2. Papà Niccolò

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Tre anni. Sono già passati tre anni da quella bellissima notte di gennaio quando la mia piccola occhi verdi mi ha regalato la gioia più grande. Due gemellini bellissimi che amo con tutto me stesso e che mi rendono l'uomo più felice del mondo ogni volta che li vedo. Hanno gli occhi della loro mamma ma fanno dannare, soprattutto Tommaso che quando si mette a discutere con Leonardo è veramente insopportabile. Andrea è disperata con Tommi, a volte fa di quelle uscite che ci lasciano a bocca aperta. Come quando io e Andrea gli abbiamo detto che sarebbe arrivato un fratellino o una sorellina e lui ci ha guardato male dicendo: "Ma uno è già troppo, dopo io dove metto tutti i miei giochi? Se è una femmina va bene così non mi ruba niente ma se è un maschio io non lo voglio. E poi c'è già Leo, io voglio una sorellina". È terribile, chissà cosa combinerà quando sarà più grande.

Solo a sapere che a settembre inizieranno entrambi l'asilo e che ci toccherà lasciarli a scuola fino alle quattro del pomeriggio mi viene male. Non tanto per Leo che è tranquillo e si adatta facilmente, quanto per Tommi che è un vero terremoto. A vederli così sembrano uguali in tutto e per tutto ma fortunatamente non sono quel tipo di gemelli. È anche vero però che se Leo combina qualcosa e lo sgridiamo arriva subito Tommi a prendere le sue difese e la stessa cosa fa suo fratello. Sembrano tanto cane e gatto ma poi si vogliono un bene dell'anima.

"Papà allora? Quando andiamo dallo zio?"

"Siete già pronti? Niente scarpe?" chiedo guardandoli divertito mentre mi aspettano davanti alla porta d'ingresso.

"Eh la mamma non ce le ha messe!" risponde Tommaso incrociando le braccia.

"Dove sono i miei bimbi belli?" chiede Andrea sbucando dalla nostra camera con in mano le scarpine dei miei due ometti. Più passano i giorni e più diventa bella, mi chiedo cosa abbia fatto di così speciale per meritarmi lei al mio fianco ogni giorno.

"Io! Prima io! Sono più grande quindi prima io!" esclama Tommi correndole incontro.

"Tommaso quante volte ti ho detto che non vuol dire niente se sei nato due minuti prima di Leo?" lo ammonisce Andrea corrucciandosi.

"Tante... Però sono più grande lo stesso vero mamma?" Andrea scuote il capo e sorride.

"Papà..." Leo mi tira per il bordo della maglietta "Perchè Tommi deve sempre fare tutto prima? È il tuo preferito?"

"Non dirlo nemmeno per scherzo Leo. Siete tutti e due i miei ometti preferiti allo stesso modo. E anche la mamma vi vuole bene uguale. Vero mamma?" chiedo ad Andrea prendendo in braccio Leo e lasciando un bacio in fronte alla mia piccola occhi verdi.

"Certo che sì. Adesso seduti che vi metto le scarpe così andate a giocare da zio Adri" i due gemellini obbediscono e si mettono seduti per terra mentre io e Andrea finiamo di sistemarli. Una volta pronti salutano Andrea tutti contenti, li prendo per mano ed usciamo di casa. Salgono in macchina e li allaccio sui seggiolini.

"Papà accendi la musica! Voglio ascoltare la tua canzone bella che canta sempre la mamma"

"Anche io! Dai papà accendi la musica!"

"E quale sarebbe la canzone bella che canta sempre la mamma?" chiedo mettendo in moto e sapendo già la risposta.

"Quella che dice sei la stella nella luce!"

"No, dice un'altra cosa! Sei la cosa più bella!"

"Ho capito, ho capito. Mettetevi calmi che adesso la metto" dico ridendo e facendo partire piccola stella dal telefono collegato all'auto. I due gemelli iniziano a canticchiare a salti e devo ammettere che sono veramente buffi da sentire, sopratutto Leonardo che salta dei pezzi e si inventa le parole.

Piccoli Istanti || Niccolò Moriconi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora