la litigata.

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"È tornato con una donna?" mi chiese Micheal,aveva cambiato tinta, se l'era fatta verde e gli stava molto bene anche se preferivo il viola. Eravamo appena entrati in classe e ci sedemmo vicini nell'ora di geometria "Sì. Si chiama Katy e sta sempre a ridere." dissi aggrottando le sopracciglia mentre ricordavo il sorriso di Katy. "Brutto segno, brutto segno.." mi disse Micheal cacciando i quaderni dallo zaino "In che senso?" chiesi non afferrando il concetto di Micheal. Che intendeva dire?

"Quando un uomo porta a casa propria una donna vuol dire solo una cosa..." disse mentre cercava le penne nel fondo dello zaino "Cioè?" chiesi guardandolo mentre faceva facce strane "..sarà la sua compagna." disse alla fine, cacciando le penne. "Cosa? Una compagna? No, è impossibile che si sia trovato una compagna. Non credo che farebbe una cosa del genere. Aveva promesso a me e a tutti mamma che non si sarebbe risposato o fidanzato." dissi a Micheal prima che il prof entrasse in classe "Buongiorno ragazzi, oggi interrogo sul teorema di pitagora." disse facendo uscire un lamento di frustrazione da tutti quanti i presenti.

"Le persone cambiano,Jen." disse Micheal sotto voce mentre cercava,sul libro, la pagina del teorema di pitagora.

"Oggi interroghiamo.." disse il professore facendoci salire l'ansia. Iniziai a far tremare la mia gamba in segno di ansia, guardai la classe, sembrava come se il professore stesse scegliendo delle persone per andare al campo santo. "..Clifford." disse facendo sospirare tutti mentre Micheal era rimasto congelato sul posto che guardava il professore "Allora, parla." disse il professore mettendosi comodo sulla sedia "Emh... allora il teorema di pitagora è quando... umh....dobbiamo calcolare il perimetro di un triangolo.." disse Micheal, non sapeva niente perché non aveva studiato, come anche io. "Spiegamelo bene, così non capisco." disse il professore e Micheal mi guardò con la coda dell'occhio cercando un suggerimento,ma non sapevo niente. Presi un fogliettino e ci scrissi "Fottiti." e lui sorrise mentre lo leggeva "Stronza." disse sotto voce facendomi ridere.

Tornai a casa e potevo sentire le risate di Katy che provenivano dalla cucina "Papà sona tornata." urlai cercando una sua risposta, ma sentii solamente dei tacchi che correvano e si facevano sempre più vicini verso me. Cercai di seminarli salendo dalle scale per andare in camera "Hey, tuo padre non c'è, è a una riunione d'ufficio, oggi ci sono io. Io e tua sorella abbiamo preparato.." mi inziò a dire Katy facendomi fermare per le scale "Non mangio la sera." dissi interrompendola.

"Ah, pensavo mangiassi.." , disse quasi scherzando, "Ora sai che non mangio." dissi guardandola e girandomi verso le scale per entrare in camera mia. Non aveva più quel sorrisino, ma la sentii ridere quando Sophia le fece vedere un qualcosa.

Rimasi in camera tutta la giornata senza fare niente, stavo ancora ripensando alle parole di Micheal,non poteva essere la sua fidanzata, no che non poteva, certo che no! Aveva promesso, e tutti sanno che le promesse devono essere mantenute.

Sentii la porta della mia camera aprirsi molto velocemente, alzai la testa per vedere chi fosse e trovai mio padre serio mentre sbatteva la porta dietro di lui per chiuderla "Finita la riunione?" chiesi appoggiando la testa sul cuscino guardando il soffitto mentre giocherellavo con la matita mettendola sulla fronte "Non scherzare." disse mio padre infuriato mentre faceva a destra e sinistra davanti alla porta "Non sto scherzando." dissi mentre rimettevo la matita sulla fronte. Mi guardò come se mi volesse uccidere e si avvicinò molto velocemente, prese la matita e la gettò a terra "No scusa,eh?! Cos'hai?" dissi guardandolo infuriata mentre lui cercava di uccidermi con lo sguardo "Ora mi spieghi perché non hai mangiato." disse mio padre tra i denti. Lo guardai negli occhi, sembravano cambiare colore per la rabbia "Io non mangio la sera e lo dovresti sapere." risposi alzandomi dal letto e mettendomi davanti a lui con le mani sui fianchi "Beh, oggi potevi anche evitare e venire a mangiare. È un'ospite e io ti ho sempre insegnato che quando ci sono degli ospiti devi essere educata." disse cercando di rilassare la voce, ma diventava sempre più forte. "E guardare quella e.." non finii la frase che mi ritrovai con la testa girata dalla parte del muro. Mi aveva tirato uno schiaffo? Uno schiaffo? Da quando mio padre tirava gli schiaffi?

Lo guardai incredula per ciò che aveva fatto e portai la mia mano sulla guancia che pulsava, lui era rimasto serio e impassibile, facendomi perdere la calma "Ora stai perdendo la testa per quella donna!" gli urlai sperando che mi sentisse anche Katy.

"Non ti permetto di parlare così di Katy!" mi urlò in faccia rimproverandomi "E perché? Mica è la tua fidanzata?" urlai nuovamente. Vidi il viso di mio padre cambiare. Da impassibile a rigido, serrò la mandibola e continuò a guardarmi senza dire niente. Spalancai gli occhi e delle lacrime uscirono da essi rigandomi il viso "Tu sei uno sporco traditore, avevi promesso, pezzo di merda!" gli urlai iniziando a lanciargli dei piccoli oggetti che avevo nella camera "Esci!" gli urlai indicando la porta chiusa "Jen.."

"ESCI!" gli urlai di nuovo diventando rossa e sentendo le mie vene del collo gonfiarsi per la rabbia.

Innamorata del mio migliore amico.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora