Quella sera ci incontrammo tutti nella capanna di Angus. Era semplice come quella di Caleb ma aveva un divanetto in più e un letto. Trevor era seduto con Ethan e Quintus su uno dei divani mentre io e Caleb sull'altro guardando Angus armeggiare con una cartina su un muro - la Ferrovia chiude al pubblico alle dieci, dopo di che restano dei Sorveglianti per la pattuglia di notte qui, qui e qui - indicò vari punti sulla cartina che sembravano essere varie postazioni di osservazione - ci divideremo in due gruppi da tre: io Caleb e Maren e Trevor, Quintus ed Ethan. Voi tre ragazzi andrete verso destra e noi verso sinistra, dobbiamo capire quale zona è più sicura per aggrapparsi al treno - Caleb si alzò andando vicino ad Angus - dobbiamo stare attenti più del solito, girano voci che abbiano aumentato le pattuglie per tutta Endagort, dio solo sa per cosa. Quindi occhi aperti, ci renderanno il lavoro ancora più difficile - Caleb mi fissò serio, i suoi occhi a palla erano stretti in fessure sottili e luccicanti alla luce delle lampade, ricordai la cosa che mi aveva detto la sera prima e accennai un si con la testa, lui mi fece un segno facendo un mezzo sorriso. Non capivo perché mi avesse chiesto di proteggere Angus, anche perché sarebbe stato il contrario eventualmente. Non sapevo che pensare di quella strana promessa ma Caleb era troppo furbo per farmi promettere cose senza senso, così avevo accettato. Non sapevo come definire la mia amicizia con Angus, mi fidavo ma c'era, in qualche modo, un non detto, come se sapessimo qualcosa di noi due ma non ce lo ricordassimo.
Sfilammo fuori dalla capanna incrociando Dante che ci si parò davanti - State attenti - disse e si face segno ad Angus di seguirlo. Restammo in piedi davanti alla sua capanna e Trevor mi diede una pacca sulla schiena - nervosa novellina? - disse - quanto basta - lui sorrise, Ethan si avvicinò solenne- tieni- disse guardandosi le mani - è uno dei pochi pezzi tecnologici che abbiamo qui - mi porse una radiolina - sai, per tenersi in contatto con gli altri durante la missione - io la presi come se fosse l'oggetto più prezioso del mondo infilandomela nella pettorina di cuoio che mi avevano costruito - grazie Ethan- dissi, lui fece una smorfia e se ne andò. Quando Angus tornò era cupo, più cupo di prima, ci ordinò di andare e noi camminammo fino fuori il casolare. Era buio e il freddo penetravano nelle ossa - okay ragazzi - disse Trevor - abbiamo tutta la notte e dobbiamo risparmiare le energie quindi il piano è questo: camminiamo a passo spedito fino ai confini della città e quando ci arriviamo iniziamo a correre per le vie, ogni gruppo segue il suo capitano quindi me ed Angus. Niente mosse avventate, niente casini e sopratutto niente morti, sia loro che nostri - Trevor ci fissò soffermandosi su di me con sguardo severo poi si voltò iniziando a camminare.
Mentre camminavamo Angus mi prese da parte distanziandomi dagli altri - tieni - disse porgendomi una pistola - Trevor non voleva che l'avessi subito, ma tutti qui hanno un'arma da fuoco - disse, io l'infilai nella cintura - grazie - dissi - ma se mi aiuti sempre si arrabbieranno - lui agrottò le sopracciglia - chi te lo ha detto? - camminando sul terreno molliccio le scarpe facevano un rumore sordo, io sospirai- Fry - dissi secca e lui scosse la testa - Fryer è un bravo ragazzo ma c'è un motivo se fa solo il cuoco. Non dico che non sia intelligente ma è un po' tonto su molte cose e non sa come vanno le vicende davvero in questo posto - io non dissi nulla, continuammo a camminare affiancati senza dire niente, potevo percepire nell'aria una certa elettricità ma non sapevo come interpretarla - ogni tanto - dissi - mi immagino come sarebbe stata la mia vita se non fossi scappata - lui mi guardò - credo che tu sappia la risposta - disse - se alla fine fossi stata presa e avessero scoperto che sono sterile mi avrebbero lasciata stare, avrei lavorato per Ma'Costa ancora qualche anno, poi lei mi avrebbe venduta a una famiglia che cercava moglie per uno dei loro figli e mi sarei sposta contro la mia volontà, a quel punto sarei scappata. Se invece avessero confermato quello che ho sempre temuto, beh... Avrei tentato di scappare comunque - Angus non disse nulla per un po' - alla fine saresti fuggita da tutto in ogni caso. Forse la tua vita è proprio qui con noi - disse, io feci spallucce - sinceramente - dissi - spero che quello che mi hai detto sui ragazzi delle montagne sia vero - lui si voltò a guardarmi sorpreso aprendo leggermente le labbra, poi divenne serio - ci arriveremo, te lo prometto - mi fissò per secondi interminabili e quasi non mi accorsi che ci eravamo fermati, i suoi occhi ambrati nei miei. Era strano, non sapevo dire quello che provassi per Angus, ma era un misto di tante cose e in quel momento sembrava chiaro che tutti e due provavamo qualcosa di più che semplice amicizia - EHY VOI DUE! - si sentì gridare da più avanti, io mi voltai verso gli altri e lui distolse lo sguardo - è meglio andare - disse e accelerò il passo.
STAI LEGGENDO
ENDAGORT - L'inizio
AdventureIl giorno del Reclutamento Maren Wilgraft, una ragazza di 21 anni, scappa da Endagort ultima città commerciale rimasta in piedi dopo la guerra nucleare dalla società in declino dove radiazioni, inquinamento e malattie hanno reso la maggior parte de...