La mattina dopo mi svegliai di soprassalto, una strana luce entrava dalla tenda e un brusio di sottofondo mi ronzava nelle orecchie. Mi alzai infreddolita e mi rimisi i vestiti che avevo il giorno prima, anche se avevo riposato ero comunque stanca morta e con una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Stiracchiandomi notai che all'entrata della tenda c'era un biglietto piegato, un pezzo di giornale, lo raccolsi e aprendolo trovai scritto "ci vediamo alla mensa ~ Angus" così mi alzai e misi il naso fuori dalla tenda, camminando per il lastricato di cemento alcuni ragazzi mi osservavano incuriositi, altri avevano uno sguardo minaccioso. Prima che riuscissi a sorpassare un gruppo di ragazzi dagli sguardi profondi mi si parò davanti un ragazzo alto e grassoccio dai capelli scuri e il viso sproporzionato - sei quella nuova- disse indicandomi con la testa, io rimasi ferma - arguto- dissi - non mi piacciono le ragazzine spocchiose- la sua voce era come quella di un ragazzino con la bocca impastata di colla - io non sono spocchiosa- il ragazzo grugnì qualcosa per poi avvicinarsi - non mi interessa se sei una ragazza ne se Dentino ha detto che sei intoccabile, qui non ci sono mai state ragazze e mai ce ne saranno - io lo fissai, un po' impaurita e un po' scocciata, sospirai - mi dispiace, devo andare - mi voltai dall'altra parte camminando verso la mia tenda, da lì avrei trovato un altro modo per raggiungere la mensa, mentre camminavo qualcosa mi colpì una spalla facendomi piegare in avanti dal dolore, mi voltai guardando il sasso che mi avevano appena tirato, un sasso grosso come un pompelmo dritto su una scapola, alcuni ragazzi se ne andarono mentre il ragazzo grassoccio si avvicinò, mi guardai in giro cercando qualcosa con cui difendermi ma non vidi nulla tranne un vecchio chiodo arrugginito, feci per raggiungerlo scattando in avanti ma il ragazzo proprio mentre scattavo mi prese per una gamba trascinandomi indietro e facendomi sbattere la forte per terra, un dolore acuto al sopracciglio sinistro mi invase il volto, restai qualche secondo sdraiata cercando di concentrarmi per aprire gli occhi mentre stringevo il chiodo in una mano, di colpo mi sentì tirare i capelli e sollevarmi per metà da terra, il ragazzo mi stava tenendo alzata in ginocchio guardandomi con rabbia - non fai più la sapientona adesso vero? - disse, il sangue mi colava su un occhio e il dolore alla scapola e al volto era fortissimo ma potevo vedere bene il suo viso, gridai di dolore sperando qualcuno mi sentisse ma il ragazzo mi strattonò i capelli verso l'alto sollevandomi ancora facendomi ancora più male, a quel punto lo guardai impugnando il chiodo e con rabbia glielo strisciai per tutta la lunghezza del viso, con un grido mi lasciò andare mentre io caddi di lato, riuscì a sollevarmi quel tanto che bastava per strisciare via allontanandomi da lui mentre gridava di dolore, guardai nel punto in cui ero caduta con la faccia e una piccola pozza di sangue colorava il cemento grigio. Una voce alle mie spalle interruppe il brusio del gruppetto che si era creato tra i gemiti del ragazzo - Che CAZZO STA SUCCEDENDO? - mi voltai guardando arrivare Angus che si chinò vicino a me - Maren, tutto bene? - io lo fissai per qualche secondo, non sapevo esattamente come stavo ma provavo dolore un po' ovunque, la scapola mi doleva solo se mi muovevo e il sopracciglio bruciava più dell'attaccatura dei capelli - non lo so- dissi toccandomi il sopracciglio un po' scossa, lui si girò vero il capanello di ragazzi che stavano osservando la scena - allora? Andate a lavorare se non volete pulire latrine per un mese con la lingua! - ringhiò tenendomi per le spalle, i ragazzi si voltarono e se ne andarono via mentre si alzava andando vero il ragazzo che gemeva di dolore - che cosa hai fatto? - chiese lui mentre si chinava ma il ragazzo non rispose, si teneva la faccia con le mani sogghignando mentre il sangue gli colava sulla felpa rossiccia - guardami Gale - disse Angus ma il ragazzo non si mosse - GUARDAMI! - urlò e il ragazzo sussultò per poi togliersi dal viso le mani rivelando un profondo squarcio che partiva da uno zigomo, quasi vicino l'occhio, e finiva verso il mento. Angus si alzò e lo fissò per un po' senza dire nulla fin quando dal lato della mensa arrivò Dante. La guardò con sguardo severo che si posò poi sul Gale - mi dispiace Gale, ma stai diventando un pericolo per noi - disse Dante - dato che sei già stato mutilato puoi anche andartene ora, sei bandito - Dante fece per voltarsi ma il ragazzo gli prese una scarpa implorando di farlo restare, Dante a quel punto, da pacato e serio qual'era si irrigidì tirandogli una scarpata in grembo -quante volte ti abbiamo ammonito Gale?! Ero stato chiaro sulla ragazza, ma si vede che le radiazioni ti hanno intaccato il cervello. Ora potrai andare ad aggredire la gente come un Vagante - Gale si mise a piangere mentre Angus mi aiutava a rialzarmi, con uno scatto poi il ragazzo si protese in avanti verso me ed Angus e alzandosi con una spallata riuscì a scansare Dante, afferrò Angus per una spalla tirandogli un destro sul naso gettandolo poi sul pavimento e colpendolo allo stomaco, poi mi guardò con ferocia negli occhi, la guancia sanguinante era diventata un po' scura, di un colore innaturale, quasi marrone - GUARDA COSA HAI FATTO! - disse, io traballavo sulle gambe per il dolore e la paura. Lui caricò gettandosi nella mia direzione sollevandosi poco prima di afferrarmi in volo, io mi scansai facendolo cadere per terra con un tonfo facendo alcuni passi indietro, mi guardai in giro cercando qualcosa di appuntito e trovai un chiodo di circa 20 cm in ferro grigiastro abbastanza sottile, di quelli usati per fissare le tende per terra, velocemente lo afferrai spostandomi verso una tenda mentre Gale cercava di rialzarsi toccandosi lo squarcio sulla faccia. Si voltò a guardarmi mentre Dante se ne stava da un lato toccandosi la testa. Gale mi guardò per qualche secondo indagando il mio sguardo, ero in posizione pronta a scattare se mi fosse venuto incontro, ma lui sorrise voltandosi verso Angus che piano si stava rialzando tenendosi lo stomaco, il ragazzo si gettò su di lui colpendolo di nuovo in viso varie volte, Angus gemette coprendosi il viso con le braccia - NO! - gridai e corsi verso Gale, quando fui abbastanza vicino alle sue spalle presi la rincorsa impugnando il chiodo di metallo con entrambe le mani e con forza lo pugnalai in una spalla, Gale urlò di dolore scrollandosi le spalle, io indietreggiai di qualche passo mentre lui si gettava di lato sul fianco sano gridando, mi spostai verso il lato libero di Angus aiutandolo a rialzarsi mentre Gale si teneva la spalla gridando - stai bene? - dissi ad Angus, lui annuì reggendosi a me e tenendosi lo stomaco. Dante, che si era ripreso, aiutò Angus prendendolo dall'altra parte - fareste meglio ad andare in infermeria - disse lui guardando Gale - devo sistemare questa storia - io annuì e lui con un cenno del braccio libero mi indicò una tenda più grande delle altre in fondo verso un angolo. Io mi voltai facendo qualche passo prima che Angus vomitasse tutto quello che aveva mangiato per terra da un lato, lo issai meglio una volta finito e ci dirigemmo verso la tenda, in lontananza le grida di Gale risuonarono come una sirena, poi un CRACK...e poi nulla.
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ENDAGORT - L'inizio
AdventureIl giorno del Reclutamento Maren Wilgraft, una ragazza di 21 anni, scappa da Endagort ultima città commerciale rimasta in piedi dopo la guerra nucleare dalla società in declino dove radiazioni, inquinamento e malattie hanno reso la maggior parte de...