1. Leo e Tommi

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TRE ANNI DOPO

"Mamma mamma! Tommaso mi ha rubato il trenino!"

"Non è vero! È stato Leo!"

"Bugia! Sei stato tu a prendermelo! Mamma digli qualcosa!"

"Ma non è vero! Ci stavo giocando io!"

"No! È mio!"

"Sei cattivo! Mamma è mio! Fai qualcosa!"

"NICCOLÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒÒ!" urlo in preda alla disperazione. Sto finendo di mettere a posto una pratica urgente e questi due terremoti hanno avuto la brillante idea di litigarsi un trenino giocattolo.  

"Che c'è amò?" mi chiede quello scemo di mio marito mentre si affaccia in soggiorno divertito, con un sorriso insulso stampato in volto. 

"I tuoi figli stanno scatenando la terza guerra mondiale per quel coso che gli hai preso l'altro giorno e mi chiedi cosa c'è? Sei serio?" 

Santa Andrea da Roma. Mi faranno santa a dover sopportare tre Moriconi maschi tutti in una volta. 

"Che sta succedendo qui?" chiede finalmente rivolgendosi ai due gemellini terribili. 

"Stavo giocando con il MIO trenino e Tommi me l'ha preso!" piagnucola Leo incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio. 

"Non è vero! Papà non credergli! Dice le bugie Leo!"

"E se andassimo a prendere anche l'altro trenino che avete in camera? Così ognuno ha il suo e no litigate più. Cosa dite? Vi va?" chiede Niccolò sorridendo e sedendosi sul tappeto di puzzle colorato che abbiamo sistemato in soggiorno. 

"A me va bene"

"Tommi?"

"Ma quel trenino è mio! Ci stavo giocando io prima!"

"Tommaso vieni con la mamma a prendere quello che c'è in camera?" chiedo esasperata, è da stamattina che continuano a litigare per qualsiasi cosa e stanno diventando davvero ingestibili, soprattutto Tommaso che più cresce e più assomiglia a suo padre come carattere, mi faranno santa. 

"Ma mamma ma è colpa sua! Quello è mio!"

"Amore ma ne avete due identici, uno vale l'altro no?"

"Non sono uguali! Il mio è più grande!"

"Non è vero! Sono uguali!"

"Bugia!" signore dammi la forza di non prenderli a sberle perchè è la volta buona che come li ho fatti li distruggo

"Ho un'idea ometti!" ecco Niccolò e le sue folli idee del sabato pomeriggio, sentiamo un po' cos'ha da proporre a questi due diavoletti. 

"Dato che la mamma deve finire le sue cose e non vuole essere disturbata, noi tre andiamo a casa di zio Cassio e andiamo a giocare con lui. Cosa dite?"

"SÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌÌ" rispondo in coro e correndo fulminei in bagno anticipando Nic. 

"Allora filate a lavarvi la faccia che arrivo a vestirvi! E non allagate il bagno!" 

"Io ti giuro che stavo per dare di matto!" esclamo distrutta buttandomi a peso morto sul divano rischiando di rompere il pc con cui fino a qualche minuto prima stavo lavorando. 

"Sono stanchi amore, non hanno dormito oggi pomeriggio..."

"Scusa? Puoi ripetere?" ho capito male sicuramente. 

"Ehm... Non hanno dormito..." mi risponde quel cretino di Niccolò alzando le spalle e sorridendo. È la volta buona che lo ammazzo. 

"Quante volte ti ho detto che devono dormire almeno un'ora al pomeriggio altrimenti poi arrivano a sera in queste condizioni? Ma mi ascolti quando parlo o hai il prosciutto nelle orecchie?"

"Amò ma stavano giocando che ne so io! E poi dai hanno litigato pochino..."

"POCHINO? È DA ALMENO TRE ORE CHE CERCO DI CHIUDERE QUELLA PRATICA E NON CI RIESCO PERCHÈ QUEI DUE CONTINUANO A LITIGARE!" mi ha stufato. Perchè è così difficile capire che deve metterli a letto almeno un'oretta al pomeriggio? 

"Papà perchè la mamma urla? Gli hai fatto un dispetto?" il visino piccolo e innocente di Leo fa capolino dal bagno. È uguale a suo padre. 

"Mamma il papà ti fa i dispetti?" mi chiede venendomi incontro e salendo sul divano, sembra che stia scalando l'Everest. 

"No amore la mamma è solo stanca. Adesso il papà vi porta da zio Adri e poi quando tornate vi faccio trovare una cosa buona buona da mangiare. Va bene Leo?" dico guardando prima Niccolò e poi il mio principino. Caratterialmente è tutto l'opposto di suo fratello e se non li avessi fatti io direi che questo sicuramente non è figlio di Nic. 

"Va bene mamma, però non sei arrabbiata vero? Mi perdoni?"

"Arrabbiata per cosa amore?"

"Perchè io e Tommi abbiamo fatto pasticci. Non volevo disturbarti..."

"Amore ma tu non disturbi mai! Forza fila in camera che adesso arrivo a vestirti" dico lasciandogli un bacio in fronte e alzandomi a fatica dal divano. 

"Mamma?"   

"Dimmi amore"

"Quando arriva?" mi chiede sorridendo con gli occhi che gli brillano.

"Presto amore mio, presto"

Leonardo scende dal divano e corre in camera sua, Niccolò mi sta fissando esterrefatto.

"Che c'è?" chiedo aspettando una risposta che non tarda ad arrivare. 

"Niente. Solo non mi sembra vero piccolè" e sorride con quelle sue fossette irresistibili. Dopo tutti questi anni insieme il suo sorriso è ancora la cosa più bella di questo mondo. 

"Oh ma smettila! Piuttosto dobbiamo scegliere il nome che qui manca poco"

"E se è un altro maschietto amò? Che diciamo alle pesti?"

"Diremo che la cicogna ha finito le femmine e gli sono rimasti solo maschietti. Non penso che sarà un problema per loro..."

"Mh mh. Senti piccolè nun te sei incazzata davvero prima, vero? Me so scordato de metterli a letto, stavo de la a finì 'rdisco..."

"Sono solo stanca e devo chiudere quella pratica altrimenti mi licenziano. Tutto qui. E loro due ultimamente sono veramente terribili" dico sospirando e appoggiando la testa sul suo petto. 

"Senti amore..." gli prendo la mano e me la appoggio sulla pancia. La creaturina dentro di me sferra un calcetto.

"Stellina de papà. Te fai sentire allora qualche volta eh" un altro calcetto leggero che fa sobbalzare Niccolò. 

"Stai agitata oggi, come tu madre" mi dice lasciandomi un bacio tra i capelli e sparendo nella camera dei gemelli per prepararli e portarli da Adriano. 


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Bimbi buonasera!😘

Ecco il primo capitolo, spero vi piaccia❣️

Eleonora 🗝💫


Piccoli Istanti || Niccolò Moriconi 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora