cap 5

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Buon pomeriggio!
Lo giuro sono così scioccata da quello che è successo ieri😲( parlo ovviamente del finale di stagione), non farò spoiler su quello, non voglio rovinare niente a nessuno. So solo che ho sclerato come una demente per tre giorni, ormai i miei non mi sopportano più e neanche la mia bff.
Quindi...questo sarà un capitolo decisamente succoso😛 spero vi piaccia😍

Rientrai a casa appena in tempo per fare una doccia, avvisare i miei dell'uscita e mangiare qualcosa.
«Tikki la smetti di guardarmi così? Mi metti in soggezione»
«Niente...»
«Spara lo so che stai pensando a qualcosa»
«Luka oggi è stato molto dolce e..»
« E?»
« Credo che anche tu lo stia capendo»
«I-io-»
«Marinette?»
La voce di mia madre bloccò fortunatamente la conversazione
«Si mamma?»
«Ci sono i tuoi amici!»
«Arrivo subito! Andiamo Tikki»
Mi precipitai giù per le scale salutando i miei.
«Ci vediamo dopo tesoro,diverititi»
*Con Alya che mi farà il terzo grado sicuramente*
Mi schiaffeggiai la faccia per mantenere la concentrazione, dovevo sembrare naturale. Aprì la porta della pasticceria e mi ritrovai due occhi verdi come una foresta rigogliosa a fissarmi, sentì un senso di angoscia farsi strada dentro di me, non era il solito batticuore dovuto alla cotta era una sensazione fastidiosa e opprimente come se mi avessero spiaccicato contro una parete fermandomi con un intero elefante addosso
«Heilà...»
Cercai di non vanificare tutti i miei buoni propositi, feci un respiro profondo e guardai Alya che mi stava fissando un po' dispiaciuta
«Hei Marinette!» esclamò Nino «Facciamo un giro?»
« Certo»
Grazie al cielo era intervenuto lui, era il miglior amico di Adrien, ma in quel momento sapevo che mi avrebbe aiutata sicuramente, probabilmente si sentivano ancora in colpa per aver instigato Adrien quella sera, si quella sera....quante cose erano accadute da quel giorno, troppe, sembrava passata un'eternità. Ormai la mia mente vagava libera nei ricordi come una barca in pieno oceano.
«Hei Mari!»
«mmm»
«Mi stai ascoltando?»
«Che c'è?»
«Ecco appunto, stavo dicendo..Adrien e Nino sono andati a prendere un gelato»
«E tu mi farai il terzo grado giusto?»
«Brava...allora come è andata oggi? É da prima che mi sembri decisamente assente»
« Ma no...» Alya mi guardò in malo modo
«Okok...forse un po' lo sono, per oggi è andata bene...credo»
«Come credo?»
«Non lo so Alya... è tutto così strano, le mie preoccupazioni svaniscono con lui, oggi mi ha portata nel museo di Yves Saint Laurent Alya capisci YVES SAINT LAURENT!? Non capita tutti i giorni. Abbiamo camminato, parlato e...»
«E?»
« e improvvisamente il chitarrista di una band che stava suonando si è fatto male e lui come niente l'ha sostituito, dovevi vederlo Alya, è stato perfetto e immediatamente un gruppo di ragazze l'ha circondato»
«Mi sembra ovvio, è decisamente attraente»
«ALYA!»
«Dimmi che non è vero»
«...»
« Appunto....e con Adrien invece?»
La mia faccia si rabbuiò
« Lì è ancora più difficile, mi sento ancora attratta da lui, ma è diverso...non sento più quella sensazione di agitazione, le farfalle nello stomaco e i fiumi di bava, provo solo una grande disagio seguito da un'angoscia opprimente»
«Oh tesoro...mi dispiace tanto...se solo quella sera...»
«Non devi preoccuparti di quello.. l'avrei scoperto da sola..prima o poi»
«Beh... almeno hai trovato qualcuno di interessante»
«mmm?» socchiusi gli occhi e mi girai a guardarla
«Non fare la finta tonta cara la mia Mari, sappiamo entrambe che te la intendi con il moretto»
«Con Luka? Ma no che dici A-»
Mi fermai a ripensare a tutti quei giorni, a tutti quei momenti passati con lui, mi aveva protetta, difesa, consolata. Mi ero divertita come non mai, aveva scoperto la mia vera identità, mi aveva distratta portandomi nei musei di moda...come avevo fatto a non accorgermene? In meno di una settimana, avevo provato delle sensazioni così nuove.
« La tua espressione dice tutt'altro» canzonò beffarda
« Alya io-»
« Abbiamo i gelati!» Nino ed Adrien erano arrivati portandosi quattro coppe stracolme di gelato e panna. Era già la seconda volta che venivo fortunatamente interrotta, almeno il miraculous della coccinella doveva pur servirmi.
Nino mi fissò per un momento e diede un veloce sguardo alla sua fidanzata.
«Tutto a posto, non preoccuparti»
Ci gustammo il dolce ai piedi della torre Eiffel. Facemmo ancora un giro, poi ritornammo a casa. Riuscì anche a spiccicare una conversazione con Adrien su dei videogiochi appena usciti. Quando arrivammo di fronte alla pasticceria Alya si avvicinò a me.
« Se ci saranno nuovi aggiornamenti con tu sai chi avvisami»
«Certo... grazie a tutti della compagnia»
«Ci vediamo domani»
Avvisai i miei del mio ritorno e corsi in camera salendo gli scalini che portavano al letto per poi buttarmici sopra.
«Perchè deve essere tutto così complicato?» domandai nascondendo la testa tra i cuscini
« Non è così complicato..stai soltanto prendendo la strada più tortuosa»
« In che senso Tikki?»
« So che mentre parlavi con Alya tu abbia capito qualcosa...o almeno il tuo subconscio l'abbia capito e se l'hai notato non hai praticamente parlato con Adrien»
« Cosa stai insinuando Tikki?»
« Niente...sto solo dicendo che non devi arrovellarti tanto quando la risposta è così palese»
« Ti prego aiutami Tikki!»
« Vediamo...ti piace Adrien?»
« Beh certo... perché non dovrebbe?»
«Sicura?»
« Ovvio»
Ne ero così sicura? Ne ero certa? Si, no, forse...forse...non mi piaceva più come prima? Era tutto cambiato in quella settimana...una settimana poteva davvero cambiare i sentimenti di una persona?
« E Luka?»
« Cosa c'entra?»
« C'entra eccome... ti piace?»
Due parole, una freccia impiantata nel cuore, i mille tormenti che mi struggevano senza che lo sapessi. Mi piaceva Luka? Forse? Fin dal primo momento in cui l'avevo incontrato fui colpita da lui, la sua gentilezza e beh..tutto il resto. Mi piaceva Luka? Probabile. La sensazione di quella mattina e di tutte le volte che stavo con lui mi scaldarono il cuore prosciugando il senso di disagio di quella sera...ma Adrien?
Era come diceva Tikki? Ho avuto una cotta enorme per Adrien...ho avuto? Ma ne ero così convinta dei sentimenti per Luka? Avrei dovuto capirlo..e anche alla svelta. Forse avrei avuto una possibilità con lui? Parlo come se gli piacessi...gli piaccio? Non ne ho la più pallida idea. Mi arrovellai nei miei pensieri fino al mattino dopo. Mi alzai ancora vestita dalla sera prima, andai in bagno per prepararmi e quando mi guardai allo specchio vidi uno zombie.
«Sempre meglio»
Assonnata e con il mal di testa scesi per fare colazione bevendomi due caffè. Almeno una cosa positiva fu che arrivai in orario a scuola.
«Mari sei un vero straccio!»
«Lo hai notato anche tu eh?»
« Ma che hai fatto ieri?»
« Forse ho pensato un po' troppo, e quando me ne sono resa conto era già mattino»
«E questa notte ti è stata d'aiuto?»
« Si e no...se intendi che mi ha fatto sorgere più dubbi sì»
« Andiamo prima che anche la tua puntualità diventi inutile»
Ormai mancavano pochi giorni alla fine della scuola, quindi le lezioni non furono così pesanti. Verso la terza ora scoppiò un vero e proprio diluvio che continuò fino alla fine della giornata. Ormai tutti se n'erano già andati, ovviamente non avevo nè guardato le previsioni né avevo portato un ombrello. Restai sul ciglio della porta per qualche minuto finché arrivò un ragazzo fradicio dalla testa ai piedi con la giacca sulla testa per coprirsi. I crucci della notte precendente ritornarono a galla perché quel ragazzo era quello che li occupava.
«Luka?»
«Heilá!»
« Che ci fai qui? Juleka è già tornata a casa»
«Lo so»
« Non sto capendo»
« Giustamente, Jule quando è tornata mi ha detto che eri rimasta a scuola perché non avevi un ombrello, così sono venuto per portarti a casa...anche se credo di aver dimenticato l'oggetto in questione...»
«ahah non preoccuparti»
Sembrò riflettere un attimo poi mi diede per un attimo la felpa e iniziò a togliersi la maglia mostrando cose che non avrebbe dovuto mostrare in quel momento.
«C-che stai f-facendo?»
Mi misi le mani sulla faccia per non guardare...anche se in realtà lasciai una piccola apertura per dare una sbirciatina...insomma non gliel'avevo chiesto io di spogliarsi lì
« Ho la maglia ancora asciutta, te l'avrei data per proteggerti dall'acqua...meno male che casa tua è qui vicino» sospirò.
Si girò fissandomi intensamente
« Andiamo?»
« Cosa? Hai intenzione di correre così? Ti prenderai una polmonite!»
« A questo ci penseremo in seguito» ammiccò
Che spacciato e così... così dannatamente bello, "è decisamente attraente" maledetta Alya, lei e le sue frecciatine. I capelli bagnati e appiccicati sul volto mi ricordarono la "nuotatina" notturna. In quel momento mi ritenni più che soddisfatta di essere l'unica presente della scuola. Anche perché farlo girare così avrebbe fatto arrivare un ammasso di ragazze da fare concorrenza ai concerti delle più famose boy band.
«Andiamo»
Presi la sua maglietta, la misi sulla testa e iniziammo a correre a per di fiato fino all'entrata della pasticceria.
Fu così divertente, ci schizzammo con alcune pozzanghere e lui ci scivolò cadendoci dentro. Tutte le precauzioni affinché non mi bagnassi scemarono quasi subito, ma ne valse la pena.
Quando aprimmo la porta mia mamma, che in quel momento si trovava dietro al bancone, ci corse incontrò sorridendomi maliziosamente alla vista di Luka senza maglia.
«Immagino che dobbiate asciugarvi»
«La ringrazio signora Dupain-cheng»
* CHE IMBARAZZO!!!!*
«Non preoccuparti caro, non voglio che ti ammali, se vuoi farti una doccia è al primo piano, potrei andare a prendere dei vestiti di mio marito, anche se credo ti staranno un po' larghi»
«Non si preoccupi, non voglio disturbare»
*COME FA AD ESSERE COSÌ TRANQUILLO? È SENZA MAGLIA! A CASA MIA!!!*
«Non disturbi Luka, Marinette, fagli strada verso il bagno, tra poco ti porto i vestiti asciutti»
«Ai suoi ordini, seguimi»
Per tutto il tragitto continuai a fissare il pavimento. Lo feci accomodare in bagno e gli passai i vestiti asciutti.
« Tua sorella lo sa che sei qui?»
«Non preoccuparti» così dicendo sorrise e chiuse la porta.
*OH CASPITA! OH CASPITA! Luka è nel mio bagno, l'ho visto senza maglia e mia madre mi ha guardato come se sapesse già tutto. Sto sicuramente impazzendo*
Mi appoggiai al muro scivolando fino a sedermi. *Credo di aver trovato la risposta che cercavo, i segnali mi sembrano decisamente ovvi* Ma era così diverso dall'ultima volta, era stato improvviso, intenso. Questa volta non era stato così, non posso dire che la sua gentilezza e la sua calma non mi abbiano colpito dal primo momento, probabilmente...anzi sicuramente ero troppo impegnata in pensieri decisamente poco casti sul mio compagno di classe, per rendermi conto di quello che mi circondava.
Cercai di trattenere gli urletti tappandomi la bocca, ma con scarsi risultati, dato che pochi secondi dopo uscì dal bagno guardandomi confuso. Anche con i vestiti di mio padre assomigliava a una star del cinema. Con lo sguardo basso andai a prendere un cambio e mi fiondai sotto l'acqua calda. Come mi sarei dovuta comportare da adesso in poi? Avrei dovuto dirlo ad Alya?

La musica dice più delle parole #LukanetteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora