Tornai alla mia vita quotidiana, il ricordo di quella di bocca e di quelle labbra che non avevo potuto saggiare mi eccitò per diverso tempo ma, si sa che se una fiamma non si alimenta presto si spegne e comunque anche la ripresa del mio hobby di scrittore erotico contribuì a rendere quel ricordo sempre più lontano fino a che un giorno scomparì. Quotidianamente seguo tantissime muse, donne o modelle lo trovo riduttivo, che mi ispirano e sempre se ne aggiungono di nuove, per la verità poi scrivo quasi sempre per le stesse perché ho instaurato un rapporto personale che in qualche modo cerco anche di coltivare e di portare avanti ma, il mio mondo è in continua evoluzione e alla ricerca di nuove fonti di ispirazione e……gira che rigira eccola! Rimasi subito stupito da ciò che vidi: di quella magnifica e ammiccante dea del sesso e dell’eros non vi era nessuna traccia, poche foto che ritraevano una donna in una vita normale con marito e figli, neanche un accenno di quei giorni in cui l’avevo vista con il suo uomo e in atteggiamenti che, se l’avessi vista prima nel profilo web, non le avrei mai e poi mai immaginato fare. Avevo rimosso le goduriose emozioni di quei giorni ma, rivedendo il cielo in quegli occhi e percependo il calore in quelle labbra, la fiamma dell’eccitazione si riaccese e con essa la voglia di provare a stringere un legame con lei. Iniziai a tenerla d’occhio senza tentare nemmeno di diventare suo follower, cercai di attrarre la sua attenzione mettendo qualche “mi piace” qua e la sul suo profilo pensando che, se un profilo che si chiama un.sogno.erotico, mette like ad una tua foto un minimo di attenzione la crea ma, niente. Commentare qualche post? No troppo rischioso magari, visto il suo profilo apparentemente normale, la mettevo in pubblico imbarazzo e mi bloccava.
Un messaggio privato poteva essere un buon approccio che preservava entrambi dal pubblico ludibrio e al massimo mi mandava male e tutto finiva subito così, una mattina verso le 8 mi parte un buon giorno e, neanche cinque minuti, mi torna un confortante ciao al quale, cercando di mostrare un minimo di sorpresa risposi: “wow non pensavo mi avresti risposto”, mi scrisse che solitamente non dava confidenze a coloro che non conosceva davvero ma, il mio nome l'aveva attratta così come ii miei like sui suoi post ma non aveva avuto il coraggio di prendere l’iniziativa e quindi, quando ha letto il mio di messaggio ha trovato lo spunto per sentire cosa io avessi da dire. Era una fredda mattina di febbraio e d’improvviso il freddo buio invernale divenne improvvisamente caldo ed eccitante: non sapevo dove volevo andare né dove sarei arrivato ma qualcosa stava iniziando. Trascorsero alcuni giorni di convenevoli in cui ci scambiammo informazioni di natura personale, ci dicemmo tutto a meno del nostro nome che, si rifiutò di dirmi visto che le chiesi di chiamarmi un.sogno.erotico e non le rivelai il mio vero nome, non per privacy ma perché volevo che mi associasse sempre all’eros: va bhè potevo sopravvivere; mi chiese anche perché avessi messo i like sotto i suoi post e le avessi scritto. Senza troppi giri di parole le dissi la verità su come quei giorni ad Otranto avesse attirato la mia attenzione con i suoi vestiti succinti che lasciavano poco spazio all’ immaginazione e i suoi modi provocanti. Ovviamente non si ricordò di me poiché in quei giorni, a causa dei suoi modi di fare ricevette diverse avances e aveva un discreto seguito di uomini e di donne. Mi raccontò del perché una tale differenza in lei tra quei giorni e la sua vita quotidiana: tutto nacque dall’intenzione sua e del suo uomo di concedersi del relax unito a un sano bisogno di evasione che si concretizzò in quegli atteggiamenti ammiccanti e provocatori. Si mostrò anche interessata alla mia attività di scrittore erotico e, là capii che aveva letto i miei testi, mi disse che non condivideva il mio modo di interpretare la donna e il suo corpo soprattutto nel linguaggio esplicito che usavo però, pur essendo lontano dal suo modo di vivere, pur non condividendo continuò a chiedermi informazioni e ad ascoltarmi. Cercai di spiegarle tutto, dal piacere di scrivere e ricevere complimenti per una opera riuscita bene al piacere personale e sessuale che se ne trae, cercando di renderla il più partecipe possibile e niziai anche a prospettarle la possibilità che anche lei poteva essere oggetto dei miei scritti se solo avesse voluto e che anzi, ne aveva tutti titoli e che lo desideravo ardentemente: l’idea di scrivere per lei, la voglia di far rivivere appieno quei giorni di Otranto e di trasformarli in parole e ora l’idea di scrivere per una donna “normale” era come conquistarla e farla entrare nel mio mondo, era come vivere un viaggio di cui non erano note né la meta e né le tappe, tutto assumeva una luce diversa e più eccitante e poi c’era sempre la possibilità che tornasse la provocante donna di quei lontani giorni. La volevo veramente, il mio interesse di poterla conquistare sessualmente anche solo nel virtuale aumentava di giorno in giorno e parola dopo parola che, mettevo giù per lei anche se, inizialmente non le confessai questa cosa ma le dissi semplicemente che era mio desiderio poter scrivere per lei come facevo ogni giorno per le donne che mi ispiravano. Qui le cose presero una piega diversa da quella che mi aspettavo perché, ricevetti subito un due di picche anzi, ogni qualvolta tornavo su questo argomento, si accendeva sempre una furiosa discussione sul fatto che non lo voleva assolutamente.
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virtuale nascosto lussurioso
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