cap 8

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Buon pomeriggio a tutti, sono appena tornata dal Lucca comics dove ho avuto l'onore di incontrare l'unico ed inimitabile Thomas Astruc😍,
Ho un disegno di Luka e Marinette, scoppio di felicità.
Quindi stanca morta e dolorante ecco il nuovo capitolo.


Come al solito mi alzai tardi, ma riuscii comunque ad arrivare a scuola in orario
Nessuno in classe era seduto al proprio posto. Ok che era l'ultimo giorno di scuola, ma la prof era presente in classe.
«Ah Marinette!» Alya mi corse incontro lasciando lì il suo ragazzo nel bel mezzo di una conversazione  «Mi sono dimenticata di dirti che oggi hanno organizzato una festa al parco, quindi ora ci stavamo preparando per dirigerci là»
«Oh non lo sapevo»
«Anche se in realtà ci avevano già accennato qualcosa ieri, ma qualcuno era troppo immerso nei suoi pensieri» Disse picchiettandomi la fronte con le dita.
«Alya!!»
«Non sono io quella con le pene d'amore»
Quando arrivammo all'entrata del parco notai più gente del previsto, eravamo così tanti in quella scuola? Non ci badai più di tanto però. Io, Alya, Nino e Adrien decidemmo di fare un giro per i vari stand. Con Adrien andava tutto bene, ormai eravamo grandi amici.
«Allora come va?»
«Tutto bene, anche se stamattina ho fatto tardi perché mi sono messa a disegnare sul terrazzo fino a tardi»
«L'ispirazione è importante»
«Hai ragione ahahahah»
Era ancora strano parlarci in quel modo, ma piano piano ci stavo facendo l'abitudine, almeno non balbettavo più. Avevo fatto ma scelta giusta dicendoglielo, probabilmente non eravamo fatti per essere una coppia.
Una nuova ansia però si stava facendo spazio dentro di me. E se non fossi stata all'altezza? Forse tutte le attenzioni che avevo ricevuto da lui erano soltanto per pietà. Il mio filone di pensieri venne rotto temporaneamente da Alya.
«Andiamo a mangiare qualcosa?»
«V-va bene»
Conclusione: non mangiai niente, ero troppo in ansia.
«Oh avete visto? Ci hanno dato pochissimi compiti quest'anno»
«Hai ragione Bro, anche se so che dovrò comunque farne il triplo per colpa di mio papà»
«Ti aiuteremo noi..giusto Mari?»
«C-certo»
Ormai non stavo prestando molta attenzione ai loro discorsi, i miei pensieri erano concentrati decisamente su altro. Il terrore di non essere all'altezza mi stava opprimendo, con Ladybug era tutto diverso, mi sentivo un'altra persona, ero un'altra persona.
Alya aveva notato la mia preoccupazione perché cominciò a fissarmi con sguardo indagatore.
« Sai una cosa Mari?»
«Cosa?»
« Beh..mi sono dimenticata un piccolo,piccolissimo particolare»
«Del tipo»
«Credo che lo scoprirai da sola..molto presto»
«Alya giuro che non sto capendo»
« Concentrati, e ascolta»
« Alya!!»
« Ascoltami e fallo»
«Se lo dici tu»
« Fidati, mi ringrazierai» Disse facendomi un sorriso sornione e dandomi una pacca sulla spalla.
Per un po' non capì a cosa si stesse riferendo finché sentì una melodia tra quelle centinaia e centinaia di voci. Ero curiosa e non ne sapevo il motivo. Dovevo scoprire da dove arrivava.
« Aspettatemi un attimo, torno subito»
«Cosa sarà?»
«Qualcosa di buono me lo sento» canzonò Alya guardando il suo ragazzo.
Man mano mi avvicinavo, più il suono diventava chiaro, una chitarra elettrica! E quello stile lo avrei riconosciuto ovunque. Luka era alla festa!!
Perché Alya non me lo aveva detto prima, quella...ora si spiegavano le tante persone.
Mi feci largo tra la folla e un grande palco si presentò ai miei occhi,che strano, prima non lo avevo visto. C'erano tantissime persone e Luka stava suonando. Quanto era bello in quel momento. Si era tolto la felpa Indossava per via del caldo, alcune goccioline di sudore cadevano sulla chitarra, altre gli scendevano lungo il collo bagnando la maglietta ormai fradicia, inutile dire che non mostrava  solo le sue capacità alla chitarra ma anche qualcos'altro. Un sorriso gli illuminava il volto, doveva davvero essere felice in quel momento. Fu un attimo, il suo sguardo incroció il mio, all'inizio parve sorpreso, poi mi sorrise in modo dolce. Che strano...la mia faccia divenne letteralmente un pomodoro maturo.Appena finí la canzone fece un inchino e disse qualcosa nell'orecchio del cantante che annuì e sorrise dandogli una pacca sulla spalla a mo' di incoraggiamento.
Che caspita stava succedendo, improvvisamente si fece avanti sul palco.
«Spero che lo spettacolo vi stia piacendo»
La folla reagì esultando alla risposta già ovvia.
«Ne sono onorato. Ora però vorrei provare una cosa, sapete non mi piace molto parlare in pubblico ma questa è un'occasione speciale. Vorrei dedicare una canzone che ho scritto ad una persona speciale che si trova qui in questo momento» inspirò per un momento chiudendo gli occhi per concentrarsi «e questa persona è la ragazza che amo»
Il mondo mi cadde addosso, la ragazza che amava si trovava lì in quel momento, lui amava una ragazza e sicuramente non ero io.
I suoi compagni iniziarono un applauso, seguito da quello della folla, la maggior parte dei maschi fischiava, alcune ragazze rimasero deluse, probabilmente avrebbero voluto fare colpo su di lui finito lo spettacolo...non potevo biasimarle.
Prese uno degli sgabelli e si mise al centro del palco, posizionò il microfono davanti a sé e iniziò a cantare.
Che voce fantastica, per tutta la giornata probabilmente non aveva mai cantato, e per tutti fu una sorpresa anche per gli altri componenti della band. Non riuscivo a distogliere gli occhi da lui, ad un certo punto cominciò a fissarmi e i nostri sguardi si incatenarono. La musica..era quella che mi aveva suonato la prima vera che ci eravamo incontrati e ovviamente le parole erano bellissime, tutto questo era per me. Il mio cuore iniziò a galoppare come un cavallo imbizzarrito. Come una deficiente mi misi a piangere, era diventato il giorno più bello della mia vita.
Quando finì ci fu un fragoroso applauso, anche da parte delle ragazze. Io come una stupida scappai via, come potevo meritarmelo? Era troppo speciale, mi sentivo inadeguata, sicuramente ci sarebbe stata una ragazza migliore di me.
Mi nascosi vicino alle siepi, nessuno mi avrebbe trovato, o almeno credevo, perché dopo pochi minuti un Luka col fiatone mi raggiunse.
«Anf..Marinette..anf.perchè sei scappata?»
«Io...»
«Perché stai piangendo?»
Il suo sguardo era confuso e triste, e questo fu una pugnalata nel cuore.
«Scusa ma non ce la faccio»
« MARINETTE!!»
Controllai che non ci fosse nessuno, mi trasformai e scappai via lasciandolo lì da solo...cosa avevo fatto?
Mi destrasformai appena prima di entrare nella mia camera, cadendo sul letto soffice.
« Tikki...cosa ho fatto?!»
Cominciai a piangere ma non per felicità.
«Cosa è successo?»
«Non lo so, non mi sento adatta a lui, è così bello, intelligente e gentile! Non lo merito»
«Pensaci Marinette, tu sei gentile, amata da tutti, sei intelligente, intraprendente, simpatica, timida e decisamente cocciuta che diventa seria e responsabile nei momenti di difficoltà, Luka si è innamorato di tutto questo, non sentirti inferiore, ne devi essere fiera»
«Tikki... però come faccio adesso?»
« Messaggiagli, ci sarà rimasto malissimo»
«Cosa gli dico? Aveva lo sguardo così triste»
«Prova a sentire i tuoi amici.. probabilmente si staranno chiedendo dove sei andata»
«Ok»
Mi soffia il naso e presi in mano il telefono.
WhatsApp
M-Ragazzi ho combinato un casino, Luka si è dichiarato ma sono scappata via e ora sono a casa, non so più che fare..-
AL- Tu hai fatto cosa?!? Povero ragazzo-
AL- Mi sembravi strana da prima però, che succede?-
M- Ora è tutto a posto, però non so cosa fare...idee?-
N- Ho sentito per caso da Juleka che domani è il compleanno di Luka-
M-COSA?!? Oh no...-
A- Ho un'idea!!-
AL-Sentiamo-
A- A Luka piace Jagger Stone giusto? Ti prendo due biglietti e lo porti al concerto di domani-
N- Questa sì che è una bella idea-
M- Lo faresti sul serio?-
A- Certo, ti faccio sapere-
Spero funzioni...
Saluti di malavoglia sulle scale di ferro per buttarmi sul letto morbido e spofondare con esso.


Cosa deciderà di fare Marinette? Beh lo scoprirete

La musica dice più delle parole #LukanetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora