Punto di non ritorno

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Vuoi sapere perché non ti ho risparmiato la storia sdolcinata dei miei? Semplice, tutte le storie hanno avuto una serie di peripezie, ma mio padre nonostante il suo essere freddo riuscì ad abbattere la parete di ghiaccio che separava due persone: se stesso adulto e se stesso giovane. Da un lato abbiamo il Don Giovanni e dall'altro il ragazzino che ama l'amore e crede nelle favole, mi ritrovo spesso nei panni di quel ragazzino. Ti ricordi quella frase famosa di Mike? Quella dove dice "lei sarà la madre dei miei figli"? Ad un certo punto della conoscenza tra me e Ashley, proprio quando lei decise di non volermi perdere più io ero confuso, la mia amica Summer mi consigliava di lasciar perdere e andare avanti, che lei non era quella giusta ma dentro di me la cosa cresceva, forse era l'effetto che dava tutta la storia a renderla altamente interessante.
Summer mi stava vicino, mi ascoltava ed avevamo un'intesa che con poche persone nella mia vita ho avuto, riuscivo ad essere me stesso, ma dentro di me volevo togliere la tensione e tornare con Ashley ma non volevo dimostrarle che lei poteva andare e tornare come se niente fosse successo, volevo fargliela pesare, ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, quel mare era Summer. Una situazione complicata, io ero in un bilico, scegliere tra la certezza e l'improbabilità, confuso al punto da non capire quali erano i miei sentimenti. Summer un giorno venne a casa mia, mi sedusse e non seppi dire no, ero così confuso che non sapevo quello che facevo, finimmo a letto, i sensi di colpa mi distruggevano e subito dopo che avvenne ciò mi minacciò, mi disse:"Domani la cerco e le racconto tutto" con un aria da stronza vendicativa.
Sembrava che le avessi fatto un torto, come se io l'avessi fatta soffrire e adesso voleva farmela pagare, così l'anticipai, volevo già farlo, andai da Ashley, lei era strana e sconvolta, immaginavo che qualcosa fosse successo, venne con una sua amica, Robin, sembrava la paladina della giustizia, parlava al posto di Ashley e non mi dava il tempo per far uscire nemmeno una sillaba dalla mia bocca, cercai di restare calmo e spiegarle tutto, le dissi la verità, erano entrambe spiazzate al punto che Robin si zittì, le spiegai che ero confuso, che avevo bisogno di più tempo per capire cosa volevo, che non mi fidavo più di lei per il suo andare e fare come cazzo gli pare, lei non emise un fiato, si tolse il bracciale che le regalai, lo poggiò nelle mie mani, le chiuse con le sue e mi disse:"forse eravamo le persone giuste nel momento sbagliato" disse piangendo con le lacrime agli occhi. Si voltò e se ne andò senza voltarsi indietro, proprio in quel momento la nebbia che avvolgeva i miei pensieri si dileguò, capì che Ashley era l'unica donna che credesse in me nonostante tutto, lei era profondamente ferita da me ed io non potevo accettare che tutto finisse ancor prima di iniziare, cominciò la maratona della riconquista più grande che sia mai esistita, mi trasformai nel principe azzurro in tutte le sue forme con qualche sfumatura di me.
Passò una settimana e lei mi disse di volermi parlare sabato per dirmi cosa aveva deciso, se restare in contatto o andare via per sempre. Arrivò sabato ed io mi cambiai più di dieci volte, ero troppo agitato,  andai all'incontro e vidi lei, mi avvicinai e durante il tragitto lei mi vide e cercò di trattenere un sorriso che anche un ceco avrebbe visto, io non stavo più nella pelle, ci sedemmo su una panchina e lei mi disse:

Ashley:"Ancora non hai capito?"

Jake:"Di solito non mi sfugge nulla"

Ashley:"C'è un motivo se io non ti ho allontanato, c'è un motivo se oggi sono qui seduta tra le tue gambe nonostante tutto"

D'istinto la baciai come se fosse l'ultima volta, non riuscivo a crederci, lei mi aveva perdonato una cosa del genere, era veramente innamorata per fare una cosa del genere.
Ero così felice in quel momento che lo ricordo come se fosse ieri, ogni giorno m'innamoravo sempre di più, ero così perso da andare contro tutti per lei.
Arrivò l'estate, periodo difficile per una neo coppia, diciamo più un punto di rottura, non per noi, eravamo così innamorati da fare follie, fu un estate piena di passione, l'atmosfera del tramonto in riva al mare aiutava sempre, ma l'amore che provavo per lei non aveva un limite, nessuna misura del tempo era abbastanza per stare con lei, l'amavo al punto di cercare un modo per realizzarmi non solo per me stesso ma per noi, per un futuro insieme, l'idea di sposarla era molto allettante, dentro di me era diventato possibile, se in quel momento avessi avuto i mezzi le avrei fatto la proposta davanti a tutte le persone importanti per me e per lei, mi sarei inginocchiato facendole dono di un anello, l'avrei guardata negli occhi e le avrei detto:"Sin da quando ti ho incontrata il mondo a cui appartenevo non era più lo stesso, ogni giorno non ha senso se non posso condividerlo con te, non ho mai amato una persona come io amo te, al punto che non è più la gravità a tenermi attaccato alla terra ma sei tu, nessuna misura del tempo è abbastanza con te, Ashley mi concederesti lo straordinario onore di diventare mia moglie?"
Sarebbe stato magico, unico e indimenticabile, ma non fu così. Cominciarono i litigi e lo stress, io avevo i miei problemi e lei i suoi, come se non bastasse ad ogni discussione i suoi genitori si mettevano in mezzo, sua madre non poteva vedermi e molti litigi erano a causa sua, il 24 novembre del 2017 lei mi lasciò, disse le stesse cose che mi disse alla festa di compleanno di Jonathan, doveva ritrovare se stessa e non poteva tollerare più lo stress, ma la realtà è che aveva un altro, il suo ex.

Welcome to my lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora