chapter 5

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i really stan 190811 taehyung🥺

"Potrebbe anche funzionare, ma stabiliamo una regola: il contatto fisico deve essere ridotto al minimo." dico, dopo essermi allontanato dall'abbraccio. "E per favore, non- non farmi più del male." sussurro, infine, sperando che mi abbia sentito ma che allo stesso tempo non ritorni la stessa espressione triste che aveva prima sul viso quando l'ho allontanato.

"Va bene, tutto quello che vuoi Taehyungie." sorride Jungkook, probabilmente è così felice che quasi ignora l'ultima frase, anche se gli vedo fare una piccola smorfia appena la pronuncio. "E stai certo che non succederà mai più nulla di quello che è successo in palestra."

"Ehm, si, ma non chiamarmi  "Taehyungie", è semplicemente strano, non ci parliamo da anni." E provo a sorridergli, mentre cerco di allontanarmi ancora di più da lui, giusto per mettere un altro po' di distanza tra noi due. Punta lo sguardo sui miei gesti e dopo le mie parole si intristisce.

"Certo, scusa, è solo che-" si interrompe e mi guarda solo un attimo negli occhi, per poi riabbassare lo sguardo e puntarlo a terra. Non voglio essere troppo duro con lui, ma sappiamo entrambi quanto io sia spaventato dalla situazione, ho paura che se lui dovesse essere troppo carino con me io potrei affezionarmi e fare qualcosa di stupido. Solo che ora vederlo così triste mi spezza il cuore e vorrei soltanto riabbracciarlo come prima, ma non posso permettermi di farlo quindi distolgo lo sguardo da lui e lo punto altrove nella stanza. Bene, sono riuscito a rendere l'atmosfera imbarazzante, come se già non fosse strano così.

Ad un tratto Jungkook si alza di colpo dal letto, dicendo: "bene, ora devo proprio tornare a casa."
Annuisco alle sue parole e mi alzo anch'io per accompagnarlo alla porta.
Da una parte sono sollevato del fatto che se ne debba andare, anche se penso sia più una scusa poiché anche lui ha percepito l'atmosfera di imbarazzo che ci circondava.

Giunti alla porta, cerco di salutarlo nel modo più naturale e spontaneo in cui riesco, ma purtroppo non mi sento abbastanza a mio agio, quindi non so veramente come comportarmi di fronte a lui. Rimango sull'uscio a fissarlo, mentre lui fa lo stesso, anche se lui sembra stia cercando di dirmi qualcosa.

"Taehyung" mi richiama Jungkook alla fine, lo guardo negli occhi e aspetto che parli, "riconquisterò la tua fiducia, te lo prometto" dice, e poi se ne va, non guardandosi dietro.
Non so quante probabilità ha di portare a termine il suo intento, ma io da parte mia cercherò di non partire troppo prevenuto nei suoi confronti.

.•*•.•*•.•*•.•*•.•*•.•*•.

Sono steso sul letto e guardo il soffitto di camera mia, mentre penso a tutto quello che è successo oggi.
Assurdo.
È l'unico pensiero che riesco a formulare. Vorrei piangere da una parte, perché è stata una giornata stancante dal punto di vista emotivo. Vorrei piangere perché Jungkook, il bambino che mi regalava i fiori quando avevamo sei anni, mi ha fisicamente aggredito, vorrei piangere perché ho scoperto di avere un compagno, e vorrei sia una cosa che io possa ignorare ma in realtà so che non posso, vorrei piangere perché io e Jimin abbiamo litigato e anche se non sarebbe così grave e non sarebbe neanche la prima volta, in mezzo a questa situazione sembra più grande di quel che è, e non so ora come chiamarlo per parlargli di quello che è successo dopo che sta mattina l'ho fatto sentire in colpa per avermi lascito da solo; in questo momento ho bisogno di lui, ho bisogno del mio migliore amico, potrei chiamare Hoseok, ma non sarebbe la stessa cosa, lui è un alpha e non capirebbe a pieno, pur provandoci. E infine vorrei piangere perché in preda alla nostalgia ho accettato di essere amico del mio compagno.
Mi viene da piangere, eppure, pensando alla serie di sfortunati eventi della giornata, sto ridendo come un idiota, da solo, in camera mia.

make it right [k.th. + j.jk.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora