cap 4

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Buon pomeriggio!!! Eccoci qua con il quarto capitolo. Spero vi piacerà. Come sempre lasciate un commentino e una stellina nel caso vi fosse piaciuto.

Per tutta la notte non feci altro che avere frasi e immagini che scorrevano nella testa. Al mio risveglio Tikki mi stava guardando con un cipiglio tra l'ironico e il saccente.
«Cosa c'è adesso?»
«Volevo solo informarti del fatto che per tutta la notte hai continuato a ripetere il nome di Luka»
Divenni rossa come un peperoncino habanero e nascosi la mia faccia sotto il cuscino.
«Ma non preoccuparti, non devi essere imbarazzata...come quando hai detto il suo nome nel sonno dopo che ti ha salvata»
«Aspetta...COSA AVREI FATTO!?!?»
«Ops...forse non avrei dovuto dirtelo, però quando l'hai detto sembrava molto felice»
Ancora scioccata scesi in soggiorno per fare colazione.
«Buongiorno Marinette»
«Buongiorno mamma»
«Quel ragazzo, Luka giusto? Non viene più? Mi è sembrato molto carino e simpatico»
«Mamma!!»
«Non so Marinette, ma mi sembra interessato nei tuoi confronti...e da quello che ho visto anche tu...»
«CE L'AVETE TUTTI CON ME OGGI?»
Per il resto la giornata continuò tranquilla, nessuno osò proferir parola su Luka, il giorno dopo però sarei tornata a scuola e avrei avuto altri tipi di problemi.
Riuscì a svegliarmi appena in tempo per vestirmi e per rubare un croissant appena sfornato, lo mangia di corsa bruciandomi la lingua. Certe cose non sarebbero mai cambiate. La temperatura era ancora stranamente bassa...eravamo comunque a giugno
Alya mi stava aspettando sulla gradinata dell'ingresso assieme a Nino e appena mi videro mi corsero incontro abbracciandomi
«Ben tornata amica mia»
« Non che io sia mancata per così tanto tempo, e poi sei sempre venuta a trovarmi»
«Non solo lei da quello che ho cap-» Nino si prese una gomitata in pancia da Alya
«Ti assicuriamo che non è la stessa cosa» continuò ancora dolorante «oh caspita! Andiamo o ci prenderemo una sgridata»
mentre correvamo mi avvicinai ad Alya
«Davvero gliel'hai detto?!»
«No...ok si..sei arrabbiata?»
«Ormai ti conosco troppo per essere arrabbiata con te, e ormai tutti mi chiedono di lui, anche mia madre»
Appena entrammo in classe vennero tutti a salutarmi, anche Chloè. Sebbene fosse passato solo qualche giorno mi erano veramente mancati e quando i miei occhi incrociarono quelli di Adrien non provai la solita agitazione, mi sentì decisamente più tranquilla e a mio agio, sì certo come no, la mia mente cominciò a fare scorrere i ricordi di quella sera a ripetizione, non dovevo piangere, non potevo, cosa avrei detto? Cosa avrei fatto?
«Heilà Marinette!»
«Ciao.. Adrien»
niente balbettii, niente frasi strane, ero riuscita a parlarci, ce la potevo fare
« Vedo che hai sconfitto la malattia con successo e...mi spiace se non sono riuscito a venirti a trovare, ma mio padre...» iniziò a toccarsi il colletto della camicia con insistenza, probabilmente si sentiva in colpa. Mi venne una stretta al cuore, le parole di quella sera mi ritornarono ancora nella mente, ma stranamente non furono dolorose come mi sarei aspettata, una dolce melodia e un inebriante profumo riuscivano ad attutirle, rendendole quasi un bel ricordo.
“ se lui si è innamorato di ladybug e non ha visto quanto sia fantastica la ragazza sotto la maschera, è solo un illuso”
sorrisi ricordando le sue parole, la nebbia che mi aveva avvolta in quel momento sparì alleggerendomi da un grande peso.
« Oh non ti preoccupare, non è di certo colpa tua, e poi è il pensiero che conta no?»
Riuscì anche a sorridergli affettuosamente, stavo facendo progressi.
Dopo poco arrivò la prof. Bustier che si scusò per il ritardo. Le ore passarono lente e strazianti fino all'intervallo
« Ehi Mari abbiamo pensato di fare un giro stasera per festeggiare la tua guarigione. Ci stai?»
« Certo Alya! A che ora?»
« Per le 21?»
«Perfetto!»
*Aspetta...vuol dire che ci sarà anche Adrien? Che dovrei dirgli?*
Dopo che anche le ultime ore passarono mentre scendevamo le scalinate parlando del più e del meno venimmo sorprese da un gran vociare. Un ragazzo accanto alla sua moto era praticante circondato da ragazze che stava ignorando. Appena si girò verso di noi distogliendosi dal telefono si tolse il casco e una chioma di capelli azzurri si librò nell'aria assieme a due occhi glaciali che si posarono beffardi su di me. Il mio cuore cominciò a battere più velocemente, cosa ci faceva qui?
Ancora sconcertata mi girai verso Alya che assunse un'aria maliziosa.
«E così il rockettaro è venuto a prenderti»
«Ma no che dici Alya, sarà qui per Juleka»
«Non ne sarei così sicura, confido in te Mari»
Luka si fece strada tra le ragazze fino ad arrivare a pochi centimetri da me. *La tuta in pelle gli stava divinamente,non faccio fatica a credere alla ressa di prima*
« Vuoi un passaggio?»
«Beh e-ecco i-io no, cioè potrei o forse sì»
Alya capendo il mio stato confusionario rispose al posto mio anche perché la mia "frase" o un insieme di esclamazioni che anche traducendole in tutte le lingue del mondo non acquisirebbero nessun significato non erano servite a molto
« Si, ne sarebbe molto felice»
« Ottimo! Vieni Mari, così ti do il casco»
«C-certo»
« Ah Luka, stasera ci serve Marinette»
« Ve la riporterò sana e salva»
*Per riportarmi a casa quanto ci avrebbe messo?*
Sotto gli sguardi infastitidi delle ragazze e degli occhiolini che mi lanciava Alya mi fece accomodare sulla sua lucente moto nera.
Giró la chiave facendo rombare il motore
«Lo sai che casa mia è praticamente qui vero?»
«Certo...ma non ho mai detto che ti avrei portata a casa, ho solo parlato di un passaggio»
«M-ma..»
«Non preoccuparti, prendi il casco e indossa questa, è una giacca di mia sorella...non voglio che ti ammali di nuovo per colpa mia»
«L-luka..»
«Niente esitazioni indossala e stringiti a me, non voglio farti volare giù dalla moto»
«Grazie...posso almeno sapere dove mi porterai?»
«Segreto»
Gli feci la linguaccia anche se con il casco non era visibile e lo abbracciai per non cadere. Lo sentì sobbalzare e mormorare qualcosa per un momento, ma non ci feci così tanto caso. Era troppo curiosa di dove mi avrebbe portata.
In poco arrivammo in Marceau avenue dove si fermò
«Siamo arrivati»
«Come? Ma cosa?....aspetta...qui c'è solo il...m-museo di Yves Saint Laurent!!»
«Esatto»
«Ommidio!!!! Ho sempre voluto andarci e...i biglietti sono difficili da trovare!! Come hai fatto?!»
« Ho alcune conoscenze..allora vogliamo farci un salto?»
«Oh caspita, Oh caspita per tutti i vestiti di Dolce&Gabbana sono così emozionata»
« Non svenirmi qui però»
«C-certo che no..ma è così bello e wow non so cosa dire»
«Non dire niente» mi prese dolcemente la mano trasportandomi all'interno del museo.
La visita era stata meravigliosa, avevamo esposto alcuni dei suoi bozzetti, accessori, vestiti e il suo studio,un luogo semplice e neutro, in contrasto con la sontuosità del casa era illuminato dalle grandi vetrate. E per un breve periodo si poteva ammirare una selezione inedita di 50 modelli haute couture firmati da Monsieur Saint Laurent tra cui i celebri abiti Mondrian e le creazioni realizzate in collaborazione con l'artista Claude Lalanne, oltre a una sezione dedicata alle fotografie di sfilata.
«È semplicemente incredibile»
«Hai un po' di bava che ti esce dalla bocca»
«Non è vero!!»
«Non ne sarei così sicuro...sicura di voler andare anche da...»
« Da chi? Come non è finita qui?»
«Si da il caso che ci sia una mostra anche nel Museo di Pierre Cardin in rue Saint-Merri»
«Scherzi vero?»
«Perché dovrei?»
«Beh non lo so....»
«Sapevo che eri triste, mi hai detto quello che pensavi, hai scoperto che so la tua vera identità, volevo farti tornare il sorriso, così ho cercato un po' in giro...ed eccoci qua»
«N-non dovevi, cioè non è colpa tua e... è per questo che non sei venuto a trovarmi ieri, stavi cercando le mostre?»
Il suo sguardo sincero divenne presto impertinente e provocante « Cos'è ti sono mancato?»
«Nono c-cosa vai a pensare..e-era solo una domanda... curiosità no?»
« Certo...dato che è qui vicino andiamoci a piedi ed è meglio se ci sbrighiamo o la tua amica mi divorerà»
Stavamo raggiungendo la prossima tappa, le vie erano abbastanza trafficate e in una delle piazzette un gruppo si stava esibendo. Luka mi fece cenno di fermarci, amava proprio la musica. Appena ci avvicinammo la canzone si fermò. Il chitarrista si era tagliato un braccio per colpa di una corda e stava sanguinando parecchio. I compagni cercarono di farlo ragionare, non poteva continuare a suonare. Stavo guardando così intensamente la scena che non mi accorsi della sparizione del ragazzo che si trovava poco prima di fianco a me. Aveva raggiunto la band, che caspita stava combinando? Non ci misi molto a capirlo, impugnò la chitarra e si mise lo spartito davanti. Voleva suonare lui al suo posto? Ma non l'aveva mai provata.
Il batterista titubante diede l'inizio alla canzone.
Luka era perfetto, nessuna sbavatura, nessuna esitazione, anzi la musica sembrava ancora più bella. Non riuscivo a staccare gli occhi da lui e neanche tutte le ragazze che si erano fermate lì "magicamente" ad ammirarlo. L'atmosfera si spense e il chitarrista ignorando tutte le altre e ricevendo i ringraziamenti della band tornò da me.
«Non mi sono divertita soltanto io oggi»
«Diciamo che mi sono un po' svagato»
«Come hai fatto? Non l'avevi neanche mai provata»
«Boh, sinceramente non lo so..andiamo?»
«...certo»
*Non si rende minimamente conto di quello che ha fatto? Non è da tutti integrarsi con un gruppo mai conosciuto e suonare alla perfezione alla prima volta...ha proprio un talento*
Anche la mostra di Pierre Cardin fu decisamente piacevole. Tutte le preoccupazioni che si erano impadronite di me negli ultimi tempi erano sparite. Appena in tempo mi riportò a casa.
«Grazie Luka, mi è davvero servito questo pomeriggio, ecco la giacca»
« Non c'è di che » disse scompigliandomi i capelli
«Divertiti stasera»
«Grazie ancora»
« Sempre al tuo servizio, ci vediamo!»
La sua moto sguizzó velocemente scomparendo nelle vie illuminate dai lampioni appena accesi.



Piccola curiosità😍, le mostre a cui sono andati sono vere!! Erano nel periodo di Giugno, cioè quello della storia, ci ho messo una vita a trovare qualcosa di interessante ed inerente😁😘

La musica dice più delle parole #LukanetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora