chapter 7

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"Sono a casa!" Urlo, chiudendomi la porta alle spalle con un tonfo. Non sento una risposta, ma sento le voci dei miei genitori mentre discutono di qualcosa in cucina, quindi li raggiungo dopo aver poggiato lo zaino vicino all'ingresso ed essermi spogliato del mio giacchetto.
Appena metto piede in cucina cala uno strano silenzio che i miei genitori cercano di coprire con due calorosi sorrisi.
Sono un po' stranito dal fatto che abbiano interrotto la conversazione proprio mentre entravo, ma sapendo già che non otterrei nulla facendoglielo notare, faccio finta di niente e mi dirigo verso mia madre per salutarla.

La abbraccio da dietro mentre apparecchia la tavola e le stampo un bacio sulla guancia. "Ciao mamma!" esclamo sorridente, mentre mi divido da lei per andare a salutare mio padre.

"Hey piccolo Tae, come è andata oggi a scuola tesoro?" Chiede mia madre premurosa, voltandosi nella mia direzione e scuotendomi le ciocche di capelli castani, mentre io abbraccio vigorosamente la schiena di mio padre, intento a cucinare.

"Come al solito." Sospiro e lascio un bacio sulla guancia anche a mio padre.

Non ho detto ai miei genitori di aver trovato il mio compagno, probabilmente perché mi sento in imbarazzo e non voglio pressioni. Non vorrei assolutamente che appena lo sappiano mi spingano ad accettarlo, e c'è un'alta probabilità che ciò accada, a maggior ragione se questo compagno è Jeon Jungkook.
Quando io e Jungkook eravamo migliori amici i miei genitori lo adoravano, erano così felici quando lo invitavo a venire a giocare a casa che erano più tristi loro quando Jungkook doveva andarsene che io stesso. Furono sconvolti quando interruppi qualsiasi contatto con lui.
Ma non mi costrinsero a fare nulla contro la mia volontà, non pretesero spiegazioni e cercarono di capire la mia posizione. Ancora oggi mi ritengo il ragazzo più fortunato del mondo ad avere dei genitori così comprensivi.
Forse non dovrei dubitare tanto di loro e dirgli cosa mi è successo negli ultimi due giorni. Forse invece di spingermi tra le sue braccia mi appoggerebbero e lascerebbero che io gestisca la situazione a modo mio. Ma non posso rischiare e non voglio altre persone a farmi pressione, già devo sopportare i miei stessi migliori amici che a quanto pare mi hanno voltato le spalle e si sono schierati dalla parte del nemico, non potrei sopportare anche i miei genitori se dovesse accadere.

Quando ci sediamo tutti a tavola, colgo l'opportunità per dirgli della gita. All'inizio non volevo davvero andarci, sarebbe stupido e pericoloso sapendo che la settimana dopo arriverà il mio calore, ma dopo che Jungkook ha provato a proibirmi di andarci non so quanto io possa trattenere il mio istinto di ribellione.
"Oggi a scuola hanno consegnato le autorizzazioni per la gita a Londra. Probabilmente ve ne ho parlato mesi fa, ma ne ero completamente dimenticato." Sospiro, guardando il piatto di fronte a me. È da ieri che mi si è chiuso lo stomaco e mi è passata la fame per tutto quello che sta succedendo, ma ho già saltato la cena ieri sera, non posso lasciarmi morire digiuno solo perché a quanto pare gli dèi ce l'hanno con me.

"Si, tesoro, abbiamo anche versato i soldi, non ricordi?" Chiede mia madre sorridendo, mentre mio padre mi fissa perplesso e curioso, non capendo perché non stia mangiando.

"Mhm no." Mormoro, mentre cerco di portarmi alla bocca almeno una forchettata di noodles per non farli preoccupare. Mastico con difficoltà, sentendo lo stomaco contorcersi al solo pensiero di ricevere cibo.

"Va bene non ti preoccupare. Appena abbiamo finito di mangiare daccela e la firmiamo."
Continua mia madre, annuendo alle sue stesse parole e continuando poi a mangiare.

Annuisco anche io e cerco di portare alla bocca altri noodles.

"Tae, piccoletto, che hai che non va?" Chiede mio padre, dopo pochi secondi di silenzio e dopo aver osservato per un po' la mia difficoltà nel mangiare anche solo due forchettate di noodles.

make it right [k.th. + j.jk.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora