Stephanie litigò con Marta per quasi 6 mesi, dimenticavo, Marta è la ragazza che come un idiota usai per farla ingelosire. Facevo il furbo, fingevo continuamente di non sapere perché litigassero, ma Stephanie teneva a me, questo era il mio modo per non perderla ma non facevo altro che peggiorare le cose, non durò molto con Marta, finì dopo un mesetto ma loro cominciarono ad odiarsi e ad oggi non so se fosse solo per colpa mia. Era sempre difficile riuscire a parlare con Stephanie, non ci capivamo più, cercavo di essere suo amico il più possibile ma il suo credo è che tra un ragazzo e una ragazza non può esistere un amicizia, che cosa ingiusta.
Al secondo anno di Liceo parlammo poco, uscivamo insieme ad un piccolo gruppetto che si formò in classe, eravamo tutti felici, ma in realtà dentro non lo ero, era come se lei fosse lì a un passo da me, ma dentro di lei stavo dall'altra parte del mondo, avrei dato tutto per tornare in quella classe e posare il mio sguardo su di lei dicendole le tre paroline magiche che una donna vorrebbe sentirsi dire quando comincia a piacerle un ragazzo:"Tu mi piaci". Tre parole, nove lettere e tanta forza di volontà, non per altri ragazzi, molti ragazzi dicono "ti amo" alla seconda uscita con una ragazza, oppure, chi lo dice solo per farle contente, ma io non riesco, l'idea di essere un ipocrita non mi va a genio, il mio unico problema è che non ho avuto il coraggio per dirle quello che sentivo, le ho detto una bugia per evitare di perderla ma la stavo perdendo comunque. A volte facciamo cose per difenderci da altre, ma non ci rendiamo conto che gli unici da cui doverci proteggere siamo noi stessi. Ad un tratto mi sentì come il giorno in cui Rosalie mi spezzò il cuore, vidi salire Stephanie su per le scale e baciare un ragazzo dell'ultimo anno. Si, la storia sembra ripetersi ma non potevo cambiare scuola, non sarebbe cambiato nulla, non dentro di me, decisi di affrontare il tutto cercando di resistere fin quando i miei sentimenti per lei si sarebbero dissolti, ma non era una scrittura leggera con la matita che si poteva cancellare, cercai di non parlarle ma ogni volta che entrava da quella porta mi toglieva il fiato, mi aiutò un mio amico in quel periodo, Ryan, un amico molto leale e divertente che riusci a farmi superare grandi difficoltà, insieme ci iscrivemmo ad un cortometraggio, tu non ci crederai ma si iscrisse Marta, mi parlò e cerco di tranquillizzarmi e ricominciò la tarantella, solo che stavolta a Stephanie non le interessava. Fu un cortometraggio intenso e i miei sentimenti per Stephanie sembravano un vago ricordo. Tieniti forte, qui succede quello che non ti aspetti.
Terzo anno al liceo, inizia la scuola ed io ansioso come sempre arrivai in anticipo, vedo Ryan e ci sedemmo nel banco insieme, cominciammo a ridere da subito finché la professoressa di Italiano cambiò tutta la classe di posto, chi fece sedere vicino a me al posto di Ryan? Stephanie, esatto, la salutai come la prima volta, col mio saluto stridulo, oserei dire quasi da donna:"Ciao!" e lei con aria pacata mi disse:"Non cominciare a parlare come al tuo solito che io voglio ascoltare le lezioni" ed io:"Ciao anche a te" con aria molto sarcastica. Sembrava una lotta con la regina di ghiaccio, i primi giorni furono difficili, ma poi cominciammo a legare, capitarono mattine che non avendo la voglia di vivere mi alzavo solo per vederla, sembrava aprirsi una porta di speranza, una volta mi disse con un aria da bambina:"L'anno prossimo se verrai promosso vuoi essere di nuovo il mio compagno di banco?". Quella frase mi si scolpì all'interno lasciando un segno, due anni buttati ad allontanarsi fino a ritrovarsi un banco di fianco all'altra.
Quarto anno al Liceo, fui bocciato ed io e Stephanie ci separammo di classe, ma non ero intenzionato a perderla, non volevo, così ogni giorno salivo nel piano dove stava lei e con la scusa di passare a salutare la cercavo tutto le volte, stavolta ero deciso a farmi avanti, ci guardiamo ed entrambi diciamo la stessa frase come nei film:"Devo dirti una cosa"
Stephanie:"Prima tu!"
Io:"No, prima tu, vedi che mi offendo!"
Stephanie:"Mi piace un ragazzo"
Io:"Oh mio dio... hai un cuore ed io non lo sapevo?" dissi con sarcasmo.
Stephanie:"Scemo... davvero!
Io:"Raccontami!" non ero più in me, aspettavo che pronunciasse il mio nome.
Stephanie:"E' il ragazzo del secondo anno, è carino e comincia a piacermi."
Io:"Sono davvero felice per te" ero morto dentro, la delusione mi si leggeva in faccia.
Continuammo a parlare di lui ed io non facevo altro che annuire, dentro di me non facevo altro che odiare questo ragazzo che non ho mai visto, lei mi piaceva più di quanto potessi ammettere a me stesso, ma proprio perché le voglio bene che ho dovuto lasciarla andare, non lottai.
Come se non bastasse nel 2016 ci fu una tragedia, persi mio cugino, ero a pezzi, stavo perdendo tutto, gli amici, la ragazza per cui provavo dei sentimenti e sopratutto perdevo me stesso, sbalzato in una classe con ragazzi più piccoli di me, non parlavo con nessuno, non mi sentivo al mio agio, odiavo tutti. Soffrivo, l'unica che poteva aiutarmi era mia madre Rose, lei mi ascoltava sempre e mi aiutava quando ne avevo di bisogno, mio padre Mike un po' meno ma fa di tutto per mandare avanti la famiglia e direi che questo mi va bene, ma neanche mia madre riusciva a svuotare il dolore che risiedeva in me. Il giorno prima del funerale di mio cugino legai con una ragazza che riteneva di essere mia cugina, scopri immediatamente che non eravamo cugini, affogavo nel dolore e lei era l'unica che mi tese una mano, riuscivamo a raggirare il dolore, mi faceva stare bene sentirla ogni giorno, c'erano piccoli istanti dove non sentivo la solitudine perché c'era lei. Il suo nome? Ashley.
STAI LEGGENDO
Welcome to my life
ChickLitSe state cercando le storie di un vincente in tutto mi dispiace deludervi, ma troverete uno sfigato che combina casini in tutto quello che fa, con un cuore enorme spezzato troppe volte. Uno sfigato che ne ha viste tante ma non ha la forza per darsi...