l'epilogo

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Una mattina poi, apro l’app trovo una sorpresa alquanto sgradevole: di lei nessuna traccia pensai che mi avesse bloccato e aprii l’account di riserva, del quale non sapeva niente e, neanche da là la vedevo: era scomparsa, sicuramente aveva chiuso il suo profilo e nel modo evanescente con il quale era comparsa nella mia vita era andata via; scarico la posta e trovo una mail da un indirizzo che non conoscevo, ne leggo il contenuto e:

Ciao mi chiamo Linda e sono qua a raccontarti una mia recente esperienza.  Alcuni mesi fa mi sono ritrovata un nuovo contatto sul social che frequento abitualmente e fin qua nulla di strano. Abbiamo iniziato a chattare e dopo le prime settimane di convenevoli il mio amico misterioso, che chiamerò Bruno, si è dichiarato nelle sue intenzioni reali: farmi una corte sfrenata. Aveva visto le mie foto sul mio profilo, madre natura è stata molto clemente con me e ai miei quarant’otto anni ho ancora un fisico da ragazzina: due belle tettine piccole ma sode, un culetto piccolo e alto e, una bella 40 di pantalone mi rendono un bocconcino ancora desiderabile agli occhi degli uomini a parte mio marito che, affogato nel suo lavoro, ormai mi prende una volta al mese e spesso non riesce nemmanco a farmi godere. Per amore di mio marito e della mia famiglia ho resistito e resisto tutt’ora, ufficialmente, alle avance sessuali del mio Bruno. Man mano che le chat diventavano sempre più hot ho iniziato a bagnarmi e poi pian piano a toccarmi fino a che mi sono comprata un fallo finto e, mentre lui mi raccontava di come mi avrebbe sfondato il culo e riempito di sborra mentre veniva, io mi svangavo la fica con quel fallo finto: 

che bello avevo un toyboy tutto mio che mi faceva godere e neanche lo sapeva, ecco perché ho scritto ufficialmente, perché a lui, a Bruno, non ho ancora detto quello che faccio quando mi scrive.

 Però, a tutto c’è un però e, il fallo di gomma mai sostituirà il cazzo di un uomo e il brivido della pelle contro pelle così una sera con la scusa della stanchezza andai a letto prima di mio marito e quando lui venne mi feci trovare completamente nuda sotto le lenzuola, gli diedi un assaggino di ciò che il mio Bruno diceva di volermi fare. Lo spogliai e iniziai a fargli una lenta, lentissima sega finché il cazzo non gli divenne duro come la pietra quindi continuai fino a quando non sentii che stava per venire, gli lasciai l’orgasmo appeso e gli salii sulla faccia  mettendogli la fica sulla bocca e mi scopai da sola così, fra il suo naso, fra il suo maldestro tentativo di mettere la lingua dentro e quello di baciarmela cercando, di emulare ciò che il mio Bruno diceva di volermi fare, quella sensazione, quell’idea di scoparmi un uomo mentre pensavo ad un altro mi stava facendo impazzire e aggrappata prima alla spalliera del letto e poi ai suoi capelli per tenerlo lo tenevo sempre più stretto a me. Poveretto stava quasi soffocando con la faccia tutta imbrattata di umori, il naso contro il clitoride e la lingua dentro la fica, a malapena respirava ma riusciva a segarsi perché all’improvviso sentii gli schizzi caldi della sborra contro la mia schiena e, lì sono venuta ululando il nome del mio toyboy…….

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