Capitolo 9

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Cosa?

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Cosa?

Jo spalanca gli occhi sorpresa, spostando poi lo sguardo alla finestra di camera sua.

Si avvicina cauta, come se un mostro non stesse aspettando altro che saltare in casa, e la apre, sussultando quando vede Aaron in piedi su un alto cassonetto nel vicolo sotto alla sua camera.

«Ma cosa...»

«Ciao», la saluta lui guardandola dal basso verso l'alto.

«Ciao», mormora Jo sorpresa e quando Aaron le sorride dimentica tutte le inutili paranoie che si era fatta.

Non le era mai capitato che un ragazzo si arrampicasse su un cassonetto alle 22:00 di sera per dirle "ciao".

«Posso entrare?», le chiede Aaron alzando le mani e appoggiandole al davanzale.

«Certo, ma...», Jo non riesce a finire la frase che Aaron si alza facendo una trazione e mette i piedi sul davanzale, con l'agilità di chi è abituato a farlo.

«Ma non puoi usare la porta?», gli chiede Jo spostandosi per farlo entrare in camera, ancora sorpresa.

«Così è più romantico», le spiega lui facendole l'occhiolino e guardandosi attorno.

La camera di Jo è piuttosto piccola. Sembra un ripostiglio a dire il vero.

Ha un letto accanto alla parete opposta alla finestra, un'armadio di fronte al letto e tanti libri. Riempiono i due scaffali alla sua destra e ogni angolo libero della stanza, creando sbilenche torrette di cultura.

«Hai ragione, tutto ciò che coinvolge un bidone della spazzatura è molto romantico», non può fare a meno di sorridere arrossendo.

Solo ora si accorge di essere in un appartamento vuoto, da sola, con un ragazzo, nella sua camera, dove c'è un letto.

Oddio.

Aaron continua a guardarsi intorno curioso, convincendosi sempre di più che quella stanza un tempo doveva proprio essere uno sgabuzzino.

«Cos'è quello?», le chiede AJ prendendo un libro sul letto ghignando.

Il classico ruba-un-oggetto-e-aspetta-che-la-ragazza-ti-salti-addosso-per-riprenderselo funziona sempre.

E può già immaginare dove sarebbero caduti entrambi.

Jo sgrana gli occhi e lo raggiunge prima che possa leggerne il titolo.

«Niente!», esclama provando a prenderglielo, ma Aaron alza il braccio allontanando il libro dalla portata di Jo.

Lei sbuffa e si solleva sulle punte per raggiungerlo, ma lui porta il braccio più indietro mantenendolo alto e sorridendo divertito e compiaciuto.

Così è davvero troppo facile.

«Dai, Aaron!», Jo continua a ridacchiare e allungarsi più che può, ma se una persona è bassa c'è poco da fare.

Poesia d'inverno ❅ Cuore di spineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora