Si lega i capelli nella solita coda alta e si prepara a scendere per aprire il caffè.
«Jo! Dove sono i miei pantaloni?», sbraita suo padre uscendo dalla camera da letto.
Lei inizia a respirare velocemente. Accidenti! Si è dimenticata di metterglieli nel cassetto. Ma dove ha la testa?
«Jo!», continua ad urlare raggiungendola in soggiorno.
«Sì, scusa, è che ieri...», inizia cercando l'indumento tra la pila di vestiti puliti riposti su un mobile del soggiorno.
«Non me ne frega un cazzo! Devi mettere i pantaloni in camera!», le si avvicina sovrastandola con la sua robusta mole, puntandole il dito contro e spintonandola per una spalla, facendola indietreggiare di qualche passo.
Lei abbassa la testa intimorita.
Ieri sera ha fatto tardi.
Sente una vampata di puzza di alcol solleticarle la fronte ad ogni parola che lui le grida.
«Non ho tempo da perdere! Sei tu che devi tenere in ordine la casa! Io ho altre cose da fare!», inizia il solito monologo e lei lo ascolta in silenzio, con i pantaloni puliti tra le braccia, finché suo padre non glieli prende di mano con un gesto violento e si chiude nella camera in fondo allo stretto corridoio dalle pareti bianche e spoglie.
Sospira sollevata mettendo via in fretta gli altri panni e scendendo ad aprire il caffè.
Scongela le brioches e le mette in vetrina insieme ai biscotti e alle fette di torta del giorno prima.
Sistema le sedie e aggiunge i menù insieme ai contenitori con svariate bustine di zucchero.
Finito di pulire il bancone, gira il cartellino con scritto "APERTO" e aspetta i primi clienti.Susy arriva un'ora e mezza dopo con tutta la calma del mondo guardandola sprezzante, con un sopracciglio alzato.
Si sbottona leggermente la camicetta bianca mettendo in risalto il seno prosperoso e si ritocca il trucco già eccessivo sul suo viso abbronzato, in netto contrasto con i suoi capelli tinti di biondo.
«Susy ti ricordo che noi apriamo alle 7:00, non alle 8:30», l'avverte la ragazza guardandola dal suo metro e sessantacinque.
Susy le si avvicina sovrastandola di quasi 10 centimetri per via degli alti tacchi osservandola dall'alto in basso e facendola sentire ancora più piccola.
«E con questo?», le risponde indignata.
«Beh, la mattina ho bisogno di aiuto a preparare tutto e tu...» ma viene interrotta dalla mano della collega che si appoggia pesantemente sulla spalla sinistra.
Si abbassa e la guarda negli occhi.
«Sono sicura che riesci a cavartela benissimo anche senza di me. Va a servire il tizio pelato», si allontana lasciando a lei tutto il lavoro da fare.
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Poesia d'inverno ❅ Cuore di spine
RomanceIn una fredda notte di dicembre, in un quartiere desolato del Bronx, un bambino di 6 anni è testimone di un incidente d'auto la cui unica superstite è una bambina dai grandi occhi marroni. Riesce a salvarla prima che l'auto prenda fuoco, ma entrambi...