Le prime volte

45 5 2
                                    

09/03/1998

Questa è la data dov'è iniziato tutto, tranquillo non ti racconterò in quanto tempo sono riuscito a fare i primi passi o quanto c'ho messo ad usare il vasino, perché detengo il record di ritardo dei primi passi nella storia dei neonati e ne sono alquanto fiero.
Io sono Jake Martin, attualmente ho 21 anni, vivo a Brooklyn con la mia famiglia, Mike Martin mio padre, Rose Walker (Martin solo dopo il matrimonio) mia madre, Emily Martin mia sorella di 25 anni e il suo fidanzato Will Anderson.
Fin dal principio la mia vita è stata un casino, mio padre Mike è stato sbadato fin dalla mia nascita, al punto che quando la dottoressa gli diede me tra le braccia non capì in quel momento che ero io e da finto furbo voleva disfarsi della coperta che secondo Mike le aveva dato per fargli un dispetto, fortunatamente un attimo prima  si accorse di me e mi strinse con tanto di senso di colpa per la prima volta, direi che l'essere notati non è il mio forte, fidati, crescendo al liceo diventò un pregio.
Mia madre si chiama Rose, oltre che una madre è sempre riuscita a fare l'amica, ad essere una spalla su cui piangere e confessare tutti i miei peccatucci. Io non sono stato un figlio modello e le ho creato dispiaceri, ma lei indipendentemente da tutto era lì, sempre presente, tutti credono che sia una cosa normale, ma in realtà non è scritto da nessuna parte che una madre deve essere tutto quello di cui abbiamo bisogno.
Tieniti forte, adesso comincia la vera storia, ti risparmio l'asilo, i primi passi e il vasino, ti porto direttamente in uno dei giorni delle mie quotidiane giornate di scuola elementare, di cosa parliamo? la mia prima cotta.
Avevo un'amica, la mia prima amica, andavamo a scuola con un bus che ci mandava la scuola, lei mi teneva il posto tutte le mattine perché saliva prima di me, ricordo ancora il suo porta pranzo che gli regalò sua madre, lei si chiama Natalie.
Ogni giorno veniva con i capelli a coda di cavallo con due elastici rosa, sedavamo in classe insieme e ci aiutavamo a vicenda. Vuoi sapere come mi accorsi di lei? Mi dispiace deluderti ma non è stato un colpo di fulmine, lei aveva la mania di darmi dei bacetti sulla guancia, a volte in venti minuti ne ricevevo cinquanta, ma una volta senza rendermene conto nel momento in cui lei mi diede uno dei suoi bacetti io mi girai, si esatto, mi sono girato, per tutta la lezione non abbiamo parlato e per quattro ore non ricevetti nessun bacetto, sembrava offesa, da lì mi accorsi di lei, ma Natalie dalla timidezza si allontanò come giusto che sia.
Ti risparmio gli anni che seguirono, non furono divertenti, ma più noiosi della noia stessa. Ti porto alla mia prima vera cotta, siamo in seconda media, lei era la ragazza più bella che i miei occhi avessero mai visto. Devi sapere una cosa di me, non sono bravo con le donne, alle medie quando mi si avvicinava una ragazza riuscivo a far uscire codici fiscali dalla mia bocca, con lei ho addirittura cambiato lingua, oggi non so dirti che lingua fosse, ma credo tra il giapponese e l'arabo. Il suo nome? Rosalie. Una ragazza così diretta dalle capacità non comuni di mettermi in difficoltà, riusciva con una domanda diretta a bloccare i miei pensieri, una ragazza disarmante.

Welcome to my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora