa tua – disse Scarlett comprensiva.
Agatha non disse nulla, ma alzò lo sguardo su di lei che si stava guardando le mani.
– E comunque diversamente da mia madre, tu non hai mai nascosto a Nives ciò che c'era prima – disse Scarlett.
– Però non le ho mai raccontato la mia storia per via di ciò che ho fatto e ti chiedo di non farlo, voglio essere io a raccontargliela – Scarlett annuì – Per favore non dirlo a Nives – ripetè Agatha per assicurarsi che avesse sentito. In quel momento sobbalzarono entrambe.
Qualcuno aveva bussato dalla porta che collegava il salotto alla cucina.
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Scusate se non abbiamo pubblicato ieri ma ci sono stati dei problemi. Spero che il capitolo vi piaccia e vi spoilero che piano piano nel corso dei capitoli altri personaggi entreranno a far parte di questa fan fiction. Naturalmente non possiamo mettere tutti ma proveremo con la maggior parte, o almeno i principali.
Comunque immaginate che la foto in alto abbia la scritta rossa. Non c'era una foto del genere.
Ricordate che i Koala sono belli e...
Addio.:))))
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SGE: A Light In The Dark
Fanfiction"Tutti quanti ci siamo messi attorno al libro per leggere che cosa c'era scritto. Fine. La parola era scritta in lettere scarlatte" In collaborazione con @Agatha9052