Durante i mesi in cui mancava Jungkook, allo stesso modo continuavo ad andare a casa di Jiyoon con mia madre, non si stancavano mai di parlare.
Ed fu lì dove incontrai Jimin, il cugino di Jungkook.
Ovviamente il giorno di Natale, andammo a casa loro, avevo 13 anni, naturalmente Jungkook tornava a Seoul nei giorni speciali in questo casa Natale per stare con la sua famiglia, e come sempre... noi lo festeggiavamo con loro.
Quel giorno presi coraggio e chiesi a Jungkoook del perché mi ignorava.
Ma nuovamente il destino non era dalla mia parte.
(Età: 13 anni)
Ero arrivato a casa di Jungkook e aspettavo di vederlo.
-Ciao Taehyung- mi salutò la madre di Jungkook facendomi passare.
-Buona sera- sorrisi amorevolmente e andai a sedermi sul divano. –Mh... C'è Jungkook?- chiesi, ero molto nervoso.
-Oh Tae, mi dispiace, Jungkook è stato invitato da un suo amico ad una festa e oggi non ci sarà- disse Jiyoon.
-A-ah... non fa niente- dissi con un po' di tristezza abbassando il capo.
Jiyoon voleva dire qualcosa a Taehyung per risollevare il suo morale ma fu interrotta dal suono del campanello.
-Tae, puoi aprire la porta?, devo controllare che il pranzo sia pronto-
Tae annuì e si alzo per aprire la porta, quando la aprì quasi morì nel vedere un ragazzino dai capelli corvini e bassino che si trovava di fronte a lui, indossava una semplice camicia a maniche lunghe, dei guanti e un cappello di lana.
-C-ci-ciao- disse mentre tremava dal freddo.
Taehyung non rispose, prese subito il polso del corvino e lo trascinò nella sala dove si trovava la stufa, prese una coperta e la mise sulle spalle per riscaldarlo.
Jiyoon era rimasta a bocca aperta nel vedere come era arrivato suo nipote a casa.
-Mio Dio! Jimin! Cosa è successo?-
Tae si sedette al suo fianco mentre lo osservava.
Jimin sorrise come se qualche secondo prima non stava per morire di freddo.
-Mentre arrivavo ho visto alcune persone sedute per strada che indossavano solo una misera camicia e una piccola coperta,- incominciò a spiegare –così mi sono tolto tutto ciò che avevo su di me e li ho dati a loro affinchè non morissero di freddo durante questo periodo dell'anno, volevo dare anche i guanti e il cappello ma loro mi hanno detto che non volevano che anche io avessi freddo- fece un piccolo broncio -io potevo resistere per arrivare fin qui- disse sorridendo e orgoglioso di se stesso.
-Chiamerò mia sorella per avvisarla che sei qui- disse Jiyoon sorridente e sorpresa della bontà del suo nipotino.
Jimin annuì sorridente e poi si girò per osservare Tae, sorpreso anche lui.
-Non hai freddo?- chiese Tae mentre toccava la sua guancia visto che sembrava fosse molto calda e non resistette a toccarla per quanto sembrasse morbida.
-Si che ho freddo, ma pensare che loro soffrono questo tutto l'inverno mi ha fatto sentire male- disse guardando il pavimento.
-Sei... sei davvero molto buono-
-Si, buono, me lo dicono in molti- sorrise –Come ti chiami?-
-Taehyung, e tu?- sorrise.
-Jimin-
Cominciarono a parlare e giocare come se fossero amici da tutta la vita. Finirono di cenare tutti e Tae decise di salutare Jimin con un grande abbraccio, nello stesso momento entrò Jungkook dalla porta e si fermò guardandoli.
Jimin si separò dall'abbraccio rendendosi conto delle sua presenza.
-Ciao cugino- Jimin salutò Jungkook.
-Ciao, Jimin- rispose seccamente guardando Taehyung invece di lui.
Taehyung rimase ad osservare il pavimento senza osare ad alzare lo sguardo.
-Non saluti TaeTae?- chiese Jimin a Jungkook senza capire il perché ci fosse un'atmosfera così tesa tra loro due.
Taehyung alzò lo sguardo e lo incrociò con quello di Jungkook che velocemente lo sviò e senza dire nulla salì in camera sua.
-Che strano- sussurrò Jimin che non aveva mai visto comportarsi in questo modo Jungkook.
Prima di dire qualcosa sua madre aveva già salutato la sua migliore amica e fu portato fuori da lì.
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|| Ignorami || Taekook
FanfictionQUESTA È UNA TRADUZIONE! LA STORIA ORIGINALE È DI @Tae__7 "Quando erano piccoli Jungkook e Taehyung erano buoni amici, si volevano bene e passavano molto tempo insieme; ridevano, giocavano e si prendevano cura uno dell'altro. E questo non sarebbe ca...