make it right [k.th. + j.jk.]

Chapter 15 [M]

Εὐρύαλε γλαυκέων Χαρίτων θάλος <Ώρᾶν>
καλλικόμων μελέδημα, σὲ μὲν Κύπρις
ἄ τ' ἀγανοβλέφαρος Πει-
θὼ ῤοδέοισιν ἐν ἄνθεσι θρέψαν.

Eurìalo germoglio delle glauche Grazie
gemma delle Ore chiome belle:
ti crebbero tra fiori di rosa
Cipride e Peithò
dalle morbide ciglia.

Ibico

Al suono della campanella della pausa, lascio un sospiro e mi dirigo velocemente verso il mio armadietto. Spero di non incontrare Hoseok e Jimin o Jungkook. Non saprei come allontanarmi da loro o quale scusa usare e in questo modo non potrei fare ciò che devo.

È fondamentale che io ora parli con Jackson, non posso più uscire con lui, non ora che le cose tra me e Jungkook stanno così. Non avrei voluto uscirci neanche prima che le cose tra me e Jungkook si sistemassero, ma ho accettato l'invito preso dalla rabbia e anche se fossi veramente uscito con lui, avrei potuto rifiutare qualsiasi altro invito e comunque non avrei dovuto subire nessuna conseguenza, come ad esempio la rabbia di Jungkook, sí, forse si sarebbe infuriato, ma avrei potuto giocarmi la carta del "non stiamo insieme". Nonostante ciò, sarei stato comunque restio ad andare. Jackson mi inquieta, nel suo sguardo c'è una scintilla che non mi so spiegare. Non sembra qualcuno che accetta un no e ho paura che se in caso  di avances indesiderate, io lo rifiutassi, non lo accetterebbe di buon grado e non potrei neanche chiedere aiuto a qualcuno, visto la situazione in cui mi sono cacciato e visto che nessuno può venire a conoscenza di ciò.

Oggi, però, ci devo provare. Devo almeno tentare e chiedere a Jackson di rinunciare a questo "appuntamento". Non so se avrò successo e ne dubito, ma allo stesso tempo, non provarci mi farebbe rimanere con il dubbio. Inoltre, essendo a scuola mi sento più sicuro: se urlassi qualcuno mi sentirebbe e accorrerebbe in mio aiuto. Sperando che non sia Jungkook.

Quando riesco a non incontrare nessuno dei miei amici o il mio compagno, tiro un sospiro di sollievo, mi muovo frenetico e ansioso per paura che comunque mi vedano e con lo sguardo attento cerco, tra gli studenti che si spostano veloci nei corridoi, la chioma castana di Jackson. Quando lo trovo, lo vedo appoggiato ad un armadietto, che penso sia il suo, già intento a fissarmi. Si discosta lentamente dall'armadietto quando vede che sto andando proprio nella sua direzione e un sorrisetto si fa spazio sul suo viso.

"Ciao, angioletto. Mi cercavi?"

Di fronte al suo tono così ammiccante perdo parte della mia sicurezza e quasi vorrei dirgli di no e andarmene per cercare Jungkook e dirgli tutta la verità implorando il suo perdono, ma ormai sono qui, ed è meglio provare a risolvere la situazione così, che aspettare e rischiare di rovinare la, già fragile, situazione con Jungkook.

"I-in realtà sì, J-jackson, volevo parlarti di una cosa." Il suo sguardo si assottiglia alle mie parole, ma la sua espressione e il suo tono di voce mi danno l'impressione che sappia già di cosa voglio parlargli. Ad ogni modo lo ignoro e aspetto un qualsiasi suo cenno per proseguire, ma deduco che il suo mezzo sorriso mi stia incitando a continuare.

"Riguardo all'ap-appuntamento-" Mi interrompe prima che io, anche se con difficolta, possa concludere la frase.

"No, aspetta non me lo dire!" Esclama alzando un braccio per fermarmi. "Vuoi sapere dove ti porterò di bello, vero?" Chiede ammiccante.

"N-no, ecco io-" Cerco di parlare, ma la sua voce prevale sulla mia di nuovo. Non mi piace questo modo di fare, il mio carattere non rispecchia assolutamente il mio lupo, sono testardo, tendo a voler avere sempre ragione e mi piace avere l'ultima parola, ma la mia indole da omega prevale molto più spesso di quanto mi piaccia ammettere e ogni volta che cerco di parlare o dire la mia, anche se con la massima convinzione, se qualcuno prova ad interrompermi o a parlarmi sopra, mi ammutolisco come se quello che avessi da dire non contasse più. In particolare modo se chi lo fa è di uno status superiore al mio, mi fanno sentire impotente e debole: ciò che più temo dell'essere omega.