|| Capitolo 4 ||

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A 14 anni mi dissero che Jungkook era tornato e che avrebbe studiato qui, a Seoul, ero contento, lo ammetto, ero entusiasta di sapere che potevo provare nuovamente ad essere suo amico.

Ma dopo avergli chiesto il motivo per il quale continuava ad ignorarmi persi l'interesse e la speranza di continuare ad insistere. Non potevo andargli dietro per sempre.

(Età: 14 anni)

Andai alla stazione del treno con Jiyoon e mia madre, questa volta avrei avuto il coraggio di chiedergli ciò che volevo sapere.

Mentirei se dicessi di non essere nervoso, sono così nervoso che da un momento all'altro me ne sarei andato da qui.

Vidi Jungkook scendere dal treno insieme ad un'altra persona di bassa statura con la pelle pallida.

Nel momento in cui sono scesi, Jiyoon, la madre di Jungkook, andò ad abbracciarlo. Io rimasi seduto affianco a mia madre senza sapere come comportarmi. Avrei dovuto salutarlo? Dire almeno un 'ciao'? Chiedergli direttamente quello che volevo sapere? O semplicemente abbandonare tutti i piani che avevo in mente e scappare? Tutte queste domande mi passarono per la mente mentre ero seduto nella macchina tra Jungkook e la persona che sembra di aver campito essere un suo amico. Ero un po' a disagio, loro parlavano e io non dissi niente, avevo perso la voglia di chiedere tutto quello che volevo a Jungkook un'altra volta.

-Ei, tu- mi chiamò il ragazzo dalla carnagione pallida svegliandomi dai miei pensieri.

-E-eh?- dissi con nervosismo.

-Che cosa aspetti ad andartene e scendere dalla macchina?- mi disse beffardo.

-I-io- guardai intorno a me e notai di essere arrivato già a casa.

-Rispondimi quando ti chiedo qualcosa- disse con tono serio.

-S-si, mi dispiace- dissi mentre scendevo dall'auto –non mi sono reso conto di essere arrivato-

-Ei, Yoongi, entri?- sentii la voce di Jungkoook dietro di me.

-Si, arrivo- rispose quello che mi sembrava chiamarsi Yoongi.

Quando vidi Yoongi entrare, lo seguii dentro casa, le nostre madri stavano preparando il pranzo e per fortuna era arrivato anche Jimin, che era diventato ormai il mio migliore amico.

-Andate nella camera di Jungkook per giocare tutti insieme- sentii dire dalla madre di Jungkook.

Inizialmente non volevo andare però Jimin mi trascinò. Quando arrivammo nella sua stanza ci sedemmo al bordo del letto e guardammo lo schermo del televisore finchè non si accese la play station per giocare.

(...)

-Hai barato- disse Jimin lamentandosi di Yoongi.

-Non è colpa mia se non sai giocare e ho vinto più di cinque volte di seguito- scrollò le spalle senza importanza.

-Ne hai vinte solo quattro- ribattè.

-È uguale, scommetto che questa partita la vinco io- sorrise divertito nel vedere il viso frustrato di Jimin.

E incominciarono una nuova partita.

Nel frattempo ero con Jungkook seduto sul letto, lui ad un angolo e io all'altro.

Oggi o mai più.

Mi avvicinai un po' a lui e quest'ultimo mi guardò sorpreso, io semplicemente sorridevo ma dal nervosismo, aprii la bocca per parlare ma non emisi nessun suono. Lui rimase a guardarmi aspettando di ascoltare qualcosa però nuovamente non uscì nessuna parola dalla mia bocca.

Stetti qualche secondo pensando a cosa dire senza sembrare troppo diretto, ma penso che la discrezione non sia il mio forte.

-P-perchè mi ignori?- dissi quasi in un sussurro.

Jungkook sospirò semplicemente e rispose in un modo in cui non mi sarei davero mai aspettato.

-Semplicemente il fatto di dover condividere con te giorno dopo giorno d'ora in poi mi sembra- si fermò per un momento di parlare e penso a cosa dire -irritante... quindi ti chiedo il favore di fare lo stesso con me, non voglio problemi-

Detto questo si alzò dal letto e uscì dalla stanza osservato dai tre ragazzi che erano ancora lì.

Dopo quelle parole la mia testa si riempì di mille domande e una di queste mi aveva turbato molto, perché avrebbe dovuto avere problemi nel rivolgermi la parola? Non lo capivo.

-Tae?- sentii la voce di Jimin.

-C-cosa?- chiesi tristemente.

Jimin stava per dire qualcosa ma Yoongi si alzò e si avvicinò a me.

-Prendi- disse mentre mi avvicinava un fazzoletto.

Velocemente toccai le mie guance e mi resi conto che erano bagnate dalle lacrime. Accettai il fazzoletto mentre sussurravo un 'grazie'. Yoongi sorrise lievemente e tornò a sedersi affianco a Jimin per continuare a giocare.

Si, questo fu il giorno in cui incominciai ad ignorare Jungkook facendo come lui mi aveva chiesto, prima cercavo di avere un conversazione con lui, ora non dico nulla a meno che le nostre mamme non siano vicino o se lui non mi saluta per primo.

Ci siamo comportati in questo modo per due anni, ora a 16 anni comincerà ad andare nella mia stessa scuola, per problemi che ha avuto nella sua vecchia scuola, come lo so? Ovviamente Hyuna e Jiyoon sono amiche quindi so tutto di quello che succede a Jungkook, mia madre mi racconta tutto senza che io glielo chieda.

Durante questi ultimi due anni non è successo nulla di interessante, credo. Bene, come tutti sanno il mio migliore amico è Jimin, ma Yoongi è diventato anche lui uno di questi da quando mi offrì il fazzoletto per asciugarmi le lacrime. Da quel momento parliamo di più e ho scoperto che abita vicino casa.

Confido moltissimo in loro, li ho raccontato tutto ciò che è successo con Jungkook e il perché non ci parliamo più visto che sono sempre stati curiosi di saperlo.

Tra qualche giorno rincominciano le lezioni e dovrò vederlo ogni giorno, come se vederlo ogni fine settimana, andare in vacanza insieme e festeggiare ogni festa di compleanno, non fosse già abbastanza.

|| Ignorami || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora