le scuse.

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Quella sera tornai alle otto a casa, anzi prima, Micheal era molto nervoso e voleva rimanere da solo e anche io volevo rimanere da sola. Micheal aveva preso Sophia in braccio e l'aveva portata nella culla nella sua camera, prima di andarsene, però, mi lasciò un bacio sulle labbra, potevo sentire tutto il suo nervoso che penetrava nella mia carne e si faceva spazio in me. La mattina seguente mi svegliai per andare a scuola, mi ero letteralmente dimenticata di fare i compiti di matematica e non avevo tempo di farli perché l'avevo alla prima ora. Feci finta di dimenticarmi il quaderno a casa, così che potevo dire di averli fatti ma avevo dimenticato il quaderno, era una scusa banale,ma almeno non mi prendevo un quattro. Mi vestii e aspettai Katy per portarmi a scuola, vidi scendere mio padre dalle scale e potevo sentire la paura che si faceva strada in me, non ne ho mai avuta con lui perché era un mio amico e anche mio padre e poi non mi aveva mai sgridato ''Oggi ti accompagno io perché Katy non è pronta.'' disse prendendo le chiavi dal piattino e spingendomi fuori dalla porta, quasi caddi a terra per colpa della spinta che mi aveva dato, aveva premuto sulla mia schiena dove avevo ancora le ferite e stavo per perdere i sensi davanti a lui. Vide che stavo rimanendo quasi senza respiro per il dolore e tolse subito la mano dalla mia schiena facendo un passo in avanti cercando di arrivare in garage per prendere la macchina mentre io l' aspettavo sul marcappiede.

''Forse ti verrò a prendere io.'' disse appena arrivati a scuola, annuii e scesi dalla macchina dirigendomi verso l'entrata per incontrare Micheal. Sono stata tutta la serata a pensarlo e a pensare quei messaggi, non credo che mi avrebbe scritto certe cose tramite messaggio, era un ragazzo che le cose le diceva in faccia e non si preoccupava di nulla, aveva fiducia in me e sono sicura che non mi avrebbe scritto una cosa del genere. Aprii l'armadietto e cercai un foglio per matematica, chiusi l'armadietto piegando il foglio e mettendolo in borsa e sentii qualcuno prendermi lo zaino e girarmi appiccicandomi,con la schiena, agli armadietti. Iniziai a rimanere senza respiro, un gruppetto di ragazze mi avevano attaccato agli armadietti, quella che mi teneva attaccata al muro aveva i capelli neri legati in una coda di cavallo, sembrava Asiatica, pelle scura, occhi a mandorla grandi e marroni, alta quanto me e molto carina ma in quel momento non mi interessava della bellezza, stavo morendo di dolore perché ero pressata agli armadietti e stavo perdendo i sensi ''Devi stare lontana dal mio Micheal!'' disse dandomi un'altra spinta verso l'armadietto facendomi perdere il respiro per qualche secondo e poi se ne andò facendomi cadere a terra mentre tutti entravano in classe senza aiutarmi ad alzarmi. Porco giuda, mi aveva fatto male e anche un sacco, non riuscivo neanche a muovere un muscolo del mio corpo, avevo bisogno di aiuto ma il cellulare era nello zaino e non riuscivo ad aprirlo. Lo sentii vibrare e cercai di rialzarmi per rispondere *Perché non sei a lezione?* era un messaggio da Micheal, ero rimasta allungata a terra come se fossi un tappetino e non riuscivo a muovermi, solo le dita della mano riuscivo a muovere,non so neanche come ho fatto a prendere il cellulare *Sto davanti al mio armadietto..* scrissi cercando di alzarmi ma a ogni mio movimento faceva sempre più male e non riuscivo a curvare la schiena per alzarmi *E quando vorresti venire?* c'era scritto al messaggio di Micheal che mi inviò, sembrava calmo, almeno credevo,dovevo dirgli di quello che mi aveva fatto papà,almeno mi sarei tolta un peso dallo stomaco *Non posso..* scrissi nel messaggio rimanendo allungata a terra,sentivo le voci di qualche bidello per il corridoio e inviai un'altro messaggio a Micheal *Vieni, veloce.* scrissi e glielo inviai, due bidelli,che stavano scherzando tra di loro, si voltarono e mi guardarono a terra, corsero verso di me e si chinarono cercando di capire che avevo fatto, uno dei due mi toccò la schiena cercando di alzare la maglietta e diedi un urlo così forte che mi potevano sentire tutti quanti ''Sssh, è tutto okay, chi ti ha ridotta così?'' mi chiese uno dei due cercando di alzare la maglietta, non potevo dire mica che mi aveva ridotto così mio padre, avrebbero chiamato la polizia e avrebbero riempito di domande sia me che mio padre e ci avrebbero messo in orfanotrofio. Mi agitai per non fargli alzare la maglietta e lui tolse subito la mano facendomi tranquillizzare ''JEEN!'' sentii dire infondo al corridoio, vidi Micheal correre verso di me, si gettò a terra e mi guardò e accarezzò il mio viso ''Andate, ci penso io a lei.'' disse ai due bidelli e loro se ne andarono lasciandoci soli ''Cosa hai fatto?'' mi chiese disperato continuando ad accarezzarmi la guancia, mi sentivo protetta mentre era al mio fianco, sospirai e cercai di guardarlo in faccia ma era troppo in alto e non riuscivo a guardarlo ''Ti ricordi l'altra volta che ti ho detto che avevo chiamato Katy 'Stronza'?'' gli chiesi e lui annuì, mi continuò ad accarezzare la guancia e io appoggiai la mia guancia sul suo ginocchio ''Quella sera,mio padre mi ha picchiata con la cintura frustandomi sulla schiena, mi ha fatto molte piaghe e ora sto morendo di dolore.'' dissi sentendo il mio cuore smettere di battere quando lui si fermò con la mano, lo avevo ferito? Dovevo dirglielo prima? Dannazione Jennifer, perché sei così cretina? ''M-mi dispiace di avertelo detto solo adesso.. sono una cogliona..'' dissi iniziando a piangere, Micheal si alzò e mi aiutò ad alzarmi ''Tu ci credi che io ti voglio e che ora rimarrai sempre al mio fianco?'' disse mettendomi tutte e due le mani sulle guance costringendomi a guardarlo, mi accarezzò la mascella con i pollici e mi guardò negli occhi ''Sì, ci credo.'' dissi e lui sorrise, si avvicinò a me e mi baciò,questa volta era un bacio passionale, non era a stampo era un di quelli che si da quando qualcuno lo si ama veramente anche se si è nella merda, uno di quelli che ti cambiano la giornata da così a così. ''Scusa per come ti ho giudicato ieri sera..'' dissi mentre camminavamo nel corridoio mano nella mano mentre mi portava lo zaino su una spalla, Micheal sbuffò una risata e guardò infondo al corridoio ''Non preoccuparti, Luke è un falso di merda.'' disse e poi mi guardò ''Come mai?'' chiesi con un cipiglio sul viso, cosa voleva dire con 'un falso di merda'?

''Aveva scritto lui quei messaggi,mettendo la colpa a me. Voleva allontanarci.." mi spiegò facendomi provare schifo per quel ragazzo ''Che pezzo di merda.'' dissi e ci fermammo davanti a un grandissimo armadio in vetro dove c'erano un sacco di premi di basket, pallavolo, calcio e football. Iniziammo a guardare i premi e le foto dei ragazzi che giocavano e a fare delle battute stupide sulle faccie dei ragazzi, in alcune foto comparivano anche Ashton e Calum che facevano parte della squadra di football della scuola. Rimasi tutta la giornata con Micheal, a ogni cambio dell'ora mi aspettava fuori dalla stanza, era sempre il primo ad uscire per venire con me, alla mensa gli dissi anche il fatto della ragazza bruna che mi aveva attaccato agli armadietti minacciandomi di stare lontano da lui ''Ah, Isabel, lei è una del corso di inglese e ha una fissa per me. Ogni volta che mi sta vicino allarga le gambe dicendo che devo sbirciarle la sua parte intima,all'inizio lo facevo e avevo notato che non indossava le mutande,ora non ci provo più gusto perché sto con la ragazza più bella dell'istituto.'' disse stringendomi la mano e facendomi diventare rossa come un peperone, ammiravo la sua dolcezza anche se sembrava un ragazzo senza sentimenti, lo amavo per quello che era e non per quello che volevo io, cioè come Ashton o Calum, no!, io preferivo lui tra tutti i top model che c'erano in questo mondo, io amavo lui perché era l'unico che riusciva a rendermi felice anche con un semplice gesto che per me valeva più di mille parole. ''Viene Katy?'' mi chiese mentre mi accompagnava al mio armadietto per prendere i libri di grammatica ''No, dovrebbe venire mio padre, ma lui ha detto forse.. quindi non lo so..'' dissi mentre evitavo tutte le persone che erano nel corridoio ''Se non viene ti accompagno io.'' disse Micheal seguendomi tra la folla ''Okay.'' dissi sorridendogli e fermandomi al mio armadietto e prendendo i libri ''Andiamo a grammatica.'' dissi chiudendo l'armadietto dopo che ho preso tutti i libri ''Oh mio Dio, preferisco decapitarmi che quella materia.'' disse facendomi ridere come una pazza, lui mi strinse la mano e mi avvicinò a lui per baciarlo, lo amavo, punto.

Innamorata del mio migliore amico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora