Capitolo 5

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La ragazza spalanca gli occhi e la tazzina le cade nel lavandino facendola sussultare e voltare per metterla a posto

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La ragazza spalanca gli occhi e la tazzina le cade nel lavandino facendola sussultare e voltare per metterla a posto.

«Ehm...», boccheggia per qualche secondo guardandolo, aprendo la bocca e richiudendola non riuscendo a parlare.

«Mhm... io... non volevo che ti sentissi obbligato a chiedermelo. Stavo scherzando», gli risponde Jo sorridendo rossa di imbarazzo.

Perché mai uno come lui vorrebbe uscire con lei? Ad un certo punto aveva anche creduto che avesse già la ragazza.

«Beh, io non scherzo invece», le risponde AJ accennando un sorriso.

Che male c'è dopotutto? È solo un'uscita, niente di serio. Una e basta. Dopo la lascerà stare.

«Oh», Jo lo guarda arrossendo spaesata.
«Perché?»

Perché? Ma che razza di domanda è?!

«Cioè... ehm... sì. Perché no? Quando?», aggiunge subito balbettando.

AJ continua a guardarla divertito.

È bravo con le ragazze quando ci si mette, il che non accade molto spesso. Di solito sono loro che vengono da lui. E comunque nessuna deve durare più di due settimane.

14 giorni tempo limite.

«Adesso. Quando stacchi?», le chiede.

Jo guarda l'orologio appeso alla parete ancora scombussolata.

«Ehm... ora a dir la verità.»

AJ vuole uscire con lei proprio in questo momento? Forse dovrebbe dirgli che le serve un po' più di preavviso. Non è detto che lei sia sempre a sua completa disposizione. Dovrebbe fare la preziosa, come fanno le ragazze normali.

«Vado a prendere la borsa di sopra. Torno subito», sorride salendo le scale.

Già, ma perché dovrebbe cercare di inventare una scusa se ciò che vuole è uscire con AJ?

Lui la aspetta alla porta e non appena Jo scende non può evitare di ammirare la semplicità della sua bellezza, nonostante indossi dei normali pantaloncini di jeans e una t-shirt nera e verde.

Esattamente gli stessi abiti di prima.

Non ci prova nemmeno ad essere bella: lo è e basta.

Non un filo di trucco. La coda alta fatta solo per praticità le sta benissimo anche se leggermente disordinata.

Un'uscita e basta.

«Che c'è?», gli chiede Jo sistemandosi i capelli.

«No, niente», scuote la testa aprendole la porta e seguendola fuori dal caffè, verso la 133esima.

«Allora... dove andiamo?», chiede Jo un po' a disagio.

È alquanto nervosa. Ha paura di combinare qualche disastro. Sente l'ansia crescerle nello stomaco.

Poesia d'inverno ❅ Cuore di spineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora