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La sveglia mi fa aprire gli occhi e così capisco che un'altra inutile e spenta giornata sta per iniziare.

Mi presento: sono Victoria Martinelli e ho 17 anni. Vivo a Torino e qui frequento la quarta del liceo linguistico.
Ho una vita monotona, non è ancora successo quel cambiamento che mi ga sorridere.
Forse questo è dovuto anche al rapporto che ho con i miei "genitori". Mia madre è morta quando avevo 13 anni per una malattia, lei mi faceva sentire bene. Da quel giorno è cambiato tutto: io, mio padre e la mia vita. Mio padre, Massimo, si è risposato con una donna giovane e antipatica, inoltre lui si interessa solo del suo lavoro e appoggia sempre sua moglie.
Insieme decidono tutto per me: la scuola, l'università, la gente da frequentare.
Io mi sento così sola e inutile. Vorrei qualcuno che mi capisse e che mi ascoltasse, senza decidere per me!

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Dopo essermi preparata in fretta e furia, come ogni mattina, esco per andare a prendere l'autobus. Quando salgo è sempre pieno e quindi rimango in piedi ad ascoltare la musica per circa 20 minuti.

Arrivata a scuola, entro in classe e aspetto che le 5 ore finiscano il prima possibile.
Non ho praticamente amici veri, solo Clarissa e Luca, i miei migliori amici.

Poi a casa studio ore e ore, ceno e vado a letto. Con papà e Clarie, sua moglie, parlo poco, a parte la scuola non abbiamo altri argomenti e ciò mi rende triste. Ogni tanto vorrei sfogarmi con qualcuno, parlare delle mie paure e delle mie emozioni.

Queste sono le mie giornate o almeno fino ad oggi!

Rinascere~Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora